Temi antichi e nuove problematiche: come un cattolico può farsi un’idea corretta della verità in tema di etica e morale?
Ecco qualche suggerimento.
Affrontare un discorso sulla morale significa fare i conti con almeno quattro ordini di problemi:
1. Vincere la resistenza presente nell’uomo della strada, per il quale la morale è qualcosa di inutile, lontano dalla vita di tutti i giorni, contrario all’aspirazione di felicità e di libertà che c’è in ognuno di noi.
In parole povere: io ho da fare e non ho tempo da buttar via a filosofeggiare di morale e teologia.
2. Trovare il linguaggio giusto per trasmettere gli strumenti elementari che costituiscono la base indispensabile per la formulazione del giudizio morale.
Questo significa trovare parole semplici e dirette che, senza banalizzare la ricchezza del discorso morale, siano comprensibili a tutti i nostri potenziali interlocutori.
Detto in soldoni: mi piacerebbe anche ragionare di morale, ma vorrei ascoltare qualcuno che parla come mangia.
3. Superare il pregiudizio relativista, dominante nella nostra società, secondo il quale non è possibile all’uomo individuare atti buoni e atti cattivi in senso obiettivo e assoluto; e il pregiudizio storicista, secondo il quale nessuna norma morale è valida per sempre nel tempo, ma è soggetta a una “data di scadenza”, per cui si sostituisce alla categoria del vero/falso la categoria del superato/attuale. Per intenderei: la morale sessuale proposta dalla Chiesa è superata, andava bene una volta, ma erano altri tempi.
4. Trovare il giusto equilibrio tra l’annuncio del kerigma (cioè la Buona notizia che Dio si è fatto uomo in Gesù di Nazaret, è morto ed è risorto andando a preparare un posto per noi) e i contenuti dell’etica naturale. Cioè il punto di equilibrio tra l’annuncio del “perché” dell’agire morale e del “come-che cosa”, ossia i contenuti dell’ etica. Si notano spesso sbanda menti in una delle due direzioni: da un lato, un’opzione “sola fide”, che occulta le implicazioni morali dell’avvenimento cristiano; d’altro lato, un moralismo sganciato dalla Rivelazione, che non è capace di giustificare i suoi contenuti e soprattutto di riconoscere il vero volto dell’uomo. Per i primi, sarà sufficiente la lettura delle Sacre Scritture per ricavare indicazioni sull’atto buono, al punto che l’esegesi sostituisce in toto la morale; per i secondi, l’uomo può fare a meno della Rivelazione per conoscere tutta la verità morale e agire perfettamente, al punto che l’etica rimpiazza Gesù.
Detto questo, ci si renderà conto della complessità che ci sovrasta. Che non potrà essere dissipata dalla lettura, per quanto volonterosa e determinata, di centinaia di libri sull’argomento.
Tuttavia, si può cominciare proprio da qui: dalla definizione di un numero limitato di testi che possono introdurre alla materia, attraverso una sana conventio ad esc/udendum che metta fuori dalla porta i libri eterodossi – che cioè insegnano contenuti difformi dal Magistero cattolico – incomprensibili, sbilanciati sul teologico piuttosto che sul moralistico, incapaci di comunicare con un linguaggio comprensibile alle orecchie e alla sensibilità dell’uomo contemporaneo. Con un’avvertenza: il libro che racchiuda tutti questi requisiti è molto difficile da trovare e, forse, nessuno riuscirà mai a scriverlo. Suddividiamo la nostra “Piccola biblioteca di Morale” secondo una classificazione del tutto arbitraria ma forse utile a orientarci meglio nella lettura:
Teologia e Magistero
Un buon allenatore inizia a preparare un calciatore dai “fondamentali”: la nostra biblioteca avrà solide basi se si poggerà su tre pilastri del recente magistero: le tre encicliche di Giovanni Paolo Il Veritatis splendor, Fides ed Ratio ed Evangelium vitae. Inutile rincorrere le elucubrazioni del teologo di grido, quando abbiamo la possibilità di attingere direttamente alla profondità e alla purezza di quel pozzo sicuro e profondo che è il Magistero petrino. Queste tre encicliche costituiranno la “vaccinazione polivalente” ai virus della confusione e dell’eresia, sempre risorgenti sotto nomi e sembianze nuovi. Si consiglia di associare al trattamento l’uso per consultazione del Catechismo della Chiesa cattolica. Tra i manuali, si segnala l’interessante excursus storico di Pinckaers, che aiuta a comprendere le radici della morale cristiana (vedi box n.1).·
Morale generale (fondamentale, sessuale, familiare, sociale, economica)
Nella riflessione sugli elementi alla base dell’etica è indispensabile una riscoperta della dimensione antropologia della morale, nel senso che occorre mostrare all’uomo come sia la sua natura intrin- seca ad aver bisogno di confrontarsi con le categorie del bene e del male, e che soltanto la conoscenza e l’adesione al bene rende felici. In questo senso si segnalano l’ottimo volume – breve e – chiaro – di John Finnis (Gli assoluti morali), il libro altrettanto stimolante di Ra- mon Garcia de Haro (L’agire morale e le – virtù) e il coraggioso e lucido approccio a San Tommaso di Giacomo Samek Lodovici, dal significativo titolo La felicità del bene (vedi box n.2).
