Banner_Il Sabato del Timone_14 dic 24_1920x280

11.12.2024

/
Ideologia di gender. Il ragazzo cresciuto come una ragazza
2 Maggio 2014

Ideologia di gender. Il ragazzo cresciuto come una ragazza

 

/* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-priority:99; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin:0cm; mso-para-margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:10.0pt; font-family:"Times New Roman","serif";}

La tragica vicenda dei gemelli Reimer, rovinati dagli esperimenti del dottor John Money, che voleva dimostrare l’esattezza dell’ideologia di genere. Una storia esemplare, oggi raccontata in un libro, che dimostra invece che l’essere umano ha una natura e un progetto che lo accompagna dal concepimento

 

 

«Quando le rivoluzioni scoppiano» diceva Joseph De Maistre «sono già finite». Così è stato anche per la rivoluzione antropologica dell’ideologia di genere: nessuno si è accorto di nulla mentre per anni avevamo assessorati comunali, provinciali e regionali, ministeri e dipartimenti “per le pari opportunità”; nessuno ha mai reagito in modo più veemente di un piccolo sorriso di fronte alle “quote rosa” applicate alla toponomastica o ai consigli d’amministrazione delle aziende.

Soltanto ora che l’ideologia di genere è arrivata – spesso di nascosto – sui banchi di scuola dei bambini gli italiani si interrogano, vogliono capire, temono pericoli, accennano reazioni. È troppo tardi? Sicuramente l’ideologia di genere si è imposta nella nostra vita in modo pervasivo e capillare e ci appare come un mostro enorme dalle molte teste (che noi abbiamo nutrito per anni con la nostra insipienza). Sembra ormai un dato di fatto, da accettare o, al quale, riservare al massimo qualche scaramuccia di retroguardia, peraltro scomposta e inefficace, come spesso accade alle scaramucce di retroguardia.

Potremmo ad esempio chiederci: quali fondamenti ha l’ideologia di genere? Quali basi scientifiche, quali dati di fatto può portare a proprio sostegno in questo dibattito concluso prima di iniziare? Esiste qualche studio che possa verificare questa strana idea secondo la quale si nasce maschi o femmine ma si può diventare uomini e donne a piacimento proprio (o dei propri genitori)? Non esiste dunque nessun progetto, nessuna natura umana che guidi il nostro sviluppo?

 

La storia dei gemelli Reimer

A dire il vero, un esperimento è stato fatto. Il celebre esperimento che ha come protagonisti David Reimer e John Money, uno dei fondatori dell’ideologia di genere.

Ricordiamo velocemente la vicenda: Bruce e Brian Reimer sono due gemelli nati in Canada nell’estate del 1965. In seguito ad una malriuscita operazione di circoncisione, il pene di Bruce viene danneggiato irrimediabilmente. I genitori dei gemelli decidono di affidarsi alle cure dello psicologo John Money, presso il John Hopkins Hospital di Baltimora: il dottor Money fa parte di una èquipe specializzata nel trattamento di bambini con problemi di ermafroditismo, con la particolarità che ai bambini non viene riassegnato (chirurgicamente e ormonalmente) il sesso biologico, ma il sesso gradito ai genitori, anche se divergente dal sesso cromosomico del bambino (per questo motivo il dottor Money ha cominciato ad utilizzare il termine “genere” in contrapposizione al “sesso” biologico). Il dottor Money è felice di occuparsi di Bruce e Brian, essi rappresentano l’esperimento perfetto che può convalidare di fronte al mondo scientifico le sue teorie: ha a disposizione due gemelli omozigoti, cioè identici; entrambi avevano un sesso biologico perfetto al momento della nascita; c’è la possibilità di crescere uno dei due come donna con il consenso dei genitori. Così Bruce viene sottoposto ad una prima operazione chirurgica, in attesa di essere perfezionata e implementata con terapie ormonali; gli viene cambiato nome (Brenda); viene vestito e cresciuto come una bambina.

Il dottor Money ha con i due gemelli una visita annuale durante la quale controlla la situazione e che gli dà la possibilità di scrivere diversi articoli scientifici che riguardano il suo esperimento. All’età di 13 anni, tuttavia, Brenda si rifiuta di continuare i trattamenti e le visite con il dottor Money; all’età di 14, conosciuta la sua reale identità, decide di cambiare nome (David) e di sottoporsi a diversi interventi chirurgici per riacquistare un aspetto maschile, del quale era stato privato dalla chirurgia e dai trattamenti ormonali; nel 1990 sposa una donna e ne adotta i tre figli (avuti da tre uomini diversi).

