Ewtn è il più grande network televisivo cattolico del mondo. La sua storia e quella della sua fondatrice, adre Angelica, una religiosa statunitense di origini italiane, sono l'esempio di come fede, ortodossia e santa audacia sono vincenti anche nei media
La necessità di essere presente nei media è una preoccupazione che la Chiesa porta con sé da sempre, perché è con naturale a chi ha come missione quella di comunicare la Buona Notizia per eccellenza. Ma se per oltre due millenni la sua presenza è stata dominante o competitiva, dalle arti figurative agli antichi codici, dalla carta stampata fino alla radio (la Radio Vaticana nasce nel 1931, con il coinvolgimento dello stesso Guglielmo Marconi) nel corso del '900 ha perso drammaticamente posizioni. Così la preoccupazione è diventata ansia, un rincorrere affannoso, uno sbracciarsi per cercare spazi e stare al passo dei tempi.
Tra tutti i mezzi di comunicazione ce n'è uno in cui questo arretramento si è reso particolarmente evidente: la televisione. Da quando è esplosa, dagli anni '50 e '60, avere una Tv è stato un sogno di tanti vescovi, ordini religiosi, associazioni, movimenti. Comprensibilmente: anche oggi, in una fase in cui l'avvento di internet ha segnato un cambio di paradigma, la Tv resta il mezzo di comunicazione di massa per eccellenza. Solo che il sogno di usare questo potente megafono si è rivelato spesso proibito. Intendiamoci, di Tv cattoliche ne sono nate in tutto il mondo come funghi, anche con ricadute e risultati importanti, ma nella stragrande maggioranza sono rimaste realtà piccole, locali, di nicchia e tagliate fuori dalla torta dei grandi ascolti.
I motivi sono vari, ma ci sono almeno un paio di costanti. La prima è che la televisione ha costi altissimi, mantenerla è assai più oneroso che mantenere una radio o un giornale, strumenti a cui tanto mondo cattolico ha trovato più naturale e semplice dedicarsi. La seconda è che è difficile sfuggire a una sorta di tenaglia: se si punta a fare una televisione il più possibile "laica" e "generalista", per intercettare un pubblico più ampio, ci si mette in concorrenza con tv "laiche" e "generaliste" per davvero, che per mezzi a disposizione, libertà di registro e spregiudicatezza finiscono per sovrastare le Tv cattoliche.
Se si punta invece a fare una Tv marcatamente cattolica e confessionale, il pubblico potenziale si restringe e, visti i costi, alla lunga il gioco può risultare difficile da sostenere.
Un caso vincente su larga scala però esiste ed è eclatante. Si chiama EWTN, un nome non proprio accattivante che è la sigla di Eternal Word Television Network ("Network televisivo della Parola eterna"). È il più grande network televisivo cattolico del mondo, ma secondo alcuni il più grande network televisivo religioso in assoluto.
Un colosso nato in un garage
Qualche numero aiuta ad avere un'idea del fenomeno. Ewtn raggiunge 230 milioni di famiglie nel mondo in 140 Paesi, trasmette 24 ore su 24 in inglese, spagnolo, francese e tedesco. Ha undici canali: Canada, Usa, Usa HD, Usa in lingua spagnola, Usa in lingua spagnola HD, Spagnolo International, Gran Bretagna, Germania, Europa, Africa/Asia del sud, Oceano Pacifico. Ha la sua sede a Irondale, in Alabama, un distaccamento a Washington, tra poco uno anche a Los Angeles, più uffici a Roma, in Spagna, Germania, Inghilterra, Ucraina, Ecuador, Argentina, Mexico, Filippine e Camerun. Il suo sito internet ha assorbito il fiume di messaggi e lettere che arrivavano in passato dopo le trasmissioni più seguite e adesso conta circa 1OOmila visite al giorno.
Ha una radio che trasmette in onde corte sull'intero territorio degli Stati Uniti (oltre che sul satellite) e, per non farsi mancare nulla, nel 2011 EWTN ha acquistato anche il più longevo settimanale americano, ora bisettimanale, il National Catholic Register, rilevato dalla congregazione dei Legionari di Cristo. Più che di un network televisivo si tratta ormai di un polo multimediale con una proiezione mondiale. Solo in Italia, EWTN resta una realtà poco conosciuta, nonostante sia visibile tranquillamente sul satellite, essenzialmente per un motivo linguistico, non avendo una programmazione in italiano. Sembra incredibile, ma questo colosso che oggi vale centinaia di milioni di dollari ha mosso i suoi primi passi in un garage dell'Alabama nel 1979, con un investimento di alcune migliaia di dollari. Quelli messi sul piatto da una suora, madre Angelica, per allestire un rudimentale studio televisivo dietro al suo convento.