Morale matrimoniale e sessuale
Sempre Ramon Garcia de Haro ci ha lasciato un ottimo strumento di studio e formazione personale nel corso di teologia matrimoniale intitolato Matrimonio & famiglia nei documenti del Magistero, un compendio indispensabile per gustare la bellezza della verità e sgombrare il campo da ogni deriva individualistica e protestante. Molto specifico, ma indicato ai più volonterosi, come sono certamente tutti i pastori e coloro che hanno compiti di formazione, il testo di Emilio Silvestrini La rettitudine oggettiva degli sposi nel loro atto coniugale, edito a cura della Pontificia Accademia pro Vita (vedi box n.3).
Bioetica – Parte Generale
Indispensabile porre alla base di questa branca fondamentale della morale un buon manuale: non mancherà il classico di Sgreccia, almeno il primo dei due volumi, per la consultazione; più idoneo invece per un primo approccio alla materia nel suo complesso, il testo di Lino Ciccone La vita umana (vedi box n.4).
Bioetica – Parte Speciale
La vastità degli argomenti trattati dalla bioetica non consente di stilare un elenco esauriente di testi. Si può cominciare con qualche opera che tratti l’argomento dei diritti del nascituro, tenendo conto che analogo tipo di formazione dovrebbe essere gradualmente estesa alla fase finale della vita umana, con riferimento ad esempio al tema dell’eutanasia (vedi box n.5).
Come si è potuto notare, non manca il materiale per organizzare lo scaffale di morale della propria biblioteca.
L’urgente necessità di una sana formazione personale in questa disciplina può essere colta e correttamente valutata se ci si ricorda che in gioco è il destino eterno dell’uomo e la sua vera felicità.
Mi pare una ragione più che sufficiente per iniziare questa buona battaglia.
BOX n.1
Giovanni Paolo II, Veritatis Splendor, 1993.
Giovanni Paolo II, Fides et ratio, 1998.
Giovanni Paolo II, Evangelium vitae, 1995.
Catechismo della Chiesa Cattolica, 1992.
J.L. Bruguès. Dizionario di morale cattolica, ESD, Bologna 1994.
G. Gatti, Manuale di Teologia morale, Elle Di Ci, Leumann (Torino) 2001.
G. Miranda, Risposta d’amore, Logos Press, Roma 2001.
S. Th. Pinckaers, La morale cattolica, San Paolo, Cinisello Balsamo 1993 (sulla storia della teologia morale fino ai nostri giorni con i problemi di fondo più importanti: la relazione tra libertà – felicità, libertà – lege naturale).
S. Th. Pinckaers, Le fonti della morale cristiana, Ares, Milano 1992.
S. Th. Pinckaers, La via della felicità, Atres, Milano 1997 (sulle beatitudini e la giustizia evangelica).
BOX n. 2
J. Finnis, Gli assoluti morali, Ares, Milano 1993.
R. Garcìa de Haro, L’agire morale & le virtù, Ares, Milano 1998.
G. Samek Lodovici, La felicità del bene, Vita & Pensiero, Milano 2002.
V.O. Benetollo, Morale e felicità. I fondamenti dell’etica, ESD, Bologna 1996.
R. Spaemann, Concetti morali fondamentali, Casale M.to (AL) 1993.
BOX n. 3
Paolo VI, Humanae vite, 1968.
Congregazione per la dottrina della fede, Donum vitae, 1987.
G. Cesari – M.L. di Pietro, L’educazione della sessualità, La Scuola, Brescia 1996.
R. Garcìa de Haro, Matrimonio & famiglia nei documenti del Magistero. Corso di teologia matrimoniale, Ares, Milano 2000/2a ed
S. Palumberi, Antropologia e sessualità. Presupposti per un’educazione permanente, SEI, Torino 1996.
Pontificio Consiglio per la Famiglia, Sessualità umana: verità e significato: Orientamenti Educativi in Famiglia, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1995.
Emilio Silvestrini, La rettitudine oggettiva degli sposi nel loro atto coniugale, Roma 1997, Pontificia Accademia pro Vita.
BOX n. 4
E. Sgreccia, Manuale di Bioetica, Vita & Pensiero, Milano.
Ramòn Lucas Lucas, Antropologia e problemi bioetici, San Paolo, Cinisello Balsamo 2001.
L. Ciccone, la vita umana, Ares, Milano 2000.
L. Melina, Corso di Bioetica. Il Vangelo della vita, Piemme, Casale Mon.to (AL) 1996.
G. Russo (ed.), Evangelium Vitae, Commento dell’enciclica sulla bioetica, Elle Di Ci, Leumann (Torino) 1995.
G. Manzato, Generazioni al margine, Il Segno dei Gabrielli editore, Verona 2002.
G.M. Miglietta, Bioetica. La nuova scienza della vita e della salute. Bioetica speciale, Cross Media, Asti 2001.
BOX n. 5
Autori Vari, Identità e statuto dell’embrione umano, Libreria Editrice Vaticana, 1998.
J. Lejeune, L’embrione segno di contraddizione, Edizioni orizzonte medico, Roma 1992.
M. Palmaro, Ma questo è un uomo, San Paolo, Cinisello Bal.mo 1998.
Autori Vari, Fecondazione artificiale, pro o contro l’uomo?, Gribaudi, Milano 2001.