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14.12.2024

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Massoneria e Chiesa cattolica
31 Gennaio 2014

Massoneria e Chiesa cattolica

 

 

I pronunciamenti magisteriali sulla massoneria sono in totale 586. Il primo documento risale al 28 aprile 1738, quando Papa Clemente XII, con la Lettera apostolica In eminenti, mette in guardia i credenti contro tale organizzazione. L’Humanum genus di Leone XIII, invece, adotta un’impostazione di carattere sociologico poiche descrive le ricadute filosofiche e morali della massoneria in un contesto segnato dall’indifferentismo religioso. La massoneria viene condannata perché veicola il trionfo del relativismo ed è volta a distruggere l’ordine religioso e sociale nato dalle istituzioni cristiane e a creare un nuovo ordine a suo arbitrio.
La seconda fase del Magistero pontificio sulla massoneria può essere circoscritta al periodo che va dall’inizio del Pontificato di Pio X – nel 1903 – all’apertura del Concilio Vaticano II nel 1962. Durante questo periodo la condanna della massoneria e la scomunica per chi ne fa parte vengono codificati dal Codice di Diritto Canonico (canone 2335) promulgato da Papa Benedetto XV nel 1917 e dalle Costituzioni sinodali del Primo Sinodo Romano (articolo 247), indetto da Papa Giovanni XXIII nel 1960. Dal Concilio Vaticano II al 1983 il Magistero non nomina più la massoneria; la Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede interviene nel 1981 solo per una rettifica circa alcune interpretazioni date ad una lettera riservata indirizzata ad alcuni episcopati e divenuta di pubblico dominio. Nel 1983 il nuovo Codice di Diritto Canonico, canone 1374, prevede che sia punito “chi da il nome ad una associazione che complotta contro la Chiesa”. Il fatto che questo canone non menzioni direttamente la massoneria è stato interpretato come un’abolizione della scomunica. In realtà, il 26 novembre 1983 una Dichiarazione della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede conferma che rimane immutato il giudizio della Chiesa circa le associazioni massoniche e, dunque, l’iscrizione ad esse rimane proibita sotto pena di esclusione dai sacramenti. Infine, in un articolo apparso su “L’Osservatore Romano” del 23 febbraio 1985, intitolato “Inconciliabilità tra fede cristiana e massoneria”, viene fornita una motivazione ufficiosa della reiterata condanna del 1983. Questo scritto, in particolare, sottolinea che, anche nel caso in cui non vi siano espliciti risultati ostili alla fede cattolica, il metodo massonico è sempre incompatibile con la stessa, in quanto esso si fonda su una concezione simbolica relativistica, del tutto inaccettabile per un cristiano “al quale è cara la sua fede”.

IL TIMONE – N. 10 – ANNO II – Novembre/Dicembre 2000 pag. 14-15

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