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14.12.2024

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«Lasciamoci guidare da Lei»
3 Maggio 2015

«Lasciamoci guidare da Lei»

“LASCIAMOCI GUIDARE DA LEI”
Di Vincenzo Sansonetti
Riscopriamo, con Papa Francesco, la centralità della figura della Madonna nella storia della salvezza e nella nostra vita 
La Madonna è «Madre della Misericordia». L'ha affermato esplicitamente Papa Francesco nella bolla di indizione del Giubileo straordinario Misericordiae Vultus, resa nota sabato 11 aprile, nell'Ottava di Pasqua. Per Bergoglio non è casuale aver scelto per l'apertura dell'Anno Santo 1'8 dicembre, solennità dell'Immacolata Concezione: «Questa festa liturgica indica il modo dell'agire di Dio fin dai primordi della nostra storia». 
Infatti, «dopo il peccato di Adamo ed Eva, Dio non ha voluto lasciare l'umanià sola e in balia del male. Per questo ha pensato e voluto Maria santa e immacolata nell'amore [ … ] perché diventasse la Madre del Redentore dell'uomo». 
In pratica, il Papa ha inteso porre un solido fondamento mariano al Giubileo, evento innanzitutto di fede, prima ancora che turistico o di costume. «La dolcezza del suo sguardo ci accompagni in questo Anno Santo», ha precisato, «perché tutti possiamo riscoprire la gioia della tenerezza di Dio. 
Nessuno come Maria ha conosciuto la profondità del mistero di Dio fatto uomo. Tutto nella sua vita è stato plasmato dalla presenza della misericordia fatta carne". Misericordia, peccato, male, redenzione, tenerezza di Dio, mistero: tutti termini fuori moda, lontanissimi dalla mentalità corrente, dominata da un materialismo pratico e di corto respiro che punta solo a un benessere egoista e passeggero, che per affermarsi non esclude la violenza e l'abbandono di ogni principio morale. 
Sotto il suo manto 
Francesco ha posto dall'inizio il suo pontificato sotto il manto protettivo della Madonna. «Alla potente intercessione di Maria, nostra Madre, Madre della Chiesa, affido il mio ministero», proclama la mattina del 15 marzo 2013, rivolgendosi ai cardinali nella Sala Clementina. Una forte attrazione per la Madre di Dio ha sempre segnato la sua vita e la sua azione pastorale, documentata anche nel suo stemma, prima vescovi le e poi pontificio: in basso a sinistra è disegnata una stella che, per la tradizione araldica, simboleggia appunto la Vergine Maria, madre di Cristo e della Chiesa. La definirà «stella della nuova evangelizzazione. Il rapporto con Maria ha solide radici e risale all'infanzia e all'educazione familiare, ma viene poi alimentato dalla sua particolare devozione a «Maria che scioglie i nodi», legata a un quadro da lui scoperto a metà degli anni Ottanta in Germania: la Vergine, che non regge in braccio il Bambin Gesù, è in piedi sopra una falce di luna e schiaccia sotto il piede un serpente che rappresenta il Maligno; nel frattempo è intenta a sciogliere i nodi intrecciati di un nastro sorretto da due angeli. L'angelo di destra le porge il nastro pieno di nodi; dall'altro lato il nastro scivola ormai liscio dalle mani di Maria nelle mani di un altro angelo che lo mostra al fedele, per indicargli che la sua preghiera è stata esaudita. In Piazza San Pietro, il 12 ottobre 2013, Francesco si riferisce chiaramente a questa devozione. Afferma: «Maria, che con il suo 'sì' ha aperto la porta a Dio per sciogliere il nodo dell'antica disobbedienza, è la madre che con pazienza e tenerezza ci porta a Dio perché Egli sciolga i nodi della nostra anima con la sua misericordia di Padre». Bergoglio non perde occasione per rivolgersi alla Vergine con preghiere da lui composte e atti di consacrazione, nei vari luoghi e santuari mariani visitati. Così avviene, ad esempio, a Bonaria (Cagliari) e ad Aparecida (in Brasile). Definisce la Madonna «donna dell'ascolto» e «madre del silenzio», ma anche sorella, amica, compagna di viaggio, «autentico genio femminile». Nel suo magistero insiste su quattro aspetti essenziali della figura di Maria: la sua contemporaneità, unita a straordinarie qualità umane, la sua maternità universale, il rinvio continuo a Cristo. 
Si prende cura di noi 
