IL TIMONE n. 107 – anno 2011 –
TOSCANA
Sabato 17 settembre si è svolta a Staggia Senese la III edizione del “Giorno del Timone” per la Toscana. Al mattino, il Solenne Pontificale è stato celebrato da mons. Francesco Moraglia, Vescovo di La Spezia. I numerosi fedeli hanno assistito in raccoglimento a questo momento di preghiera, comprendendo bene che solo affidandosi al Signore la battaglia in difesa della fede cattolica può avere successo. Nell’omelia, il vescovo, molto apprezzato, ha sottolineato come sia importante al giorno d’oggi lo scopo che il Timone si prefigge già dal titolo: tenere ferma la rotta della nave in un mare di tempeste.
Nel pomeriggio, c’è stata la conferenza di Andrea Tornielli, vaticanista della Stampa e collaboratore del Timone, che ha affrontato uno dei temi classici dell’apologetica: “La storicità dei vangeli”.
L’altro illustre ospite è stato Vittorio Messori. A lui è stato assegnato il premio “Viva Maria” perché, da cattolico fiero di essere tale, è stato e continua ad essere un tenace testimone della fede cattolica e un fervente apologeta, teso sempre alla difesa della fede e della Chiesa. È tra coloro che ha ispirato la nascita del Timone e senza il suo prezioso contributo questa rivista probabilmente non esisterebbe.
Alla fine della sua testimonianza, il direttore del Timone Gianpaolo Barra gli ha consegnato il Premio “Viva Maria!”, rappresentato simbolicamente da una perfetta riproduzione della “Madonna del Conforto di Arezzo” che richiama alla mente le Insorgenze antinapoleoniche. Evidente il motivo che ha spinto gli organizzatori a chiamare “Viva Maria!” questo premio: come ai tempi di Napoleone, è in atto un attacco alla fede cattolica. Ora come allora, c’è bisogno che di un forte movimento di popolo che difenda la Chiesa da questi attacchi.
Questa giornata, organizzata dai centri culturali “Amici del Timone” della Toscana, ha visto la partecipazione di oltre seicento persone convenute da tutta la regione. Il Giorno del Timone è infatti uno dei più grandi eventi culturali della Toscana. (Vanessa Gruosso)
EMILIA ROMAGNA
Sabato 24 settembre gli amici del mensile il Timone dell’Emilia Romagna si sono ritrovati per la loro tradizionale giornata di festa e condivisione. Il luogo è sempre lo stesso: la “Comunità l’Angolo” (via Martiniana – Modena), che offre la possibilità di trascorrere con le famiglie una intera giornata in santa allegria.
La Santa Messa è stata officiata dall’Arcivescovo di Modena monsignor Antonio Lanfranchi. Nell’omelia, partendo da alcuni versetti del libro del profeta Zaccaria, il prelato ha affermato la necessità di «costruire una metropoli aperta». Il Signore ci chiede di fare un salto di qualità, che comporta l’apertura del cuore, l’accettazione della buona novella e la condivisione dei valori.
A metà giornata tutti a pranzo e assalto alle numerose bancarelle colme di pubblicazioni a carattere religioso e culturale.
Il pomeriggio prevedeva due importanti relazioni: quella di Saverio Gaeta, giornalista e scrittore, sul tema “La grandezza di Giovanni Paolo II” e quella di Francesco Agnoli, destinatario del premio “Fides et ratio”. Ha presentato gli oratori il direttore del Timone Gianpaolo Barra.
Felicissima scelta quella di affidare a Gaeta la trattazione del tema, anche perché il noto giornalista ha collaborato nella causa di beatificazione del Papa polacco. L’attentissimo uditorio ha così potuto godere il racconto di tanti episodi, molti dei quali inediti, che hanno arricchito la conoscenza del santo Pontefice, mettendo in risalto il suo grande amore per la preghiera.
Agnoli, con un documentato excursus su duemila anni di storia, ha dimostrato come la Chiesa sia stata determinante nella costruzione della nostra civiltà: abolizione della schiavitù, realizzazione degli ospedali, emancipazione della donna, consolidamento della famiglia, istruzione e conservazione della cultura, etc.
