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10.12.2024

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Lourdes, la salvezza della fede
31 Gennaio 2014

Lourdes, la salvezza della fede

 

Parla René Laurentin, il più grande esperto al mondo delle apI mariane di Lourdes. Ai piedi della grotta per la guarigione dell'anima corpo. E la Vergine non delude mai.

 
 
 
Chi ha paura di Maria? La crisi del post-Concilio
«Dobbiamo dire grazie anche a Lourdes, forse soprattutto a Lourdes, se in Francia molti cattolici hanno conservato la fede, dopo la crisi del post-concilio». Non usa mezzi termini padre René Laurentin, mariologo di fama internazionale, autore di decine di opere sulle apparizioni mariane, specialmente quelle di Lourdes, delle quali è il maggior esperto al mondo e delle quali si celebra quest'anno il 150mo anniversario.
Lo incontro nella sede della redazione del Timone, dove ha concesso un'intervista ad Andrea Tornielli, in occasione della pubblicazione di un libro del giovane vaticanista (e nostro collaboratore) sulla storia e il significato di quegli eventi prodigiosi. «Ciò che molti teologi contestavano, deformando e male interpretando i testi approvati dai padri conciliari, era il culto a Maria, che a Lourdes aveva il suo epicentro, sotto gli occhi del mondo intero. I teologi accusavano Lourdes di superficialità e di superstizione e molti di loro giunsero addirittura a chiedere la celebrazione di un terzo Concilio ecumenico, per cancellare definitivamente quel che rimaneva della devozione mariana nell'animo del popolo cattolico. Così Lourdes doveva semplicemente sparire», per lasciare spazio – nelle loro intenzioni, si intende – ad una fede "adul"matura", che non doveva ricorrere a segni prodigiosi e all'opera di mediatori – Maria e i santi – per essere vissuta.

 

Il rifugio degli umili e dei semplici
Un momento drammatico, quello della crisi che ha investito la Chiesa negli anni immediatamente successivi la chiusura del concilio. Padre Laurentin parla a lungo di quel periodo, per inquadrare il significato profondo di Lourdes nel nostro tempo, ricordando il dato tragico dell'abbandono dell'abito talare da parte di 40.000 preti, la fuga dei conventi di decine di migliaia di suore, il calo vertiginoso delle vocazioni, gli abusi liturgici, le contestazioni al magistero del Papa, la messa in discussione delle verità insegnate dalla Chiesa per due millenni.
In effetti, Lourdes è stata – e lo è ancora – il rifugio degli umili e dei semplici; ai piedi di quella grotta hanno trovato conforto quanti, seriamente turbati dalle "novità" di certi teologi, volevano vivere la fede sforzandosi di obbedire ai Comandamenti e di amare il Signore. E se molti hanno ricevuto la grazia di una guarigione dalle malattie o dalle infermità, tutti hanno ottenuto un sollievo, se non la guarigione, delle malattie dell'anima. «Il merito di tutto questo – dice Laurentin – va attribuito alla Vergine Maria», che nel 1858, per diciotto volte, si è degnata di apparire e di parlare ad un umilissima fanciulla, Bernadette Soubirous, «così umile che nel suo testamento si è sentita in dovere di ringraziare perché la gente non le aveva creduto».

 

Un fenomeno vivo
Come è possibile spiegare il fenomeno di Lourdes, così ben vivo anche dopo un secolo e mezzo dalle apparizioni? «La sua forza – risponde Laurentin – è unicamente quella del Vangelo. Le parole dell'Immacolata Concezione sono infatti un'eco del messaggio evangelico, perché richiamano in primo luogo la necessità della preghiera, quindi della penitenza, intesa nel senso forte di conversione, di abbandono del peccato e dell'egoismo per aprirsi e abbandonarsi a Dio». Un richiamo decisamente impegnativo, ma accolto con favore dal popolo dei credenti, se si pensa che, contrariamente a quello che certi teologi ed intellettuali profetizzavano, e speravano, «il numero dei pellegrini è aumentato, passando dai due milioni di prima del Concilio ai sei milioni dei nostri giorni».
Il significato di questo vastissimo movimento di popolo si spiega anche – dice Laurentin – con «la figura di Bernadette, che è un'icona, una "trasparenza" della Vergine. Stessa umiltà, stessa povertà, come canta Maria nel Magnificat». Ed è davvero strabiliante constatare come l'immensità dell"'evento Lourdes" abbia avuto origine da questa umilissima fanciulla, tanto povera materialmente e culturalmente quanto ricca di fede.

