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10.12.2024

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Leggenda e musica nella narrativa per ragazzi
31 Gennaio 2014

Leggenda e musica nella narrativa per ragazzi

 

 

Esistono tante belle letture per i piccoli e per genitori o nonni che tengano loro compagnia durante l’atto avventuroso del leggere ma, attenzione, occorre tenere gli occhi aperti. Ogni tanto infatti, anche nelle più collaudate collane, s’infilano opere che una volta lette limitano drasticamente la libertà interiore dei piccoli. A causa loro, si origina quella visione cinica della vita che estingue la naturale gratitudine dell’anima e deturpa l’istinto nativo dei fanciulli verso il riconoscimento della presenza di Dio.
Non è triste vedere oggi tanti bambini antipatici, ai quali è stato precocemente impedito di amare ciò che è fiabesco o meraviglioso o leggendario? Sono bimbi non più ingenui. E purtroppo, quando si tenta la via dell’indottrinamento ai nuovi dogmi dell’indifferenza (è l’ideologia di Walt Disney, da sempre) o quando i genitori sono concretamente indifferenti verso la prole, i “lettori in erba” si trasformano in ragazzini annoiati, volgari e a volte violenti. Tuttavia, esistono anche sorgenti pulite, a cui abbeverarsi.

Il meraviglioso cristiano

“Un gran cervo andava meditabondo per la selva. Era il più vigile e il più bello del branco… ma quel giorno qualcosa lo invitava a non fuggire, anzi a catturare il suo inseguitore. Era il crepuscolo e l’erba era nera; a un tratto il cervo la vide diventare azzurra: veniva da lui una gran luce, e tra le corna gli era spuntata una croce”.
Così incomincia Il cervo che catturò il cacciatore di Donatella Ziliotto (San Paolo Junior, 2002), un libricino ben . illustrato da Serena Riglietti per la collana” JAM-Tanta frutta per crescere”, nella sezione “L’uva bianca: dagli 8 ai 1O anni”. Sono pagine che intendono infondere il gusto inebriante della giovinezza all’ombra di Dio, rivolgendosi al pubblico dei lieti di cuore: raccontano le storie dei santi cristiani, riprendendole dalla “Legenda aurea” di Jacopo da Varagine del XIV secolo. In questo caso, si parla della vicenda mirabolante di sant’Eustachio e della sua famiglia, al tempo delle persecuzioni. E la dolcezza della mite figura animale del cervo, che annuncia la conversione a Gesù Cristo, ci ripaga di tanto animalismo contemporaneo, ignorante dell’ordine della creazione.
Anche Il drago al guinzaglio esce nella medesima collana e viene dalle stesse mani d’autore. Narra di san Giorgio, eroe e soldato, della bestia che minaccia la città, della fanciulla che la catturerà: e accluse troviamo anche le agiografie di santa Opportuna e dei suoi uccellini, e dei santi Antonio e Paolo eremiti nel deserto; ancora esempi di vita cristiana nei quali grande parte ha la vicinanza alla natura e alle creature animali.
Dal racconto semplice e infantile riceviamo il senso della delicatezza delle cose, la fiducia nella loro appartenenza a un’origine divina. Sono sottolineature più che mai in contrasto con l’attuale perdita della percezione che il mondo sia ” creato” dal Creatore: per ripristinare questo senso sovrannaturale, ci soccorrerebbe la confortante lettura dell’Esamerone di sant’Ambrogio (Città Nuova, 2002), un esaltante canto di lode alla realtà vivente.
Andrebbe bene leggere ai piccini anche La rosa di san Giorgio dello spagnolo Joles Sennel, edito da PIEMME-Junior la famosa collana de “Il Battello A vapore” (Serie bianca, 1994): vi si immagina la storia di due paesini molto simili, Tremenounquarto e Nonsonoancoraletre, divisi da un fiume, in una landa lontana, vissuti sempre in pace sino a e l’ambizioso consigliere della regina escogitò un pian… Discreta l’abilità di variare sul tema della rosa come fiore della riconciliazione e del giorno di san Giorgio, il 23 aprile, quale momento di germoglio della primavera dell’anima.


La leggende della Terra di Mezzo

La fortuna di Tolkien narratore, per fortuna, non conosce momenti di pausa.
Mentre imperversano i film e le ristampe, come quella bellissima delle Immagni (Bompiani, 2002), un nuovo libretto per i piccoli sarà presto in libreria: si intitola Gli eroi del Signore degli Anelli(Ancora, 2003), è scritto da Paolo Gulisano e corredato da disegni di Andrea Mutti. Rappresenta un’occasione non perdere perché permette di rispondere alla grande domanda che qualunque lettore ingenuo si pone: chi è costui?
L’atmosfera leggendaria è ben commentata da gradevoli illustrazioni.
I più grandicelli gustino un’autentica leggenda antica, quella de I sette dormienti (Medusa,2002) in cui si narra la Passione dei santi martiri di Efeso, riferita da Gregorio di Tours queste parole: “quando per il mondo intero imperversava la persecuzione contro i cristiani e sacrifici cruenti si offrivano agli idoli vani, vissero sette uomini…”. Parrebbe una favola e invece è un vero inno alla risurrezione, portata nel mondo da Gesù, offerta gratuitamente a sette ragazzi addormentati In una caverna.

Un sottofondo musicale

Più che leggere, però, i giovani amano ascoltare una cacofonica colonna sonora: suoni che cozzano violentemente gli uni contro gli altri; e chi non distingua ritmo e melodia viene accusato di ostacolare il dialogo tra le generazioni. In realtà, i rumori ipnotici che riempiono le orecchie dei preadolescenti sono un atto di accusa; chiedono agli adulti: qual è il tuo sottofondo musicale?
In casa, infatti, non si canta più e raramente si ascolta musica insieme. Così come non si raccontano più fiabe della buonanotte: brutto segno.
Chi volesse ripristinare la buona usanza di “sentire la musica” in famiglia, può ripartire dai quattro CD delle” Espressioni celtiche strumentali” di Stella del Mattino Edizioni Musicali (Empoli, FI; info@morningstaronline.com): una diversa atmosfera aleggerà nell’aria alle note di preghiere in lingua anglosassone, come” Be thou my vision” o “The king of love” o “Breath of life” o infine “The prince of glory”. Sono musiche di Bach e Purcell, brani tradizionali norvegesi e carole francesi, melodie del XII secolo, una lauda di san Francesco, inni sacri di Venanzio Fortunato. A tratti, ristorati dalla bellezza durante l’ascolto, si vorrebbe dire, o pregare, cantando: soltanto con Te, tutto è bello.


RICORDA

“[…] Al fine di formare i lettori a un genuino spirito cristiano, si promuova e si sostenga una stampa autenticamente cattolica, tale cioè che – sia essa promossa o dipenda direttamente dalla stessa autorità ecclesiastica, oppure da laici cattolici – venga pubblicata con l’esplicito scopo di formare, favorire e promuovere opinioni pubbliche conformi al diritto naturale, alla dottrina e alla morale cattolica, e di far conoscere nella giusta luce i fatti che rigurdano la vita della Chiesa”.
(Concilio Vaticano II, Decreto Inter Mirifica, n. 14).

 

 

 

 


IL TIMONE N. 23 – ANNO V – Gennaio/Febbraio 2003 – pag. 46 – 47

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