La Vergine non è una fanciulla ebrea lontana nel tempo e nello spazio, la protagonista di una favola anacronistica che nulla ha a che fare con la nostra vita di donne e uomini del XXI secolo. AI contrario, ci vive accanto, ci è vicina, ci accompagna, ci sostiene, capisce i nostri problemi e ci porta per mano. AII'Angelus dell'8 dicembre 2013, Francesco afferma: «Non è Lei là e noi qui. No, siamo collegati». Per aiutarci a comprendere questa contemporaneità, per cui Maria è una donna dei nostri giorni, il Papa usa con sapienza una serie di verbi molto concreti, che indicano il suo agire «ora»: la Madonna prega, veglia, intercede, soffre, insegna, ma anche guarda, si preoccupa, lotta, va controcorrente, si abbassa, ci precede. Il suo agire entra in rapporto diretto con la nostra vita: «Quando abbiamo un po' paura, andiamo da Lei» (omelia in Santa Marta, 6 luglio 2013); «Sostiene i cristiani nel combattimento contro le forze del male» (Assunzione, 15 agosto 2013); «Sa di che cosa abbiamo bisogno! Lei si prende cura di noi [ … ] Ci sostiene nei momenti di buio, di difficoltà, di sconforto» (all'Unitalsi, 9 novembre 2013). Nello stesso tempo Bergoglio ci fa cogliere tutto il fascino che emana Maria. Sempre all'Angelus dell'8 dicembre 2013 prorompe nell'esclamazione: «È bella la nostra Madre!». Non si contano le sue eccezionali qualità umane, le sue virtù: non solo bella, di una bellezza senza pari; è anche umile, docile, obbediente, accogliente, fedele, paziente e tenera, ricca di misericordia, dolce, premurosa, attenta. Ma anche coraggiosa e combattiva. Soprattutto capace di cogliere sempre il nostro bisogno più vero. «Lei non si fa aspettare: è la Madonna della prontezza»: così la definisce 
il Papa nella celebrazione mariana del 31 maggio 2014. La conclusione: «Lasciamoci guidare da Lei», ci esorta all'Angelus del 10 dicembre 2013. 
Ci aiuta ad essere liberi 
La caratteristica principale della Madonna è la sua maternità: maternità divina, perché è Colei dal cui grembo è nato il Salvatore, nel mistero dell'incarnazione, e maternità universale, perché Cristo ci ha affidati a Lei (<<Il nostro cammino di fede è legato in modo indissolubile a Maria da quando Gesù, morente sulla croce, ce l'ha donata come Madre», omelia nella festa di Maria SS.ma Madre di Dio, 10 gennaio 2014). Così, «non si può capire Maria senza la sua maternità» (alle Superiore Generali, 8 maggio 2013). 
Che cosa fa una madre? «Si preoccupa soprattutto della salute dei propri figli», ovvero «ci aiuta a crescere, ad affrontare la vita, a essere liberi» (Rosario in Santa Maria Maggiore, 4 maggio 2013). Poi «intercede per la vita dei suoi figli» (al santuario di Aparecida, 24 luglio 2013) e «ci conosce bene», cioè «sa bene quali sono le nostre gioie e le nostre difficoltà, le nostre speranze e le nostre delusioni» (Videomessaggio al Divino Amore, 12 ottobre 2013). Nella bolla per l'Anno Santo Misericordiae Vultus leggiamo: «Scelta per essere la Madre del Figlio di Dio, Maria è stata da sempre preparata dall'amore del Padre per essere Arca dell'Alleanza tra Dio e gli uomini». Qual è il contenuto di questo misterioso legame? «Ha custodito nel suo cuore la divina misericordia in perfetta sintonia con il suo Figlio Gesù». Infatti, «presso la croce Maria, insieme a Giovanni, il discepolo dell'amore, è testimone delle parole di perdono che escono dalle labbra di Gesù», e «attesta che la misericordia del Figlio di Dio non conosce confini e raggiunge tutti senza escludere nessuno». 
Lo sguardo fisso su Gesù 
La devozione mariana, così frequentemente e vivacemente documentata nel magistero del Papa argentino, non va tuttavia intesa come una sorta di culto esclusivo rivolto alla Vergine, quasi una «mariolatria»: adorazione più che venerazione. AI contrario, Bergoglio precisa con una certa insistenza il ruolo di mediatrice di Maria, che non cessa di invitarci a rivolgere lo sguardo a Cristo. Nell'omelia in Santa Marta, il 5 aprile 2013: «La Madonna ci porta sempre a Gesù [ … ] è la prima ad agire nel nome di Gesù». AI Regina Coeli del 21 aprile 2013: «Ha imparato a riconoscere la voce di Gesù sin da quando lo portava in grembo». E poi ancora, nell'enciclica Lumen Fidei: «lnseqnaci a guardare con gli occhi di Gesù, affinché Egli sia luce sul nostro cammino». In un tweet del 31 agosto 2013: «Chiediamo a Maria di aiutarci a tenere lo sguardo ben fisso su Gesù» .• 
Il Timone 143 – Maggio 2015
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