 

Il dito di Dio opera nella storia
Obbligatorio, quando si parla di Lourdes, affrontare il discorso sui miracoli. «L'attenzione dei più – afferma Laurentin – è poa sulle guarigioni fisiche. Questo non è rtamente sbagliato, ma non bisogna dimenticare la quantità sbalorditiva di guarigioni dell'anima, che vanno dalla conversione al rinvigorimento della fede».
La constatazione di un miracolo è un percorso complesso e difficile, che inizia dal verdetto dei dottori e degli specialisti nelle varie discipline dell'arte medica. Dopo rigorosissime indagini, essi attestano una guarigione totale e duratura, scientificamente inspiegabile e non prevista dall'esperienza quotidiana. A questo punto interviene la Chiesa, nella persona del vescovo della diocesi alla quale appartiene la persona "miracolata". E solo alla fine di una severa procedura, che prevede non solo un riesame del dato medico ma anche l'intervento di teologi, il vescovo può dichiarare l'avvenuto miracolo.
Per Laurentin «i miracoli sono il segno che Cristo utilizza per manifestare la potenza di guarigione del Padre, specialmente le guarigioni spirituali, che sono la fonte più profonda delle guarigioni esteriori». Con il miracolo, tanto quello fisico quanto quello spirituale, «Cristo parla alla persona guarita e parla ai pellegrini che si recano a Lourdes, per mostrare che il dito di Dio opera nella storia».

 

La Madonna non delude mai
Ma il miracolo è segno anche del fatto che la potenza di Dio agisce là dove l'uomo è debole. Chi si reca a Lourdes, in genere, «vive nella propria vita una prova, porta una croce, affronta delle difficoltà dice Laurentin – e spera in una parola di conforto dalla Vergine Maria». E Lei non delude. Mai.
A Lourdes sorprende anche la presenza di tanti che cattolici non sono. Molti musulmani si recano alla grotta per pregare colei che per loro è la Vergine madre del profeta Gesù. Pungente la considerazione di Laurentin: «Credono più di tanti teologi cattolici». In effetti, Lourdes è luogo che attira pellegrini di ogni credo religioso. E nell'economia della salvezza, forse questo evento si disegna come un invito, rivolto al cuore di tanti non cristiani, credenti e no, perché si avvedano della verità della fede.
«Se possiamo dare la prova anche di un solo miracolo, il razionalismo ateo è sconfitto nei fatti», conclude Laurentin. A Lourdes queste prove ci sono, tante e documentate.

DA NON PERDERE
Lourdes, Inchiesta sul mistero a 150 anni dalle apparizioni. Andrea Tornelli intervista René Laurentin, Edizioni Art, Roma 2007.

 

Il volume riporta l'Intervista realizzata da Andrea Tornielli, vaticanista de Il Giornale e collaboratore de il Timone, a padre René Laurentin, il massimo esperto di apparizioni mariane, che nel 1954, su Incarico dell'allora vescovo di Lourdes, Mons. Théas, ha dato Inizio ad un immane lavoro di ricerca sul documenti legati alle apparizioni. Padre Laurentin, sacerdote della diocesi di Parigi, ha ricordato episodi e circostanze legate al "fatti" di Lourdes. In questa Intervista, il teologo francese ricostruisce gli eventi che hanno visto protagonista Bemardette Soubirous, nel mesi compresi tra febbraio e luglio 1858, e poi gli avvenimenti che hanno caratterizzato la vita successiva della santa.
Ascoltandolo, si direbbe che, nel 1858, alla grotta di Massabielle fosse presente anche lui, visto quanto sono 8CCJIrate le descrizioni e le testimonianze che ha saputo far emergere. L'intervista si chiude con uno sguardo sul senso e sul significato delle apparizioni, del miracoli, delle guarigioni e del richiamo che la piccola cittadina del Sud della Francia ha rappresentato e rappresenta per la Chiesa.
(Angelo Serra)

 

 

 

 

 

Dossier: Le apparizioni mariane. Storia e significato

IL TIMONE  N. 70 – ANNO X – Febbraio 2008 – pag. 44-45

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