Regia: John Ford
1955 – 138’ minuti – Colore
Dio, patria, famiglia, onore, amicizia, lealtà, sacrificio, fede, sono termini che anche solo a scriverli e a leggerli suscitano una certa emozione. Se poi questi valori li ritroviamo in qualche film, non possiamo che rimanerne colpiti ed edificati. In tutta la filmografia di John Ford possiamo scorgere in modo assolutamente palese questi valori che diventano sì fondamenta per la costruzione narrativa di una storia, ma in modo ancora più importante vengono proposti come modello e condotta di vita. Dovendo scegliere un qualsiasi film del grande regista di origine irlandese, mi piace segnalarne uno dei meno citati (ma non per questo meno poetico). Ne “La lunga linea grigia” si raccontano le vicende, ispirate a figure realmente vissute, di persone che hanno frequentato l’accademia di West Point. La scusa, apparente, per Ford è di rendere omaggio a una terra, quella degli Stati Uniti, che lo ha accolto e che gli ha permesso di ottenere il grandissimo e meritato successo che poi ha avuto. In realtà la storia che viene raccontata è il modo più “grandioso” per poter descrivere modelli che possono e devono essere presi ad esempio e per far questo si “serve” di persone comuni che diventano eroi nella semplicità del quotidiano. E non deve sembrare un caso che per raccontare le sue storie Ford chiami sempre gli stessi attori: l’amicizia è tra quei valori che si possono raccontare ma che è principalmente da vivere. Da vedere per commuoversi e per capire come si fa il grande cinema.
IL TIMONE – N.67 – ANNO IX – Novembre 2007 pag. 63
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