Il Timone n. 15 – anno 2001 –
Caro direttore,
siamo abbonati a “Il Timone” e desideriamo dirle che è veramente molto interessante, stimolante e controcorrente. Finalmente un po’ d’aria pura in mezzo a troppe falsità, melensaggini e ottusità. Condividiamo quanto scritto da Rino Cammilleri nel suo articolo “Apologismi fuori luogo”: veramente non se ne può più di stare in sacrestia, si sta come in un abito troppo stretto. (…) Grazie a lei e a tutti i collaboratori de “il Timone”. A leggerlo ci si sente in famiglia e in unione d’intenti. Inviamo i nostri più cordiali saluti,
Ennio e Roberta Zanandrea, Breda di Pia ve (TV).
Caro direttore,
sono il parroco di questa parrocchia (S. Giulia). Finalmente la rivista che mancava ai cattolici; ci voleva! Eccezionale, ben fatta, invita i lettori a tuffarsi in queste problematiche interessantissime anche per la chiarezza con cui vengono trattate. Mi sto impegnando a divulgarla; mi sono permesso di fotocopiare due fra gli argomenti più attuali: “II sonno della famiglia” e “La nuova strage” e domenica li offrirò a tutte le famiglie che verranno alla S. Messa. Spero che guardino in faccia il “mostro” e si smuovano. La prego di inviarmi ancora altre copie del n. 13. Un piccolo investimento che penso darà i suoi frutti. La ringrazio per la cortesia che mi vorrà usare e le auguro un intenso e ricco lavoro. Con stima,
Don Luigi Pietta, Viadana (MN).
Caro direttore,
ho ricevuto la copia de “il Timone” che lei, aderendo all’invito del prof. Don Nello Venturini, mi ha inviato; l’ho letta attentamente e con tanto piacere perché mi sono accorto, lettura facendo, di condividere le sue idee e poi anche per la cura e la professionalità con cui vengono presentati, esposti ed analizzati i vari articoli. Tutti gli interventi, nella sua rivista, sono attuali, scottanti, ma purtroppo da molti volutamente spesso ignorati. Lei cerca di risvegliare le coscienze, segnalare quanto è bene fare, mettere in risalto i “Valori” sempre con tanta semplicità, delicatezza e dovizia di argomenti. (…) Mi hanno fatto riflettere le pagine sulla rievocazione del “martirio dei cattolici vandeani”, il dossier su Pio XII e quelle sul sacro Cuore di Gesù.
Luigi Nicolai, Roma.
Caro direttore,
la ringrazio per la sollecitudine con la quale mi ha inviato la copia n. 12 della sua, anzi nostra rivista. Appena sfogliata, già dopo il primo “assaggio” ho esclamato: “finalmente!”. Lo dico non per adulare, ma perché convinto di quanto scrivo e grato a Dio perché continua a dare segni di speranza alla sua santa Chiesa. Immergersi nella Tradizione bella e tonificante che ci è stata consegnata, poterlo fare senza quei complessi che vorrebbero imporci certi attuali maestri del nulla (e forse qualcuno di questi è anche… “tonsurato”), è giusto e doveroso per chi ama dirsi cattolico (…). Una rivista che coniughi serietà scientifica, zelo religioso e capacità divulgativa mi pare la si possa definire uno di quei doni con cui l’Onnipotente ama rallegrarci l’esistenza e dirci che siamo in tanti a combattere la buona battaglia della fede. (…) Ho deciso di abbonarmi e il mio parroco desidera fare altrettanto. Mi ricorderò di lei e dei suoi collaboratori nella S. Messa, e la saluto cordialmente,
Don Fabrizio Porcella, Cagliari.
Caro direttore,
sono una studentessa universitaria di 23 anni e sono venuta a conoscenza del suo periodico dalle pagine di Avvenire su cui, ormai da tempo, leggo gli interventi di numerosi giornalisti che poi, con piacere, ho ritrovato ne “// Timone”. Attratta dalle finalità con cui operate e dalle tematiche che affrontate, vi ho chiesto una copia saggio. Una rapida occhiata al periodico è stata sufficiente per farmi apprezzare contenuti e metodi espositivi e una lettura più accurata ha confermato in me il giudizio d’apprezzamento: ho dunque deciso di abbonarmi. (…) Siamo accerchiati e bombardati da cattive notizie e da cattiva informazione; da ogni parte ci viene imposta una contro-cultura, una cultura di morte (come la definisce il Santo Padre) che sembra inarrestabile: proprio in una simile situazione, per contrasto, occorre che vi siano “uomini di Buona Volontà”, sorretti dalla forza dello Spirito Santo, che si impegnino in favore della causa di Cristo, che si decidano per Dio, che informino il mondo della Buona Notizia rivelata in Cristo Gesù. Coraggio, dunque! (…) La saluto cordialmente,
Irene Spelta, Ostiglia (MN)
Caro direttore,
del Timone mi è piaciuto tutto: il taglio editoriale, il tono, le cose che dice. Vorrei che questa mia fosse per lei un piccolo ma efficace incoraggiamento a proseguire sulla via intrapresa. Noi cattolici abbiamo bisogno di ritrovare il nostro orgoglio, la nostra storia, la nostra identità. Penso che la sua rivista sia opportunamente orientata in questa direzione. Attendo con un po’ di impazienza il prossimo numero. Pregherò per lei e per “il Timone” e la saluto in Cristo Gesù,
Carlo Delnevo, Novara.