Tutto bene, dunque? No, questa storia non ha un lieto fine. Brian, infatti, coinvolto anch’egli nell’esperimento del dottor Money, si suicida nel 2002 con una overdose di antidepressivi; David lo segue sparandosi alla testa nel 2004.

E il dottor Money? Ha continuato la sua carriera scientifica, stimato e acclamato professionista pioniere degli “studi di genere”; carriera terminata, al termine della sua lunga vita, come paladino dei diritti dei pedofili.

 

L’unità di sesso e genere

Dunque un esperimento, l’esperimento perfetto del dottor Money, esiste. E dimostra che l’essere umano ha una natura, un progetto, che lo accompagna dalla nascita, anzi: fin dal momento del concepimento siamo maschi o femmine, e lo siamo in ogni cellula del nostro corpo. Questo, il sesso, è un progetto da realizzare, e la cui realizzazione (il genere) consiste nel diventare uomini e donne, cioè nel far fruttare quel patrimonio che ci è stato affidato nel momento in cui la vita si è accesa in noi. Sesso e genere, dunque, non sono due realtà indipendenti l’una dall’altra, come proclama l’ideologia di genere, la prima dipendente dal caso e la seconda dai condizionamenti culturali; ma due momenti di un unico progetto, di un’unica vocazione.

Il tutto sarebbe molto più chiaro se avessimo l’umiltà e la pazienza di prendere in mano la “Teologia del corpo” di Giovanni Paolo II (o gli strumenti che ne divulgano i contenuti) per capire quali orizzonti di senso e di santità ci apre la sessualità umana, nella quale è condensato (parole di san Giovanni PaoloII) il progetto di Dio per la salvezza dell’uomo.

Se, invece di tentare di confutare l’ideologia di genere con esperimenti e articoli scientifici, cominciassimo una seria riflessione antropologica ci accorgeremmo quale meraviglia sia l’uomo, e quanto meravigliosamente egli si armonizzi con l’universo fisico e metafisico, rideremmo dell’ideologia di genere, ci rifiuteremmo di discutere di una balzana idea che nega la realtà e il senso comune senza avere nemmeno un argomento a sua difesa. E, si sa, di fronte al riso i mostri enormi con molte teste si afflosciano come palloncini sgonfi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DA NON PERDERE

John Colapinto, Bruce, Brenda e David. Il ragazzo che fu cresciuto come una ragazza, San Paolo, 2014.

 

La storia di David Reimer è stata raccontata, prima in una serie di articoli pubblicati sulla rivista Rolling Stones e poi in un libro, dal giornalista John Colapinto, che si è avvalso della collaborazione di David e dei suoi familiari. Ora, finalmente, questo libro è stato tradotto in italiano e pubblicato dalla San Paolo con il titolo Bruce, Brenda e David. Il ragazzo che fu cresciuto come una ragazza. Si tratta di un libro importante che, attraverso una storia purtroppo drammatica e tragica, costituisce una importante riflessione sui pericoli e sulla mancanza di fondamento dell’ideologia di genere. Il racconto della breve vita del protagonista, prima Bruce, poi Brenda e quindi David dovrebbe aiutare tutti i genitori italiani a prestare la massima attenzione su quanto viene proposto ai loro figli nelle scuole pubbliche, ma a volte anche in quelle parificate, perché se non riprenderanno in mano l’educazione dei loro figli rischieranno di perderli per sempre.

 

 

 

 

 

 

Per saperne di più…

 

John Colapinto, Bruce, Brenda e David. Il ragazzo che fu cresciuto come una ragazza,

San Paolo, 2014.

Roberto Marchesini, L’identità di genere, I Quaderni del Timone, 2007.

Roberto Marchesini, Amore e sessualità. La Teologia del corpo di Giovanni Paolo II, I Quaderni del Timone, 2009.

 

 

 

I COPERTINA_dicembre2024(845X1150)

Per leggere l’articolo integrale, acquista il Timone

Acquista una copia de il Timone in formato cartaceo.
Acquista una copia de il Timone in formato digitale.

Acquista il Timone

Acquista la versione cartacea

Riceverai direttamente a casa tua il Timone

I COPERTINA_dicembre2024(845X1150)

Acquista la versione digitale

Se desideri leggere Il Timone dal tuo PC, da tablet o da smartphone

Resta sempre aggiornato, scarica la nostra App:

Abbonati alla rivista