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11.12.2024

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Lettere al Direttore
31 Gennaio 2014

Lettere al Direttore

 

 

Il Timone n. 29 – anno 2004 –

Caro direttore,
ho provveduto oggi al rinnovo dell’abbonamento, arrotondando a titolo di incoraggiamento e gratitudine. Ho accolto con viva soddisfazione la notizia dell’aumento dei numeri annuali, con la certezza che il “nostro” Timone continuerà la sua bella “navigazione” con il coraggio e la passione che ha finora dimostrato, per la diffusione della Verità e della buona Dottrina, nella fedeltà al Santo Padre e alla Chiesa. Complimenti vivissimi e… avanti,
Franco Raccanelli, Vittorio Veneto (TV).
Caro direttore,
a Lei e collaboratori il mio più vivo apprezzamento. La buona battaglia di s. Paolo continua attraverso lo sforzo encomiabile che sostenete con la vostra rivista (che leggo sempre con molto entusiasmo e interesse), per arginare lo strapotere della mentalità laicista ed anticristiana che ha pervaso il tessuto sociale, raggiunto capillarmente ogni classe e condizione e formato menti e coscienze obnubilate, rivolte soltanto al raggiungimento e al godimento dei propri desideri edonistici e materiali. In questo mare dilagante di disimpegno emotivo e culturale, di superficialità intellettuale e religiosa, di immaturità psicologica, di scadimento di valori ed ideali, di arrogante individualismo, di prevaricazioni nei costumi sociali, politici, economici e culturali ritengo che il vostro impegno sia di vitale importanza per i tanti cattolici confusi e disinformati… Plaudo alla vostra intelligente ed ispirata iniziativa, sostengo il vostro impegno e vi assicuro le mie preghiere,
Maria Santina Ghiozzo in Macrì, Fossano (CN).

Caro direttore,
il messaggio di Fatima è, più che mai, attuale ed apre il cuore alla speranza perché vi è, da parte della Vergine, la promessa di pace che non è, pero, automatica, poiché dipende dalla buona volontà degli uomini che si debbono ravvedere ed abbandonare gli errori che derivano da movimenti come il secolarismo ed il laicismo, che vogliono escludere Dio e il Cristianesimo da tutte le espressioni della vita umana e relegare la Religione nel privato. E’ significativa, a tale proposito, la cancellazione del Nome di Dio dalla Carta d’Europa ed ogni accenno esplicito alla religione e al Cristianesimo che sono le sue radici. […] Senza memoria non si vive, non c’è avvenire, si brancola nel vuoto, nell’inconsistenza. Per poter vivere l’Europa ha bisogno dei valori “distillati” attraverso i secoli, ha bisogno di rievocare, di ricordare, di riportare al cuore la verità del passato. Cordiali saluti,
Alfonso Saya, Messina.

Caro direttore,
sento il bisogno di parlare a persona amica per esprimere un mio disagio che insorge ogni volta che, da qualunque fonte, sono nominate “le tre grandi religioni monoteiste”. Francamente non vedo il nesso tra Cristianesimo, o anche l’Ebraismo, e l’Islam. Dio agli Ebrei parla; secondo noi cristiani fa molto di più: ci viene incontro, ci ama (che altro significa “la buona novella”?) al punto che Gesù si sacrifica per noi. Per i musulmani Allah se ne sta lassù e l’uomo deve accontentarsi di seguire un cumulo di precetti. Come si possono classificare insieme le tre religioni? […] non cessa di stupirmi un cristiano che si converte all’Islam. Come si può dar credito a una dottrina che poggia tutta sulla parola di Maometto? Persona, tra l’altro, dai costumi non proprio esemplari… Cordialmente,
Gianni Castellani, Modena.

Caro direttore,
per favore scriva un ben documentato articolo sul Timone per sfatare il pericoloso luogo comune secondo il quale furono i cristiani ad iniziare la crociata. Sono stufo di sentire questo mea culpa! Un piagnisteo del quale non se ne può più. E’ ovvio che oggi non si deve rispondere con altre crociate contro chi nel XXI secolo si ostina a scatenare la guerra santa; tuttavia occorrono, oltre al dialogo, che non va interrotto, prudenza e fermezza. Cordiali saluti,
Armando Pupella, Palermo.

Caro direttore,
la lettura dell’articolo del giovane e valente prof. Samek Lodovici “E’ in gioco la libertà di educare”, che conosco e stimo per la limpidità del suo pensiero, mi ha fatto uscire dal letargo degli ultimi tempi. […] Ringrazio la Moratti per avere garantito la sopravvivenza della scuola media e dato la possibilità alle scuole professionali di riaprire i battenti. Poteva evitare la distribuzione di agende agli insegnanti di tutta Italia: i fondi potevano essere impiegati per retribuire le opre aggiuntive all’insegnamento, mai retribuite in tempo utile. […] Chi si preoccupa più di verificare se l’alunno sa leggere, comprendere, conosce le tabellone? Se pensa, se è felice? L’intransigente docente che non sposa la causa politica, ma la voce della propria coscienza e crede ancora nel mondo delle idee platonico, senza essere colpito da cecità: si tratta di un marinaio solitario, che faticosamente, ma con coraggio, afferma la sua libertà con la presunzione di contribuire a stimolare i cervelli dei ragazzi che incontra ogni giorno e che insieme a loro approderà all’Isola che non c’è… ma non è Peter Pan. Distinti saluti,
Daniela Agnati, Assago (MI).