Caro direttore,
con vivo interesse e direi con entusiasmo ho avuto modo di leggere “il Timone”. In questi tempi di pensiero “debole” e confuso ritengo che la rivista sia uno strumento veramente utile di formazione e informazione, oltre che per la ricchezza dei contenuti, anche per l’impostazione decisa, aderente alla dottrina cattolica e al Magistero ecclesiastico che ne è l’interprete. Siete anche riusciti a realizzare il non facile equilibrio tra semplicità, chiarezza e concretezza dell’informazione.
Congratulazioni dunque per la pubblicazione della rivista, ma anche per il coraggio avuto nell’intraprendere una ancora più ampia iniziativa di evangelizzazione e promozione della fede attraverso il Centro Cattolico il Timone. Aderisco senz’altro agli obiettivi che vi proponete e, in concreto, è mio desiderio sottoscrivere l’abbonamento, consapevole di poter così disporre di un valido sussidio nel ministero pastorale e nella speranza di col-laborare alla sua diffusione. (…). In Cristo,
Don Michele de Santi, Genova.
Caro direttore,
(…) quando ho visto la pubblicità sulle pagine di Avvenire e ho letto la parola “apologetica” ho provato una sensazione forte, pensando che fosse troppo per me, ma poi ho pensato che poteva aiutarmi a navigare nel mare delle incertezze e della tante voci presenti nella e sulla Chiesa cattolica. La sua rivista è uno strumento indispensabile per chi vuole approfondire, per chi è ignorante di certi argomenti e parla magari senza sapere, infine per dare un fondamentale contributo alla Verità.
Apprezzo molto la veste grafica. In attesa del prossimo numero, la saluto pregando il Signore che la vostra pubblicazione sia sempre più diffusa e sempre al servizio della Chiesa cattolica.
Ottavio Bucarelli, Roma.
Caro direttore,
ho ricevuto la copia saggio della rivista e la ringrazio. Ho potuto così far conoscenza di un ulteriore “compagno di viaggio” verso la realizzazione del Regno. Ho molto apprezzato la molteplicità degli argomenti trattati, il qualificato stuolo di collaboratori, la elegante veste grafica. Come, infatti, a Dio è dovuta la lode col canto, col ballo, col silenzio…, così la conservazione e la propagazione della buona Novella può e deve avvenire con la predicazione, l’esempio, il martirio e… l’apologia. E, come la fede è piena se in Lui, e la carità è vera se di Lui, così l’evangelizzazione, e con essa l’apologia, è veritiera se suscitata dallo Spirito e diretta alla trasmissione e alla difesa del Suo, non del nostro, Verbo. (…) Di cuore partecipo il mio umile incoraggiamento a proseguire nell’opera di carità culturale che svolgete per orientare gli animi, chiarire i dubbi, riaffermare i principi, confutare le mistificazioni…affinché abbia a trionfare la verità dell’unico Dio.
Antonio Pillucci, Roma.
Ci scrive il Vescovo di Isernia-Venafrio Andrea Gemma
Illustre Direttore,
ho ricevuto copia de “II Timone” da Lei diretto, mi compiaccio vivamente. La Vostra battaglia è anche la mia e dei miei collaboratori. È ora che i cattolici e i loro pastori tornino a far sentire forte la loro voce. Ringrazio e benedico.
Andrea Gemma, Vescovo di Isernia-Venafrio
Ci scrive il l’Arcivescovo Pasquale Macchi
Illustre Direttore,
ho ricevuto la sua lettera gentile che accompagna il n. 13 de “il Timone” con il dossier che riguarda Pio XII e gli Ebrei. Le sono molto grato per l’omaggio generoso. Soprattutto Le sono grato per la difesa di Pio XII. Paolo VI ne difese la memoria a Gerusalemme quando prese congedo dalla folla di Gerusalemme ebraica prima di rientrare nella parte araba. Poiché i giornali avevano fatto eco alle calunnie e alle accuse suscitate dall’opera teatrale di uno scrittore tedesco. Paolo VI affermò: “Noi siamo venuti tra voi con i sentimenti di Colui che abbiamo coscienza di rappresentare, e che i profeti hanno annunziato un tempo sotto il nome di ‘Principe della pace’. Ciò significa che noi manteniamo, verso tutti gli uomini e verso tutti i popoli, solo pensieri di benevolenza. La Chiesa infatti li ama tutti ugualmente. Il nostro grande predecessore Pio XII lo affermò con forza, e a più riprese, nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, e tutti sanno ciò che egli ha fatto per la difesa e la salvezza di tutti quelli che erano nella prova, senza alcuna distinzione. E tuttavia, voi lo sapete, s’è voluto gettare sospetti e persino accuse contro la memoria di quel grande Pontefice. Noi siamo felici di avere l’occasione di affermarlo in questo giorno e in questo luogo: niente di più ingiusto v’è di questo attacco a una così venerata memoria”.
S. E. Pasquale Macchi, Arcivescovo, Gazzada (VA).
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