Dall'Ohio al sud anti-cattolico
Rita Rizzo, questo il nome all'anagrafe di quella che è oggi la religiosa più famosa d'America, nasce il 27 giugno 1923 in una famiglia di emigranti italiani a Canton, nell'Oh io. La madre, abbandonata dal marito, finisce preda di una lunga depressione, tra disoccupazione e umiliazioni in famiglia. Rita frequenta gli studi secondari a singhiozzo, divisa tra i libri e i lavori per mantenersi. A 18 anni una rara malattia la costringe a letto, senza prospettive di miglioramento. È solo una certa Rhoda Wise, una protestante fattasi cattolica a cui sono attribuiti doni di guarigione ed esperienze mistiche, che riesce là dove i medici risultano impotenti, riportando la ragazza alla normalità. Per Rita è un momento di conversione a cui segue la chiamata alla vita religiosa nel convento delle Clarisse dell'adorazione perpetua di Cleveland. Nel 1955 arriva un altro incidente: una brutta caduta le danneggia la spina dorsale. Di fronte al pericolo di rimanere invalida, quella che ora è suor Angelica chiede a Dio una grazia speciale: in cambio della possibilità di continuare a camminare si impegna a fondare un convento in Alabama per l'evangelizzazione degli afroamericani. Grazia concessa e così su or Angelica Si dirige a Birmingham, una delle cittadine a più alta tensione razziale negli Usa di allora (Bombingham è il suo soprannome, per gli attacchi dinamitardi alla comunità nera) e a più alto tasso di anti-cattolicesimo (gli spari notturni contro il manipolo di suore arrivate dall'Ohio tengono vivo il ricordo di un convento dato alle fiamme negli anni '20 e del rettore della locale cattedrale ucciso per odio verso i "papisti").
Da quel momento madre Angelica, madre in quanto badessa della nuova comunità, inizia un apostolato silenzioso ma efficace nel cuore della cosiddetta Bible Belt, il profondo sud protestante. Scrive prima dei pamphlet di spiritualità, poi incide delle audiocassette che incontrano un grande favore fra la gente. La sua fama si diffonde pian piano in tutti gli Stati Uniti (viene notata anche da Pat Robertson, uno dei più famosi telepredicatori protestanti, che rimanda alcuni suoi interventi sul suo network Cbn) fino all'invito a partecipare ad una trasmissione televisiva a Chicago, nel 1978, che segna la svolta mediatica. «Per troppo tempo è stata nelle mani dei nemici», dice della Tv Madre Angelica dopo quella strana esperienza davanti alle telecamere, «è ora di crearne una nostra». Ovviamente suscita nei confidenti sorrisi di compatimento … Eppure è quello che accade. Il canale satellitare EWTN debutta nel 1981 grazie all'aiuto di alcuni benefattori e da lì inizia un cammino ad ostacoli nella giungla dell'etere che lo spazio qui a disposizione rende impossibile raccontare nel dettaglio, ma che meriterebbe un romanzo. Di fatto ha meritato una lunga e affascinante biografia scritta dal giornalista americano Raymond Arroyo, purtroppo non tradotta in italiano, che si legge come un romanzo.
La forza del messaggio e della Provvidenza
Dopo gli inizi difficoltosi, che assomigliano a una corsa sulle montagne russe, EWTN decolla. Due sono i capisaldi del successo. Madre Angelica rifiuta pubblicità e altri introiti di tipo commerciale e punta tutto sul sostegno degli ascoltatori e sull'aiuto di benefattori che credano nella sua causa e rispettino la sua indipendenza (che difende con le unghie e con i denti). Questo affidarsi alla pura Provvidenza sembra folle anche agli occhi di tanti suoi collaboratori, il progetto finisce diverse volte sull'orlo del fallimento, ma alla fine risulta vincente. Il taglio scelto per EWTN non solo è strettamente confessionale (Messe, catechesi, lectio bibliche, documentari religiosi, ecc.) ma è quello che si può definire apologetico. Madre Angelica manda in onda teologi e religiosi di chiara ortodossia e adesione al Magistero (tra cui lei stessa, che con le sue lezioni di spiritualità diventa la principale "attrazione" della Tv) in un momento in cui la Chiesa è ancora scossa dalle tensioni del post-Concilio. Gli investimenti non sono tanto sulla bellezza degli studi televisivi o sull'''estetica'' delle trasmissioni, ma sulla forza del messaggio. Anche questa si rivela una scelta feconda: se la televisione lanciata negli stessi anni dalla Conferenza episcopale statunitense, la Ctna, dall'identità molto più incerta e problematica, nel giro di poco tempo chiude i battenti sommersa dai debiti, EWTN diventa un punto di appoggio per il ricentramento del cattolicesimo Usa, anche del corpo episcopale, e per il suo rinnovato impegno nell'evangelizzazione.
Madre Angelica, dopo una serie di ictus, si ritira dalle scene nel 2002. Il suo lavoro, ancora oggi a 91 anni, fortemente menomata nel fisico, senza più la parola, continua sgranando il rosario davanti al tabernacolo, accudita dalle sue consorelle. Mentre la sua "creatura", affidata a un consiglio di garanti, continua a crescere. •
Il Timone – Settembre/Ottobre 2014