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11.12.2024

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Lettere al Direttore
31 Gennaio 2014

Lettere al Direttore

 

Il Timone n. 21 – anno 2002 –

Caro direttore,
ho ricevuto, nel dicembre scorso, la sua gradita lettera assieme a una copia saggio de “il Timone” da me richiesta, che ho letto con vivo interesse. L’abbonamento alla rivista mi ha poi permesso di confermarmi nel mio primo apprezzamento e di assicurarle da parte mia che le finalità enunciate, che condivido pienamente, sono continuamente rispettate. La tematica cattolica, che sta a cuore a Lei e ai suoi collaboratori, è svolta con competenza, con argomentazioni semplici, chiare a suadenti, avendo attenzione a ciò che oggi è da molti sentito come problematico sia dal punto di vita storico e scientifico che da quello delle scienze religiose. Se mi è permesso, proporrei di inserire nel programma editoriale della rivista temi riguardanti scuola ed educazione, catechetica, musica sacra.
Quanto alla musica sacra, mi auguro che questa possa riprendere nella Liturgia cattolica nostrana il posto che le spetta di diritto ecclesiastico. Ricambio volentieri preghiere e saluti, Riccardo Paletti, Albino (BG).

Caro direttore,

negli ultimi mesi, in relazione al rientro dei Savoia in Italia, si è parlato e scritto molto anche della Dinastia Barbone Due Sicilie che regnò su Napoli per circa centotrent’anni.
Su questo argomento vi è una grande disinformazione e dei vuoti di memoria che sarebbe utile colmare. Oggi il Capo di questa illustre “Casata” è S.A.R. Don Carlos Barbone Due Sicilie, cittadino spagnolo che il Re di Spagna ha elevato all’altissimo rango di “Infante di Spagna” (come lo erano molti re di Napoli) e che vive a Madrid (classe 1938). Questi sarebbe il Re di Napoli se la storia d’Italia avesse avuto un altro sviluppo; è cugino primo del Re di Spagna; ha un’ascendenza tutta “reale” essendo tutti i suoi avi appartenenti a famiglie di altissimo rango ed è “Gran Maestro” dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio che conta circa tremila aderenti nel mondo. Sua moglie è Anna di Francia, figlia del Conte di Parigi, ed ha come erede Don Pedro, suo figlio, Duca di Noto. Il Capo della famiglia Borbone Due Sicilie Don Carlos, cui spetta il titolo di famiglia di “Duca di Calabria”, conduce una vita austera in Spagna e rifugge dai clamori di una certa mondanità salottiera; rappresenta spesso il regale Cugino nelle visite di Stato ed è devotissimo alla Chiesa cattolica ed al Sommo Pontefice. Cordialmente, Alessandro Mariotti Solimani, Roma.

Caro direttore,

sono un’affezionata ascoltatrice di Radio Maria nonché un’abbonata a “il Timone” che cerco di diffondere, consapevole del valore della rivista che sostiene la fede di quanti credono, esponendo la cultura che deriva dalla fede con concetti chiari, fornendo validi argomenti per presentare la bellezza del Cristianesimo, della storia della Chiesa e della morale cattolica a chi non crede e per difenderle da chi le contesta.
La ringrazio per tutto lo sforzo che sostiene per il bene di tante anime.
Assicuro la mia preghiera e quella del gruppo biblico, Maria Bombardieri Carrara, Gandino (BG).

Caro direttore,

sono un abbonato a “il Timone”.
Vorrei cogliere l’occasione per fare alcune osservazioni. Prima di tutto vi ringrazio per il lavoro che fate: date un contributo forte e chiaro alla formazione dei cattolici che molto spesso sono in soggezione verso la cultura anticristiana solo per ignoranza dei fatti, per mancanza di convinzione delle proprie ragioni o per sopravvalutazione delle ragioni altrui. Vorrei fare però anche una critica. In molti articoli, e solitamente da certi autori che trattano temi di storia contemporanea o di attualità, vedo un tono molto polemico verso la mentalità che deriva più o meno a ragione dal marxismo o che al giorno d’oggi identifichiamo con “sinistra”. Mi spiacerebbe se cascassimo nell’errore di usare un linguaggio aggressivo così spesso usato contro i cristiani. Il nostro parlare sia Sì Sì No No, quindi fermo e chiaro, sono d’accordo, ma il tono che mi aspetterei di trovare in una rivista cattolica è un tono meno polemico. Infine una proposta. Il taglio della rivista è “popolare” e gli articoli sono brevi e di facile lettura. Bene. Ma sarebbe possibile offrire assieme alla rivista (magari solo un paio di volte all’anno) un inserto separato monografico dove certi argomenti “chiave” vengono approfonditi meglio? Penso ad argomenti tipo “Risorgimento”, “Roma”, “Papato”, “Il caso Galilei”, “Inquisizione”. Argomenti dove il cristiano “medio” ha spesso informazioni falsate. Su questo punto io trovo ottimi spunti negli scritti di Vittorio Messori.
Cordiali saluti, Andrea Sari, Monaco di Baviera.

Caro direttore,

sono abbonato a “il Timone” da tre anni. Sono veramente contento di avere incontrato la nostra bella rivista sin dai primi numeri. Ad ogni nuovo numero che ricevo mi convinco che lei e i suoi collaboratori siete stati ispirati dallo Spirito Santo. “il Timone” è una pubblicazione di formazione e informazione apologetica di cui si sentiva la necessità. A cattolici vittime illuse del fascino apparente di certe false ideologie potrà aprire gli occhi. Dottor Barra, Dio benedica lei e i suoi collaboratori. Fraterni saluti in Cristo Signore, Giovanni Mangano, Messina.

