Ho visto sfilare dinanzi a me l’esercito di Dio. Non al completo, naturalmente.
Non ho visto tutte le sue divisioni, le compagnie, i battaglioni, i reggimenti.
Non mi sono apparse le dodici legioni di angeli che il Signore poteva convocare – se solo avesse voluto – nell’Orto degli Ulivi. Non ho visto nemmeno le innumerevoli schiere dei giusti che in Cielo formano le milizie celesti, insieme agli angeli e alla loro Regina. Ma ho visto – e non è poco – alcuni reparti scelti, diversi corpi speciali, truppe altamente specializzate.
Dove? Quando? È presto detto: a Lourdes, nel corso del pellegrinaggio apologetico organizzato dal Timone, al quale hanno preso parte una cinquantina di nostri lettori. Domenica 29 aprile, nel pomeriggio, ho partecipato alla processione eucaristica.
Prima di accodarmi alla moltitudine che accompagnava la SS. Eucaristia, ho visto sfilare una lunga teoria di carrozzelle che trasportavano gli ammalati.
Tra questi, non pochi erano i bambini, molti i giovani, gli adulti e gli anziani provenienti da tante parti del mondo che, in file compatte, bene ordinati, inquadrati per gruppi di appartenenza, trainati o spinti da generosi volontari, aprivano il lungo serpentone del corteo orante.
Vedendoli passare, un pensiero mi è balenato nella mente: questo è l’esercito di Dio, mi sono detto.
Sì, cari amici del Timone: questi sono soldati scelti del Signore e la loro battaglia in questi tempi è decisiva come non mai. Perché se la formidabile offensiva che da sempre, ma specialmente negli ultimi tempi, è stata scatenata dalle forze avverse per cancellare la fede, sradicare Dio dal cuore e dalla mente dell’uomo e annientare la Chiesa non ha ancora raggiunto il risultato da esse sperato, nonostante la quantità sbalorditiva di mezzi di cui dispongono, è anche perché un esercito di ammalati, di sofferenti nel corpo e nello spirito, non ha deposto le armi della fede e resiste offrendo le proprie preghiere, le proprie invocazioni e la pesante croce che portano quotidianamente all’Altissimo.
Il Quale – lo crediamo con massima certezza – trasforma la loro preghiera in grazie, conforto e sostegno per loro e per tutti noi. Sono questi corpi speciali dell’esercito di Dio che ottengono dal Padre quel supplemento di misericordia verso questo mondo così ingrato con il buon Dio.
Un esercito – quello di Dio – numeroso, variegato e non convenzionale. Lo abbiamo visto anche a Roma, in piazza san Giovanni, lo scorso 12 maggio.
Erano presenti più di un milione di persone. Adunate per una campagna decisiva a promozione e difesa della famiglia come Dio l’ha progettata: uomo, donna e figli! Una folla immensa che ha sorpreso tanti osservatori, che non si aspettavano tale successo soprattutto perché le strutture territoriali della Chiesa – le parrocchie – non si sono impegnate più di tanto. L’avessero fatto, avrebbero potuto essere più del doppio.
Da dove spunta tutta questa gente, da dove salta fuori questo popolo? Come è possibile che dopo decenni di scientificamente programmata devastazione culturale dei valori umani e cristiani, senza che si trovi, apparentemente, resistenza alcuna, un immenso popolo, fatto di gente vera, conservi ancora abbondanti riserve di elementare buon senso, e di sensus fidei?
Volete la mia risposta? Questi sono anche i frutti della battaglia di quelle truppe scelte del Signore di cui dicevo.
Dobbiamo infinita gratitudine a quanti, ammalati nel corpo e nello spirito, senza lasciarsi vincere da disperazione e sconforto, a Lourdes e ovunque offrono la loro croce a Dio per il bene di tutti. Il Signore ricambia donandoci gratuitamente la sua misericordia e preparando per queste truppe un posto speciale nell’esercito del Cielo.
Mentre venivano stese queste righe, è giunta la triste notizia della morte di Alessandro Massobrio, storico, collaboratore del Timone. Lascia la moglie e tre figli in giovane età. Invitiamo i lettori del Timone a pregare per la sua anima, chiedendo al Signore che gli conceda il premio della vita eterna nel Paradiso. Alla signora e ai figli giungano le più sentite condoglianze del direttore, dei collaboratori e dei lettori del Timone.
IL TIMONE – N.64 – ANNO IX – Giugno 2007 pag. 3