Caro direttore,
eravamo super contenti. Finalmente una rivista seria, serena, superficiale, perfino leggermente umoristica, di Apologetica e di Fondamentale. Ora s sta facendo strada un po’ di delusione. […] Non abbassate la guardia, non diluite il vino ottimo. Cioè il valore e il prestigio della vostra e nostra rivista, che tanto vale e varrà quanto sarete precisi e rigorosi nella difesa della Verità: della Creazione, della Rivelazione – Redenzione e della Santificazione della Chiesa. […] Non possiamo mai dimenticare che scriviamo e parliamo a persone suggestionate, impregnate o almeno influenzate da: illuminismo, razionalismo, positivismo, materialismo, scientismo, fideismo, evoluzionismo, panteismo, superomismo, freudismo, naturalismo: queste ideologie calano su di esse fin dalla seconda elementare e vengono alimentate in continuazione da quasi tutti i mezzi di comunicazione. Tali teorie o ipotesi fanno leva sulle prime impressioni generiche, superficiali, fantasiose, gratuite e approssimative, senza argomentazioni, documentazioni e prove di sorta. Ma tanto più dette ideologie sono superficiali, pressapochiste e generiche, tanto più le nostre argomentazioni dovranno essere rigorosamente logiche, le prove scientifiche e storiche massimamente precise, la documentazione esatta e ineccepibile. Mettiamo tutta la miglior retta intenzione, tutta la nostra preghiera, facciamo tutto il nostro dovere… il resto, solo il resto, che è tutto, lo lasciamo allo Spirito Santo. Grazie, grazie,
P. Antonio Marton, o.m.i. e P. Francesco Anastasi, Tivoli (Rm).

IL TIMONE RISPONDE
Abbiamo pensato di affiancare alla rubrica “Lettere al direttore” una nuova rubrica, intitolata “Il Timone risponde”. I lettori possono inviare brevi domande, o osservazioni, formulate in poche righe, ai collaboratori del nostro periodico, che risponderanno su queste pagine. Siamo certi di favorire, in questo modo, un proficuo rapporto con i nostri lettori.

Caro Palmaro,
sul numero 28 ho letto con interesse l’articolo “Quella legge non s’ha da fare” contro la legalizzazione delle unioni omosessuali. Purtroppo, ho notato che c’è un errore nel testo. A un certo punto si legge: “Nessuna ideologia può cancellare la certezza per cui esiste matrimonio soltanto fra due persone dello stesso sesso”. Volevo segnalare a voi e ai lettori questo svarione, nel contesto di un articolo che sostiene esattamente il contrario. Grazie per il vostro lavoro,
Don Tarcisio Colombo, Castiglione Olona (VA).

Caro amico, grazie davvero per la segnalazione. Ha ragione: il diavoletto che si aggira per le redazioni dei giornali questa volta ci ha regalato uno dei suoi tiri mancini, facendoci dire il contrario di ciò che nel resto dell’articolo volevamo sostenere. Riportiamo a beneficio dei lettori il passaggio corretto tratto dal capitolo I del documento della Congregazione per la Dottrina della Fede: “Nessuna ideologia può cancellare dallo spirito umano la certezza secondo la quale esiste matrimonio soltanto tra due persone di sesso diverso”. Per fortuna il lapsus era inserito in un articolo che chiariva oltre ogni dubbio quale fosse l’insegnamento della Chiesa in questa delicata materia. (m.p.)
Conferenza a Padova
La violazione della legge divina sembra ormai di moda; ne consegue l’offesa alla dignità della persona umana, il crimine contro la vita, l’attentato contro l’umanità che oggi prende il nome di eutanasia, la “dolce morte”. Da varie parti si invoca la libertà e il diritto di porre fine alla propria esistenza con modalità prescelte, spesso obbligando e coinvolgendo terzi nell’intento. Siamo di fronte a una delle manifestazioni dell’indebolimento spirituale e morale nei confronti della dignità della persona morente. Dobbiamo reagire.
Trasmetto con convinzione ai nostri lettori di Padova e dintorni l’invito a partecipare alla conferenza organizzata da “Gioventù Missionaria” dal titolo: “Eutanasia: dolore, sofferenza, pietà?”, che avrà luogo alle ore 20,45 di giovedì 28 gennaio presso l’aula Fornace Carotta, nel quartiere della Sacra Famiglia, a Padova.
Condurrà uno specialista nel settore, padre Roberto Gonzalez, Legionario di Cristo, dottore in Teologia Morale e Bioetica, professore ordinario di Teologia Morale e Bioetica presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma. L’incontro servirà per chiarire e approfondire una sana visione della vita, che sempre più spesso si crede passata di moda o sconveniente.
Conto sulla vostra presenza.
Gianpaolo Barra

Per informazioni, rivolgersi a: Chiesa di San Canziano, Padova, tel. 049/658913; Padre Nivardo Quezada, LC, tel. 049/650750; Riccardo Carrara tel. 3807124717.

IL TIMONE – N. 29 – ANNO VI – Gennaio 2004 – pag. 4 – 5
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