Corso di rinnovamento spirituale a Gerusalemme
L’Istituto Sacerdos, nato nell’ambito dell’Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum”, allo scopo di offrire strumenti e occasioni di formazione permanente al clero, promuove due corsi di rinnovamento spirituale per sacerdoti presso il Pontificio Istituto “Notre Dame di Gerusalemme”, dal 21 gennaio al 9 febbraio e dal 15 luglio al 3 agosto 2006. Entrambi i corsi prevedono nei primi giorni lo svolgimento di esercizi spirituali, seguiti dal corso di rinnovamento e dalla visita ai Luoghi Santi. Il costo totale del corso ammonta a 1490 Euro. Per ogni ulteriore informazione è possibile contattare direttamente il Pontifical Institute Notre Dame of Jerusalem Center, email:
acorona@legionaries.org, sito internet:
www.notredamecenter.org.
In Italia, l’Istituto Sacerdos offrirà prossimamente un corso di esercizi spirituali che si terrà tra il 30 gennaio e il 3 febbraio 2006, presso la Fraterna Domus di Sacrofano, alle porte di Roma. Per ricevere ulteriori informazioni si può visitare il sito web:
www.upra.org (Ist. Sacerdos) oppure chiamare al numero: 06/66527917; e-mail:istitutosacerdos@arcol.org. Il costo degli esercizi ammonta a 240 euro. (Riccardo Novi)
Due milioni di musulmani russi
si convertono al cristinesimo Evidentemente la storia può prendere altre direzioni se è vero che due milioni di russi, musulmani dalla nascita, si sono convertiti al cristianesimo durante gli ultimi 15 anni, a fronte di 1.500 russi che si sono convertiti all’islam. Calcoli all’apparenza un po’ aridi, compiuti dal direttore del Consiglio Interreligioso di Russia, Roman Silantyev, che li ha diffusi in un’intervista pubblicata dalla rivista Itogi. Entrando nel dettaglio, Silantyev analizza i dati in suo possesso e ne ricava che il fenomeno non sarebbe tanto frutto dell’attività missionaria, quanto «dell’influenza della cultura russa e delle sue radici cristiane». Secondo l’agenzia Kath.net, i convertiti sono per la maggior parte persone nate in un ambiente islamico ma che non necessariamente praticavano la religione.
Infatti, aggiunge Silantyev, «coloro che invece seguono i valori islamici e frequentano regolarmente la moschea abbandonano molto raramente la loro religione». Sorprendentemente, tra le cause che contribuiscono ad accelerare l’assimilazione delle minoranze, l’esperto indica anche «il terrore». Sono i musulmani stessi, per evitare di essere identificati con gli autori di attacchi terroristici, che in occasione di attentati e azioni di guerriglia scelgono, a migliaia o addirittura a decine di migliaia, di chiedere il battesimo.
Cristiani indiani sotto tiro
In altri Continenti si arriva anche alla persecuzione violenta. È di Asianews.it l’ultimo resoconto di attacchi contro i cristiani in India, giunti a 200 nel 2005, secondo la denuncia dell’All India Catholic Union (Aicu), che, comunicando i dati al governo, chiede più garanzie e giustizia per i cristiani nel Paese.
Le violenze sono concentrate in quegli Stati dove è al potere il Bharatiya Janata Party (Bjp), che porta avanti una dura politica fondamentalista.
Le cifre del 2005 si avvicinano a quelle toccate nel periodo in cui il Bjp guidava il governo centrale. Lo scorso 2 novembre il presidente dell’Aicu John Dayal ha inviato una lettera al primo ministro Manmohan Singh. Nella missiva si ricorda di aver scritto al premier “più volte riguardo alla situazione in Rajasthan, Madhya Pradesh e Gujarat dove la macchina statale è macchiata di violenza”. Secondo quanto scritto, la politica del Bjp “sembra volta a ostacolare l’impegno della comunità cristiana per la sua campagna per la parità di diritti dei dalit (fuori casta) cristiani”. La proposta dei cristiani è che New Delhi eserciti “maggiore controllo e pressione sui governi dei vari Stati dell’unione per assicurare la protezione delle comunità e delle chiese e arrestare i responsabili degli attacchi”. La lettera, firmata anche da altri leader cattolici indiani, si sofferma sulla “vulnerabile” condizione del Rajasthan.
Qui il Sangh Parivar (organismo politico-religioso composto da fondamentalisti nazionalisti) ha minacciato di “liberare dai cristiani” un intero distretto a Udaipur. Su questa scia le minacce si sono estese al Madhya Pradesh; il governo locale non ha indagato sulle violenze, ma ha annunciato di voler introdurre una legge anti-conversione.
