Ha senso, oggi, parlare di missionarietà della Chiesa? E, se sì, di che tipo? E i laici che ruolo hanno?
Cercheremo di rispondere attingendo al Magistero della Chiesa, e lo faremo prendendo spunto dal Credo, sintesi della nostra fede, laddove recita: «Credo la Chiesa una, santa, cattolica …».
Cosa vuol dire il termine cattolica? Significa che la Chiesa annunzia la totalità della fede ed è «per sua natura missionaria» (CCC n. 850), perché si rivolge a tutti gli uomini. «Evangelizzare è la grazia e la vocazione propria della Chiesa, la sua identità più profonda» (Evangelii nuntiandi, 14). Non solo. Essa trae «l’obbligo e la forza del suo slancio missionario dall’amore di Dio per tutti gli uomini» (CCC n. 851). Un amore che è stato «riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato donato» (Rm 5,5).
A quale scopo? Dio «vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità» (1 Tm 2,4), cioè del Vangelo.
Quindi due elementi sembrano caratterizzare lo slancio missionario: l’universalità («fino agli estremi confini della terra», At 1,8) e l’azione incessante dello Spirito Santo, il vero protagonista della missione ecclesiale (Redemptoris missio, 21-30), come ben riferisce S. Matteo: «Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (28,20).
Dunque, possiamo con fondamento rispondere in senso positivo alla prima domanda e affermare che l’annuncio, obbligatorio per il fedele («Guai a me se non predicassi il Vangelo!» (1Cor 9,16), costituisce un impegno permanente. Particolare, quest’ultimo, non trascurabile, senza dubbio démodé, considerato il dilagante relativismo.
Quanto al secondo quesito, ci limiteremo a rilevare la necessità di «una nuova evangelizzazione di popoli che hanno già ricevuto l’annuncio di Cristo» (Redemptoris missio, 30), tra cui il nostro.
Un compito che deve vedere impegnati in prima fila anche i fedeli laici, cioè i battezzati, secondo le parole di Giovanni Paolo II: «Situazioni nuove, sia ecclesiali sia sociali, economiche, politiche e culturali, reclamano oggi, con una forza del tutto particolare, l’azione dei fedeli laici. Se il disimpegno è sempre stato inaccettabile, il tempo presente lo rende ancora più colpevole. Non è lecito a nessuno rimanere in ozio» (Christifideles laici, 3).
Ed è proprio il mondo secolare «l’ambito e il mezzo della vocazione cristiana dei fedeli laici» (Christifideles laici, 15). «Tutte infatti, le loro opere, le preghiere (…), la vita coniugale e familiare, il lavoro giornaliero, (…), e persino le molestie della vita se sono sopportate con pazienza, diventano spirituali sacrifici graditi a Dio» (Lumen gentium, 34).
A una condizione, però, «Rimanete in me e io in voi» (Gv, 15,4) dice Gesù, perché: «Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto» (Gv 15,5). «Occorre perciò che ogni cristiano si sforzi di vivere il suo impegno a servizio del Vangelo in piena sintonia con la Chiesa (…). Accettare la Chiesa così come è stata voluta dal suo Fondatore» (Discorso di Loreto).
Non sembri tutto ciò una novità dell’ultima ora. Fin dai primi tempi del cristianesimo i singoli fedeli, le famiglie e la comunità hanno partecipato a questa missione. Ed è in questa luce, di continuità e unità alla Tradizione, che deve essere accolto anche il recente percorso pastorale diocesano per il triennio 2003-2006 dell’arcivescovo di Milano, card. Dionigi Tettamanzi: «Mi sarete testimoni. Il volto missionario della Chiesa di Milano».
IL PAPA E L’ITALIA
«Ciò [il superamento della frattura tra vangelo e cultura] potrà avvenire solo a condizione che non si appiattisca la verità cristiana, e non si nascondano le differenze, finendo in ambigui compromessi: il dinamismo inesauribile della riconciliazione cristiana e del perdono “fino a settanta volte sette” non annulla infatti le esigenze oggettive della verità e della giustizia».
(Giovanni Paolo II, Discorso ai partecipanti al convegno ecclesiale a Loreto, n. 7)
BIBLIOGRAFIA
Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC)
Concilio Ecumenico Vaticano II, Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen gentium.
PAOLO VI, Esortazione apostolica Evangelii nuntiandi, dell’8 dicembre 1975.
GIOVANNI PAOLO II, Enciclica Redemptoris Missio del 7 dicembre 1990.
GIOVANNI PAOLO II, Esortazione apostolica Christifideles laici del 30 dicembre 1988.
GIOVANNI PAOLO II, Discorso di Loreto dell’11 aprile 1985.
Dossier: Italia, sei ancora un Paese cattolico?
IL TIMONE – N. 29 – ANNO VI – Gennaio 2004 – pag. 46