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14.12.2024

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L’esoterismo
31 Gennaio 2014

L’esoterismo

 

 


Una nuova forma religiosa presente nella modernità e alternativa al cristianesimo. Ritornano aspetti dell’antico gnosticismo, in forma iniziatica spesso segreta. Con ricadute anche sul piano della politica

Parlare dell’esoterismo, della sua natura, delle sue origini e dei suoi sbocchi significa parlare di un nodo storico- religioso particolarmente complesso. Il sostantivo “esoterismo” deriva dall’aggettivo “esoterico”, il cui etimo di origine greca – esoterikos – sta a significare “interno”, ovvero segreto. Già nei filosofi dell’antichità e nel pensiero derivante da Aristotele (ca. 384 a.C.-322 a.C) si usa distinguere fra le opere fluide e scorrevoli finalizzate alla pubblicazione (exoteriche, “ciò che è all’esterno”) e quelle che finirono per cadere in disuso in ragione della loro difficoltà stilistica, rivolte ai discepoli e allo stato di appunti, dette esoteriche, cioè relative a dottrine aventi a che fare con il mistero trasmesse oralmente da un maestro. Nel secolo II, in età alessandrina – particolarmente grazie al retore greco di origine siriana Luciano di Samosata (ca. 120- 180/192) – entra in uso anche il termine di “scritti acroamatici”, quale sinonimo di esoterici.
Lungo i secoli il termine permane con questo significato, d’insegnamento intimo e segreto che gli antichi filosofi impartivano a un ristretto gruppo di discepoli iniziati, mentre il sostantivo esoterismo vede la luce – come ha dimostrato lo storico francese Jean- Pierre Laurant – nel corso del secolo XIX, precisamente nel 1828, per opera del pastore protestante Jacques Matter (1791-1864), nella sua opera Histoire du gnosticisme. Se da una parte il secolo XIX è in effetti l’epoca degli “ismi” per definire fenomeni sociali generali – liberalismo, socialismo, esoterismo, ecc. –, l’annotazione ci è inoltre utile per stabilire che l’ingresso del termine, e della categoria concettuale che gli è di fondamento, è cosa squisitamente moderna.
Ma più precisamente, cosa intendiamo al giorno d’oggi con il termine esoterismo? Storiograficamente, esso è un fenomeno particolare della storia religiosa dell’Occidente, riconoscibile a partire dal Rinascimento – in concomitanza con una certa riscoperta dell’Antichità, particolarmente greca, e di testi dimenticati durante il Medioevo –, in un particolare clima culturale – si pensi alla corte dei Medici nel secolo XV o a personaggi quale l’umanista Marsilio Ficino (1433-1499) –, nel corso del quale si produce un’autentica rivoluzione, che in tale contesto trova una peculiare sintesi, una “visione del mondo” in cui trovano il loro posto d’onore discipline e pratiche quali la magia, l’astrologia, l’alchimia.

Prende cioè corpo quella nuova “forma di pensiero” – l’espressione è del sociologo francese Émile Poulat – portatrice di significati diversi da quelli veicolati dalle scienze e dalle religioni, e che stabilisce fra queste ultime un rapporto diverso, pur rimanendo parte integrante del tessuto intellettuale e delle aspirazioni spirituali del contesto occidentale. Come sostiene una puntuale ricostruzione, formulata dallo storico dell’esoterismo Antoine Faivre, l’esoterismo si manifesta come una forma di «conoscenza segreta » o come un «tipo di conoscenza che emana da un “centro” spirituale e che si raggiunge solo dopo avere tutto trasceso, incluse le tecniche prescritte che conducono a esso».

Lo stesso Faivre, a partire dal 1992, ha proposto una definizione storicoreligiosa della nozione di esoterismo, nel tentativo di circoscriverne l’analisi all’ambito delle correnti moderne e contemporanee occidentali. Secondo tale proposta metodologica, pressoché universalmente accolta dagli studiosi, l’esoterismo quale «forma di pensiero» si fonda su quattro princìpi fondamentali e due complementari: Le corrispondenze. Esisterebbero corrispondenze simboliche e reali tra tutte le parti dell’universo visibile e invisibile (per esempio: l’essere umano e l’universo sono l’uno il riflesso dell’altro). La natura viva. Essa è animata, è un organismo, non una macchina; il cosmo è complesso, plurale, gerarchizzato.
Immaginazione e mediazioni. L’idea di corrispondenza suppone una forma d’immaginazione incline a individuare e a utilizzare mediazioni di ogni tipo, come rituali, immagini simboliche, spiriti intermedi.
L’esperienza della trasmutazione. L’essere umano può trasformarsi e raggiungere uno stato di perfezione.
La pratica della concordanza. La tendenza nel volere stabilire denominatori comuni fra due o più tradizioni diverse, quando non fra tutte le tradizioni, nella speranza di ottenere un’illuminazione.
La trasmissione. Il principio secondo il quale il sapere esoterico si trasmette per vie particolari, specialmente attraverso l’iniziazione.
A ben guardare, l’utilità della proposta metodologica avanzata da Faivre – nonostante alcuni rilievi critici che sono stati proposti, ma che non si sono rivelati capaci di prescindere da questa criteriologia – risiede nel dato di fatto che essa rende ragione dell’unità fondamentale di varie correnti dell’esoterismo moderno e contemporaneo – dall’alchimia alla cabala, dall’ermetismo alla teosofia –, chiarendo adeguatamente una certa qual matrice di fondo comune, e l’impatto che tale forma di pensiero, questa visione del mondo alternativa rispetto a quella costitutiva della storia occidentale, ha avuto su ambiti diversi ma tutti salienti. Per fare solo alcuni rimandi esemplificativi, si pensi all’influsso di uno dei precursori dello spiritismo, Emanuel Swedenborg (1688-1772), sul principale maestro del romanzo realista francese del secolo XIX, Honoré de Balzac (1799-1850); o all’influenza esercitata dalla fondatrice della Società Teosofica, Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891) sul drammaturgo irlandese James Joyce (1882-1941); o ancora all’importanza che riveste il pensiero esoterico nell’elaborazione artistica di personalità quali Piet Mondrian (1872- 1944), Vasilij Kandinskij (1866-1944) e Joseph Beuys (1921-1986).

Il tutto per non aggiungere alcun cenno – la materia è così vasta che meriterà un approfondimento successivo – sul venirsi a costituire nella modernità di organismi e formazioni che hanno inteso socializzare l’esoterismo inteso quale forma di pensiero, arrivando a teorizzare un intervento nell’agone politico, come la storia d’Italia e dell’Europa hanno a più riprese evidenziato nel corso degli ultimi due secoli, e per certi versi continuano a evidenziare.
Basti a questo proposito ricordare l’esempio della Massoneria nel contesto della Rivoluzione francese o della Carboneria e di altre società segrete nel Risorgimento italiano, oppure, su un altro versante ideologico, la presenza di una corrente che prendeva il nome di “imperialismo pagano” nell’ambito del primo fascismo e di alcune componenti “magiche” ed esoteriche all’interno della galassia nazionalsocialista.

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«In lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta».
(Giovanni 1, 4-5).

Per saperne di più…

Antoine Faivre, L’esoterismo. Storia e significati, Sugarco, 1992.
AA.VV., Forme e correnti dell’esoterismo occidentale, Fondazione Giorgio Cini – Medusa, 2008.
Gian Mario Cazzaniga (a cura di), Storia d’Italia. Annali 25. Esoterismo, Einaudi, 2010.

 

 

IL TIMONE n. 112 – Anno XIV – Aprile 2012 – pag. 26 – 27
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