Caro direttore,

ho ricevuto la rivista che mi avete inviato da parte di don Giovanni di S. Giovanni in Persicelo (BO), che è stato il mio viceparroco per alcuni anni e mi è piaciuta molto. Avevo già visto la pubblicità di questa rivista ed ero interessato, conoscendo di nome alcuni collaboratori. L’ho trovata ben fatta e con articoli interessanti; apprezzo molto anche la giusta lunghezza degli stessi, così da permettere una lettura anche nei ritagli di tempo. Ora provvederò ad abbonarmi e anche a propagandarla con i miei amici. Saluti, Paolo Gualandi, Bologna.

Caro direttore,

rispondo ora, dopo avere versato l’abbonamento e aver letto con passione e gradimento i numeri che mi sono arrivati fino ad oggi. Condivido la linea tenuta e sono grato per gli articoli con contenuti di fede sicura. Grazie.
Continuate e il vostro lavoro sarà utile anche al mio ministero. Fraternamente in Cristo, Don Ivo Manzoni, Bologna.

Caro direttore,

Lei mi ha inviato, su segnalazione di una carissima sorella in Cristo, Suor Maria Maddalena Chiara Pia, clarissa, una copia saggio della rivista che dirige pregandomi, nel contempo, di esprimerle un mio parere. Ho voluto leggere il maggior numero di riviste per essere più preciso nell’esprimere la mia opinione.
Mia moglie, Laura Corradini, è infatti una vostra abbonata dell’ora prima e, da allora, ci contendiamo la precedenza nel leggere “il Timone” ogni volta che arriva a casa.
Lei può comprendere che il nostro interesse è dettato dall’ammirazione per l’opera che state compiendo per diffondere e sostenere la fede di chi crede e per presentare l’esaltante bellezza del Cristianesimo a chi non crede. Ne troviamo un tal giovamento per aumentare il nostro amore per la Chiesa che cerchiamo sempre di diffondere la rivista passandola, ogni bimestre, a persone di nostra conoscenza sensibili a questa forma di evangelizzalione. In un’epoca in cui l’irenismo relativistico delle religioni crea confusione nel popolo di Dio, una voce chiara, autorevole e seria non può fare che bene. Buoni i contenuti, ottima la linea, valida la grafica; che aggiungere? Sursum corda! Non praevalebunt! Ricordiamoci vicendevolmente al Signore,
Paolo Bertolani, Maranello (MQ).

Caro direttore,

la tua opera (scusa il tu, siamo fratelli in Cristo) di evangelizzazione e di apostolato è semplicemente stupenda. (…) Quando inizio la lettura de “il Timone” non riesco a staccare anche se mi lacrimano gli occhi dalla stanchezza, e dopo un po’ di tempo vado a rileggere e poi a rileggere ancora… insomma è una calamita che mi attira continuamente. Il frutto che produce la tua opera è immenso, ma è meglio che tu non lo sappia, altrimenti scatta un poco di orgoglio, che intacca l’umiltà della persona, indispensabile al cammino di Fede (…). Ti saluto in Gesù Cristo, nostro Signore e Fratello, Andrea Amore, Sant’Agata Dei Goti (BN).

 

 

 

 

Il Timone al Meeting

 

Il 20 agosto, durante il Meeting per l’Amicizia tra i popoli di Rimini, davanti a un pubblico di circa 500 persone, si è tenuta una conferenza per presentare” il Timone”. Hanno. parlato:. Mons. Angelo Gomastti,Arcivescovo di Loreto, Rino Cammilleri, Eugenio Corti, Massimo Introvigne, don Luigi Negri e Gianpaolo Barra.
Mons. Comastri ha ricordato come fin dai primi tempi i cristiani si siano trovati nella condizione di difendersi dalle calunnie dei pagani e ha ribadito la necessità di una nuova apologetica.
Introvigne, utilizzando una metafora calcistica, ha segnalato le condizioni necessarie perché la “partita” per la difesa della fede abbia successo. Cammilleri, ricordando le parole di Giovanni Paolo Il per il quale una fede che non si fa cultura è morta, ha chiesto a tutti i presenti uno sforzo per sostenere “il Timone”. Anche Eugenio Corti ha segnalato l’importanza della nostra rivista per la battaglia culturale, necessaria per arginare lo strapotere della cultura anticristiana. Don Negri ha ricordato che la fede è debole quando è incosciente, non quando è incoerente. “II Timone” è strumento per prendere coscienza della bellezza del Cristianesimo e per andare, come insegna il Papa, gioiosamente incontro all’uomo. Infine, Barra ha ricordato come è nato “il Timone”.
Per tutta la durata del Meeting (dal 18 al 24 agosto), è stato allestito uno stand con pannelli che illustravano i contenuti del nostro bimestrale. Il successo, grazie a Dio, non è mancato. Sono stati raccolti 150 nuovi abbonamenti, distribuito circa 2.500 copie della rivista e stabilito diversi contatti che promettono di incrementare la diffusione del periOdico nelle parrocchie e il numero di conferenze di presentazione.

 

 

 

IL TIMONE N. 21 – ANNO IV – Settembre/Ottobre 2002 – pag. 4 – 5

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