A Roma con Maria nell’anno dell’Eucaristia
Sabato 4 giugno – festa del Cuore Immacolato di Maria – il costituendo Coordinamento dei movimenti e delle associazioni mariane (cui collaborano ad oggi la Legione di Maria, la Milizia dell’Immacolata, la Gioventù Ardente Mariana, i Servi del Cuore Immacolato di Maria, i Francescani dell’Immacolata, il Movimento Mariano Regina dell’Amore di Schio, l’associazione Rosa Mistica di Montichiari, l’Opus Mariae Matris Ecclesiae, l’associazione Ad Jesum per Mariam, l’associazione Missione Immacolata Mediatrice, l’associazione Consecratio Mundi, il Rinnovamento Carismatico-Servi di Cristo Vivo, il Movimento Mariano Senigallia, Alleanza Cattolica, Aiuto alla Chiesa che Soffre, gli Araldi del Vangelo, i Papa boys e il Movimento per la Vita) ha stabilito di celebrare nella Basilica di San Pietro tale ricorrenza facendo affluire a Roma pellegrini da tutta Italia e non solo.
Il calendario della giornata sarà il seguente: ore 14.30 accoglienza della statua della Madonna di Fatima nella Basilica Vaticana; ore 15.00 approfondimento-riflessione sul tema della consacrazione al Cuore Immacolato di Maria a cura di un esperto; ore 16.00: adorazione eucaristica e santo Rosario meditato; ore 17.00: santa Messa presieduta da S. E. mons. Angelo Comastri, vicario di Sua Santità per la Città del Vaticano. Al termine della messa seguirà l’affidamento a Maria della Causa della Vita.
Si tratta di un momento significativo e importante per la Chiesa italiana. La celebrazione infatti si colloca idealmente nel cuore dell’anno dell’Eucaristia voluto da papa Giovanni Paolo II. Inoltre, ricorrono i 150 anni dalla proclamazione da parte del beato Pio IX del dogma dell’Immacolata Concezione di Maria Vergine nonché i dieci anni dalla promulgazione dell’enciclica Evangelium vitae. Il Coordinamento si prefigge con l’iniziativa di diffondere nel mondo la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, di affidare all’Immacolata la causa della “nuova evangelizzazione”, la difesa della vita umana, della famiglia e la lotta contro la cultura della morte, nella certezza che alla fine il Cuore Immacolato di Maria trionferà. È stata scelta Roma come sede della celebrazione per manifestare l’amore, la vicinanza e la sottomissione al Vicario di Cristo in terra, il Romano Pontefice.
Si invitano tutti gli interessati a partecipare all’evento recandosi alle 14.30 di sabato 4 giugno p.v. presso la Basilica di San Pietro.
Per ogni ulteriore informazione è possibile contattare la segreteria organizzativa stabilita presso la sede romana della Gioventù Ardente
Mariana, via Amsterdam 7, Roma, tel. 06/52279260,
e-mail:
segreteria@gamroma.it.
Lo sterminio si sposta allo zoo
Dopo il genocidio degli armeni a due zampe, l’opera di cancellazione del primo popolo cristiano del mondo prosegue “scientificamente”.
In Turchia, la pulizia etnica diventa anche zoologica e ora mette nel mirino i quadrupedi e cambia addirittura i nomi alle volpi, alle pecore e ai cervi appartenenti alle “minoranze etniche”. Il ministro turco della Tutela dell’Ambiente e delle Risorse Forestali, Osnam Pepe, si è apparentemente preso a cuore la questione al punto da modificare, all’inizio del mese, i nomi latini di tre animali per eliminare riferimenti a due minoranze etniche, curdi e armeni, e il 4 marzo ha reso noto che la Vulpes vulpes kurdistanica, una sottospecie turca della volpe rossa, sarà chiamata d’ora in poi semplicemente Vulpes vulpes. La pecora selvatica Ovis armeniana diventerà Ovis orientalis anatolica, mentre il cervo Capreolis capreolis armenius dovrà essere chiamato Capreolis capreolis capreolis. Secondo la nota emessa dal ministero, i nomi originali erano stati attribuiti da scienziati di lingua latina «con l’intento di minare l’unità della nazione turca». Modificare il nome di una specie per ragioni puramente politiche è vietato e il semplice annuncio dei nuovi nomi non significa che gli scienziati debbano adottarli, dice Andrew Polaszek, segretario esecutivo dell’International Commission on Zoological Nomenclature.
