Già da due anni la carestia imperversava nella terra di Canaan. Giacobbe, saputo che in Egitto vi era il grano, disse ai figli: “Andate laggiù e compratene per noi, perché possiamo conservarci in vita e non morire”. Allora i dieci fratelli di Giuseppe scesero per acquistare il frumento in Egitto». Ma quanto a Beniamino, fratello di Giuseppe, Giacobbe non lo mandò con i fratelli, perché temeva qualche disgrazia.
Per la numerosa famiglia di Giacobbe era la sola via per sopravvivere. Solo in Egitto vi erano grandi scorte di grano. Egli manda là dieci figli, così che ad ognuno sia dato un sacco di grano. Non vi manda Beniamino, secondo e ultimo figlio della sua amata sposa, Rachele, morta nel darlo alla luce. Avrà un sacco di grano in meno, ma Beniamino era ormai il suo tesoro prezioso, dopo che Giuseppe, primogenito di Rachele, non era più. Gli altri figli potevano ben capire la predilezione del padre per quel fratello più giovane dopo quanto era successo.
Giunti alla presenza del vicerè dell’Egitto, i figli di Giacobbe si prostrano davanti a lui con la faccia per terra. Giuseppe aveva diciassette anni quando lo avevano venduto schiavo ai mercanti di Madian. Ora ne aveva trenta. Certamente, nei suoi paludamenti regali, non potevano proprio riconoscerlo, ma egli li riconobbe. E quando li vide, prostrati dinanzi a lui, si ricordò dei sogni che aveva fatto: il suo covone rimasto ritto nel campo e i covoni dei fratelli tutti chinati davanti ad esso e poi, ancora, il sole, la luna e undici stelle che si inchinavano davanti a lui. Non si fece riconoscere, anzi li accusò di essere spie, così da provocare in loro delle giustificazioni: essi gli parlarono del loro padre, del loro fratello più piccolo rimasto presso di lui. Era proprio quello che Giuseppe voleva sapere. Li tenne in carcere per tre giorni e, infine, li lasciò ad una condizione: che gli conducessero il loro fratello minore, come prova che avevano detto il vero.
Lo sgomento che opprime quei dieci uomini è tale che non sanno trattenersi dal dirsi l’un l’altro che ciò che ora accade loro è un castigo per quanto avevano fatto a Giuseppe. Anche i cuori più duri non riescono a far tacere la loro coscienza.
Ogni grave ingiustizia, ogni delitto non può sparire per sempre dalla memoria; anzi, il suo ricordo avvelena tutta l’esistenza, toglie la gioia di vivere anche in coloro che hanno eluso la giustizia e non sono stati messi in carcere.
Certe realtà dello spirito sono indistruttibili. Solo il perdono di Dio, per i meriti del Salvatore, può frantumarle. Così Ruben, ripensando alla gravissima colpa commessa nei confronti di Giuseppe, esclama: «Ora ci si domanda conto del suo sangue». È scritto che Giuseppe si allontanò dai fratelli e pianse! È un particolare che l’autore biblico ha voluto narrare e che rivela la grande sensibilità di Giuseppe. Ora egli vuol tenere come ostaggio Simeone. Era troppo importante per lui costringere i suoi fratelli a condurgli Beniamino.
Essi ripartono, ma durante il viaggio si accorgono che il denaro che avevano portato al vicerè, per acquistare il grano, era stato rimesso in ogni sacco. Ben lontani dal pensare che questo sia un atto di generosità, temono che sia un altro tranello per accusarli di essere ladri. Giunti da Giacobbe devono narrargli il severo comportamento del vicerè nei loro confronti. Simeone è rimasto prigioniero in Egitto; essi non potranno tornare là se non condurranno con loro Beniamino.
È un altro duro colpo per Giacobbe. Sono desolati e affranti ma devono per forza tornare in Egitto. E Giacobbe dice: «Prendete anche vostro fratello… Dio onnipotente vi faccia trovare misericordia presso quell’uomo, così che vi lasci l’altro fratello e Beniamino. Quanto a me, una volta che non avrò più i miei figli, non li avrò più». Vi è un tono di disperazione in queste parole, ma questa è l’ultima grande sofferenza di Giacobbe. Egli non può immaginare quello che il Signore sta preparando per lui. Il tempo delle prove sta per finire…. (continua)
Riceverai direttamente a casa tua il Timone
Se desideri leggere Il Timone dal tuo PC, da tablet o da smartphone
© Copyright 2017 – I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l’adattamento totale o parziale.
Realizzazione siti web e Web Marketing: Netycom Srl