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10.12.2024

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Il primato rifiutato
31 Gennaio 2014

Il primato rifiutato

 

 

 

 

 

“Chi dunque affermerà che il Beato Pietro Apostolo non fu costituito da Cristo Signore Principe di tutti gli Apostoli, e Capo visibile di tutta la Chiesa militante; oppure ch’egli ricevette dal medesimo Signore nostro Gesù Cristo direttamente e immediatamente un Primato solamente di onore, ma non una vera e propria giurisdizione: sia scomunicato”.
Così recita il canone della Costituzione Apostolica Pastor Aeternus, approvata nel Concilio Vaticano I dell’anno 1870. Tale primato, afferma la Pastor Aeternus, si perpetua nella figura dei successori di Pietro, vale a dire i Romani Pontefici.Vediamo qual è la posizione assunta, a tale riguardo, da alcune delle confessioni religiose più note.
Chiesa Ortodossa. Chiesa sorella della cristianità orientale, giunse allo scisma con la Chiesa romana nel 1054. I contatti ripresero vigore nel 1964 con Paolo VI. Ad oggi, gli orientali non accettano il ruolo di governo e di giurisdizione sulla Chiesa universale del vescovo di Roma, successore di Pietro, al quale sarebbero disposti a riconoscere solo un Primato di onore.
Confessione Anglicana. Sorta in Inghilterra nel 1534, dopo la scomunica di Enrico VIII. Con l’Atto di supremazia approvato dal Parlamento si distaccò da Roma, riconoscendo come proprio capo il re d’Inghilterra. Dopo il Concilio Vaticano II si sono intensificati i contatti con la Chiesa cattolica. Non riconosce al vescovo di Roma né il Primato di giurisdizione né quello di governo sulla Chiesa universale.
Protestanti. Il nome risale alla seconda dieta di Spira (1529), ove i principi e le città luterane protestarono contro la decisione di Carlo V di dare esecuzione alla condanna papale di Lutero.
La maggior parte delle confessioni protestanti non riconosce alcun ruolo al sacerdote, dunque nemmeno ai vescovi e men che meno a quello di Roma.
Confessione Luterana. È, con il calvinismo, la maggiore confessione in cui si articola il Protestantesimo. Essa si rifà al pensiero di Martin Lutero (1483-1546). La bolla papale Exsurge Domine (1520) condannò le sue tesi e lo scomunicò. Non riconosce il Primato del successore di Pietro.
Valdesi. Nati grazie all’opera di Pietro Valdo (ca 1140 – ca 1217), mercante di Lione, non riconoscono alcun ruolo al sacerdote; piuttosto tutti i credenti hanno eguale responsabilità nella predicazione e nella testimonianza. Non riconoscono il Primato del vescovo di Roma.
Testimoni di Geova. Confessione nordamericana fondata nel 1878 da Charles T. Russell, commerciante di Pittsburg che, per impulso di J.F.Rutherford, assunse l’attuale denominazione. Non riconosce il Primato di Pietro e nega l’esistenza del sacerdozio.

 

Glossario
Primato.
“Il romano Pontefice in virtù del suo ufficio, cioè di vicario di Cristo e di pastore di tutta la Chiesa, ha su questa una potestà piena, suprema e universale, che può sempre esercitare liberamente” (Conc. Vat. II, Lumen Gentium, 22). Il Papa ha un’autorità legislativa plenaria e immediata sulla Chiesa universale. Il potere legislativo e giudiziario suppone come conseguenza il potere di applicare le sanzioni.
Promessa del Primato.
Cristo promise a Pietro il Primato su tutta la Chiesa: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò il mia Chiesa. A te darò le chiavi del regno dei cieli e tutto ciò chi legherai sulla terra sarà legati nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli” (Mt 16, 18).
Conferimento del Primato.
Cristo conferì a Pietro il potere di governo e di giurisdizione su tutta la Chiesa: “Pasci le mia pecorelle… pasci i miei agnelli.. pasci le mie pecorelle” (Gv21). Il Primato dei vescovi di Roma, successori di Pietro nell’apostolato ed episcopato universale, fu riconosciuto e accettato da tutti i cristiani fin dai primissimi tempi della storia della Chiesa.
“Conferma i tuoi fratelli”
(Lc 22, 31). Commenta la Bibbia di Gerusalemme: “Cristo ha conferito a Pietro, nei confronti degli altri Apostoli, un compito di direzione nella fede”.
Conclave.
Il collegio dei cardinali adunati, in clausura, per l’elezione del nuovo Papa. In base alle disposizioni emanate da Papa Paolo VI nel 1970 non vi partecipano i cardinali con più di 80 anni.

Dossier: Il primato di Pietro
IL TIMONE N. 12 – ANNO III – Marzo/Aprile 2001 – pag. 40

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