Per diventare ufficiali, i nomi dovranno prima essere pubblicati su una rivista scientifica. Altri scienziati fanno notare che il ministro turco ha dimenticato alcune specie microbiche che potrebbero “provocare divisioni”. «Spero – afferma il microbiologo George Garrity della Michigan State University – che i politici turchi non si accorgano dell’esistenza di Azotobacter armeniacus, Cystobacter armeniaca
o Actinoplanes aremeniacus».
Istruzioni per un omicidio pacifico
Non è stato per nulla un “pacifico scivolare” verso la fine e “senza sofferenze” per Terri Schiavo. L’ipocrisia di chi voleva far credere alla versione della “morte dolce”, che traduce l’eufemismo “eutanasia”, è stato smascherato.
A togliere il velo dell’ipocrisia, rendendo nota la tragedia, ci ha pensato il blog thrownback.blogspot.com, di don Rob Johansen che ha pubblicato su Internet il “protocollo di uscita”, cioè la «revisione medica e gestione dei sintomi» dell’ospedale Florida Suncoast di Tampa. Sospese l’alimentazione e l’idratazione artificiali, alla donna sono state somministrate dosi di farmaci sempre più elevate, a mano a mano che il quadro clinico peggiorava.
Il programma era stato studiato fin nei minimi dettagli. Quando nel soggetto compaiono infatti i primi dolori, l’antidolorifico e antinfiammatorio Naproxen va somministrato per via rettale ogni otto ore. La pelle inizia a spaccarsi a partire dalle labbra. Ma insorgono altre ulcerazioni. Si consulta il medico specialista che si occupa di ferite da rimarginare.
La sistemano come meglio possono, ma la paziente si aggrava. Basterebbe nutrirla e farla bere. Invece il calvario prosegue. Cessa la produzione di saliva, che va sostituita con un surrogato per evitare altre lacerazioni e un fiato «dal caratteristico odore acido».
Troppo delicati per sopportarne il fetore, gli infermieri dovranno affrontare di peggio. I polmoni stessi dipendono dalla produzione di saliva. In sua assenza, le secrezioni non possono più essere rimosse naturalmente. Occorre la scopolamina nelle orecchie ogni tre giorni, poi una nebulizzazione di morfina per spegnere il rantolo dei polmoni, sennò si può credere che sia un segno di dolore.
Nel frattempo, si ferma la produzione di urina e iniziano gli spasmi muscolari incontrollabili. Le “istruzioni per l’uso” la definiscono «Myoclonus o agitazione terminale (talvolta causata da squilibrio elettrolitico)».
In parole povere, i nervi saltano per mancanza di sale, calcio, potassio, gli elementi che fanno funzionare le “batterie” del corpo umano. Con 5-10 mg di Diazepam (cioè di Valium) ogni quattro ore pensano di poterla sedare.
Ma non servirà a nulla perché, infine, vanno letteralmente in combustione le cellule neuronali del cervello. Il sedativo viene portato a 15 mg, senza peraltro poter evitare il colpo apoplettico, cioè l’ictus che ha posto termine alla vita di Terri.
Filtri DVD
Una legge che consenta a genitori e bambini di eliminare dai DVD parolacce e scene di sesso o violenza sta per essere approvata dal Congresso degli Stati Uniti. Ne dà notizia l’Associated Press. La legge, già approvata dal Senato americano, è ora all’esame della Camera, dopo la valutazione favorevole del House Judiciary Committee. Tale provvedimento è stato proposto a seguito del fatto che i produttori di Hollywood, detentori del copyright delle opere cinematografiche, consideravano una violazione il ‘taglio’ di scene scabrose dai film ed erano ricorsi in giudizio contro i costruttori e distributori di tecnologia DVD che permetteva di ‘saltare’ scene ritenute offensive. La legge, chiamata Family Entertainment and Copyright Act, porrebbe in atto una sorta di deroga nella legislazione sul copyright, mettendo al sicuro da procedimenti giudiziari i produttori di tecnologia Clear Play. Il principio, che gli estensori della legge intendono affermare, è che chi acquista un DVD deve poter avere la libertà di proteggere se stesso e, soprattutto, i propri figli dalla visione di scene potenzialmente dannose (Rita Bettaglio).
IL TIMONE – N. 43 – ANNO VII – Maggio pag. 4-5