Unioni di fatto e poligamia
L’Europa nel frattempo si muove verso un’islamizzazione di fatto, consentendo la pratica di una poligamia strisciante. All’avanguardia c’è l’Olanda, dove il ministro della Giustizia, il democristiano Piet-Hein Donner, ha rifiutato a nome del governo di annullare l’unione tra un uomo e due donne. I veri protagonisti della vicenda sono il 46enne Victor de Bruijn, sua moglie Bianca di 31, e l’amante di entrambi Mirjam Geven, 35 anni, che il 23 settembre scorso avevano siglato un “contratto di coabitazione”, istituto giuridico di nuova concezione e simile alla legalizzazione delle coppie di fatto. Se non che, le due donne si sono presentate alla cerimonia, davanti al notaio, con il vestito nuziale e l’uomo ha portato le fedi, in numero di tre. Ma il governo ritiene di non poter comunque intervenire perché in Olanda la poligamia è vietata limitatamente al matrimonio e in questo caso non vi sarebbero i termini giuridici necessari. Nella sostanza, osservano gli esponenti di un partito calvinista, si tratta però di un matrimonio e lo stesso Victor de Bruijn ammette di sentirsi “sposato”.
Un manuale di sopravvivenza parrocchiale
«Padre, vorrei far dire una messa per mia nonna che sta per mancare. Visto che le danno poche settimane di vita me la segna già per il prossimo mese? Così se muore sono già a posto…». Accade davvero nelle parrocchie italiane e don Diego Goso (
www.lospillo.it) annota, raccoglie e poi mette alla berlina gli aspetti più comici della vita ecclesiale nel suo libro Cattolicesimo. Manuale di sopravvivenza.
Una settantina di pagine divertenti che comprendono casi come quello della ragazza che legge il salmo responsoriale, bene, ma «con le mani in tasca e le gambe in posa da lanciatrice del disco. Più che lettura della parola di Dio sembra il proclama di un circolo studentesco. Manca solo la gomma da masticare», commenta il prete. Occorre tanta (santa) pazienza anche con chi invece del sacramento della confessione vorrebbe usufruire di una specie di assistenza sociale ed esclude da subito «quella roba sul peccato e affini… devo parlare dei miei problemi, non le dà fastidio vero?».
Se il sacerdote riesce a reprimere impulsi violenti, la confessione poi arriva, «profonda, concreta, da quel che potei vedere, sincera».
Si scatena l’odio contro Dio
Se in parrocchia si può ancora ridere, intanto fuori si scherza poco. Mentre i residui del Partito Socialista, uniti ai Radicali, chiedono l’abolizione del Concordato tra lo Stato e la Chiesa, l’anticlericalismo passa all’azione. L’agenzia Zenit.org il 7 novembre ha elencato i casi più recenti di attacchi contro la Chiesa e la comunità cattolica. Sabato 22 ottobre durante la Messa vespertina un centinaio di manifestanti hanno assalito la chiesa del Carmine di Torino. Un petardo è stato fatto esplodere in chiesa durante la celebrazione.
Decine di ragazzi hanno urinato sulla facciata della Chiesa in segno di disprezzo. Infine la splendida facciata settecentesca della chiesa è stata imbrattata con scritte: “Nazi-Ratzinger” e “Con le budella dei preti impiccheremo Pisanu” (cioè il ministro dell’Interno).
Sempre a Torino, nelle notti tra sabato 22 e domenica 23 ottobre nel corso dell’occupazione dell’Università di Palazzo Nuovo, le bacheche degli organismi di rappresentanza studentesca sono state imbrattate e distrutte da un gruppo di studenti che manifestavano contro la riforma scolastica. Le bacheche recavano scritte come “Abortiamo la Chiesa”, “Viva la pillola abortiva”; e frasi ancora più ingiuriose nei confronti di Dio, Giovanni Paolo II, il Cardinale Camillo Ruini, l’Opus Dei e don Luigi Giussani. A Perugia tra venerdì e domenica scorsa (28-30 ottobre) si è svolto “il meeting anticlericale” organizzato dall’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar), che conta in Italia mille iscritti ed è molto attiva nell’organizzare campagne e iniziative contro la Chiesa cattolica tra le quali: “L’associazione per lo sbattezzo”, il “Darwin day”, “la settimana anticoncordataria” e la “settimana antigiubileo”. Nel corso della conferenza stampa di presentazione, gli organizzatori del meeting anticlericale hanno lamentato l’ingerenza del Vaticano nella vita politica del Paese e criticato il Pontefice Benedetto XVI per quanto da lui sostenuto circa i diritti umani fondamentali derivanti direttamente dal Creatore e non creati dal legislatore.
IL TIMONE – N. 48 – ANNO VII – Dicembre 2005 – pag. 8 – 9