La pagina dei lettori

Carlo Flamigni

«Parlo naturalmente partendo dal mio punto di vista di ateo, di un uomo cioè che ragiona basandosi sul fatto che dio non esiste. Penso che l’espressione etsi deus non daretur valga per un agnostico, a me tocca dire che ragiono quia deus non est». «Immagino che se dio esistesse dovrei ritenere di aver ricevuto da lui – con qualche tipo di contratto che non riesco in realtà a capire – tutto quello che ho, tutto quello che sono e in particolare la mia esistenza. Non sarei dunque padrone di nulla se non del diritto di decidere, una libertà alla quale, se sapessi che dio esiste, dovrei naturalmente rinunciare».
Sono parole (compreso lo scrivere dio invece di Dio) di Carlo Flamigni, che riflettono bene il pensiero di questo scienziato (Forlì, 1933), medico, accademico e scrittore, docente di Ginecologia e Ostetricia all’Università di Bologna, membro del Comitato nazionale di Bioetica, presidente onorario dell’UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) e Presidente onorario dell’Associazione Italiana per l’Educazione Demografica (AIED). Ma, soprattutto, un militante impegnato nelle battaglie relative alle questioni etiche del nostro tempo, in particolare un conferenziere che ha “girato come una trottola” per incitare all’abrogazione della legge 40 in occasione del referendum con cui i radicali e le sinistre volevano abrogare questa legge nel 2005. A quest’uomo impegnato in battaglie culturali e morali così ostili al diritto naturale e all’insegnamento della Chiesa, autore di numerose opere su contraccezione, aborto e fecondazione assistita, sarà così difficile fermarsi un momento, lasciare da parte per qualche istante la frenetica attività, per guardare e riflettere sulla realtà che lo circonda, nella quale non è difficilissimo osservare l’impronta ordinatrice di un Creatore? Perché questo avvenga, chiediamo ai nostri lettori di pregare per lui una decina del Rosario ogni giorno del mese di marzo.