Commozione ha pervaso l’uditorio quando Francesco Agnoli, dopo aver ricevuto il consistente premio in denaro dalle mani di Gianpaolo Barra, ha dichiarato di volerlo destinare all’ospedale di Betlemme. (Pier Luigi Garagnani
VIDEO PRESENTAZIONE
Ogni mese, prima che il Timone arrivi nelle case degli abbonati, sul sito www.iltimone.org è possibile visionare la presentazione del mensile ad opera del direttore Gianpaolo Barra.
LA VOCE DEL TIMONE
“La voce del Timone”, trasmissione radiofonica settimanale condotta da Paolo Colleoni, disponibile sul nostro sito, viene trasmessa anche da “Radio Alleluia”, la radio della diocesi di Siena, in un programma condotto da don Stefano Bimbi, in onda ogni lunedì alle 8.00 e (in replica) alle 21.30. Puoi ascoltarlo su “Radio Alleluia: Zona” Valdelsa FM 94.7 – Zona Siena FM 96.8. Inoltre, ogni sabato mattina, alle 9,30, “La voce del Timone” è trasmessa da “Radio buon Consiglio” un’emittente religiosa gestita dai Francescani dell’Immacolata. Trasmette in alcune regioni italiane, sulla rete mondiale di Internet e, via satellite, in tutta Europa, Africa del Nord e Medio Oriente. Per le frequenze, vedi il sito
www.immacolata.com
Il raccomandato
Chi è cattolico, dopo il rinnovato “log-in” ho visitato il Vs. nuovo sito e l’ho trovato molto gradevole. Di particolare interesse “La Voce del Timone”, che non conoscevo e non mancherò di seguire. Ascoltare le voci amiche che già conosco da “Radio Maria” rende meno fredda la consultazione di pagine di per sé interessanti, e più vicina un’apologetica calata nelle esperienze dei nostri giorni. Complimenti per il Vs. lavoro. Un sentito grazie per quello che fate. Con i miei saluti,
Fausto Cattarossi – e.mailsull’ esempio di Gesù Cristo, deve amare ogni uomo, anche se non professa la vera fede. Ma non c’è amore più grande per il non credente che pregare il buon Dio perché gli conceda la luce della fede. E dunque per “amore cristiano” che crediamo sia doveroso “raccomandare” alla vostra preghiera i personaggi di questa rubrica, che fa il suo esordio in questo numero.
GIULIO GIORELLO
Giulio Giorello (n. 1945), docente di Filosofia della Scienza all’Università degli Studi di Milano, propone una forma di ateismo che non vuole dimostrare razionalmente la non esistenza di Dio, ma disegnare i confini di una esistenza senza Dio o contro Dio. Solo così, si potrà dare luogo ad una vita e a una società veramente “libere” (le virgolette sono nostre) da qualsiasi forma di autorità, proibizione e sottomissione. Quello di Giorello è dunque un “ateismo metodologico”, dotato di strumenti intellettuali e pratici da utilizzare per indagare l’universo e consentire ad ogni uomo di scegliere il proprio destino. Anche quello di morire come meglio crede, di abortire un figlio non desiderato, etc. etc.
Non c’è spazio per Dio, negato da questo studioso che gode di molta simpatia tra gli ambienti dell’ateismo nostrano (sul sito dell’UAAR, la Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti è ben in evidenza una sua conferenza, con un altro ateo illustre, Telmo Pievani), dedicata all’ateismo.
Una volta, intervistato da studenti riguardo il rapporto tra la fede e la ragione, ebbe a dire: «La fede è per chi ce l’ha – io non ce l’ho –, ma per chi ce l’ha credo che sia un grande dono». Ma se la fede si traduce in dottrina, secondo Giorello entra in conflitto con la matematica, la fisica e il sapere scientifico in generale. Perché dottrina «vuol dire come è fatto il mondo, oppure vuol dire come dobbiamo comportarci ». E questo sarebbe insopportabile.
Non è certo questo il luogo per mostrare l’infondatezza e la gratuità di tali considerazioni, ma per chiedere ai nostri lettori di offrire quotidianamente, nel mese di novembre, una decina del Rosario a Maria perché muova suo Figlio a toccare la mente e convertire il cuore di questo importante studioso, il luogo è adatto.
IL TIMONE N. 107 – ANNO XIII – Novembre 2011 – pag. 4 – 5