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6.12.2024

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News dall’Italia e dal mondo
31 Gennaio 2014

News dall’Italia e dal mondo

 

 


Europa: c’é una lobby benemerita
Nell’Unione europea “senza radici cristiane” spunta a sorpresa una lobby cattolica. Per smentire la teoria laicista, che ignora l’eredità culturale e civile della religione, è bastato il gesto con cui si sono presentati, italiani, francesi, polacchi e spagnoli, riuniti sotto la sigla “Associazione per la Fondazione Europa”. Ufficialmente, nascono per promuovere i principi della dottrina sociale della Chiesa nelle istituzioni comunitarie. In realtà, hanno costituito un gruppo per la tutela di una minoranza discriminata. Non proprio una specie in estinzione ma – soprattutto dopo che la bozza di costituzione europea ha abolito un patrimonio di duemila anni di storia – poco ci manca. Se l’intergruppo gay/lesbico al Parlamento europeo conta ben 120 componenti in grado di respingere la nomina di un commissario, proclamando che «gente come Benedetto XVI e Buttiglione offrono il sostegno culturale a coloro che emarginano gli omosessuali», la costituzione di un intergruppo di eurodeputati cristiani è rimasta una chimera durante numerose legislature. Così, recentemente, è passata con 480 voti a favore una risoluzione come quella contro l’omofobia, che prelude all’istituzione del matrimonio gay. Invece la mozione di solidarietà per don Andrea Santoro, martirizzato in Turchia da un musulmano, ce l’ha fatta per il rotto della cuffia, grazie a una maggioranza di appena otto voti. Così è scattata la mobilitazione.
Ma un drappello di coraggiosi c’è. L’italiano Giorgio Salina, esperto della Nunziatura apostolica, è il presidente dell’associazione. Nei corridoi di Bruxelles e Strasburgo lo bolleranno come “l’inviato del Vaticano”. E in un ambiente dove va più di moda il grembiulino massonico che il crocifisso, la prima battaglia sarà quella contro l’emarginazione.
Finora, gli unici sedicenti cattolici organizzati, con tanto di ufficio di rappresentanza a Bruxelles, erano i Catholics for a Free Choice (Cffc), cioè gli abortisti, nati fuori dalla Chiesa per combatterla.
La loro presidente, la statunitense Frances Kissling, è stata fondatrice in America della Federazione Nazionale per l’Aborto e partecipa a seminari con Emma Bonino e Marco Pannella. Ma la Conferenza episcopale Usa l’ha scomunicata da sei anni. In Europa, solo i vescovi spagnoli l’hanno sconfessata.
Ma una cinquantina di fondazioni Usa finanziano i Cffc con 900 milioni di dollari l’anno. E il denaro è la chiave per aprire molte porte dell’euroburocrazia.

Cina, ancora in carcere la donna che protesta per l’aborto forzato

Mao Hengfeng, una donna vittima della “legge del figlio unico” e che continua a protestare per essere stata costretta ad abortire sedici anni fa, è stata arrestata e torturata in Cina. Lo ha reso noto Human Rights in China (HRIC), secondo cui la Mao è stata arrestata lo scorso 13 febbraio e detenuta fino al 29 marzo.
«Sono stata isolata – ha spiegato Mao – in una o due stanze, e dovevo chiedere il permesso anche per andare al gabinetto. Oltre al tormento psicologico, hanno anche commesso abusi fisici. Mi hanno picchiata in diverse occasioni, e una guardia soprannominata Bai con il numero di matricola 039351 si metteva in ginocchio sul mio petto, mi afferrava per il collo, urlandomi che mi avrebbe provocato un’emorragia così che non si sarebbe potuto determinare la causa della morte». All’avvocato di Mao è stato impedito di visitare la prigioniera con il pretesto dei “segreti di Stato”. In questa occasione l’arresto è stato motivato dalla sua partecipazione a una manifestazione in difesa di un altro dissidente.
Ma tra il 2004 e il 2005, Mao Hengfeng era stata mandata per 18 mesi in un “campo di rieducazione attraverso il lavoro” per aver insistentemente chiesto giustizia alle autorità per l’aborto forzato impostole dalle autorità in quanto aveva violato la “legge del figlio unico”.
Secondo il Rapporto di Amnesty International, durante la detenzione era stata più volte legata, sospesa al soffitto e picchiata.
Precedentemente era stata più volte arrestata e detenuta, anche in cliniche psichiatriche dove era stata sottoposta anche all’elettroshock. La “legge del figlio unico” è in vigore in Cina dal 1979 allo scopo di abbassare drasticamente i tassi di crescita della popolazione. I metodi con cui è stata applicata sono stati particolarmente violenti: aborti forzati, infanticidi, distruzione dei villaggi dove si nascondeva la donna “imputata”, perdita del lavoro e di ogni tutela sociale per la famiglia. È per evitare di finanziare campagne violente di questo genere che il presidente americano George W. Bush ha tolto il finanziamento federale al Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA), che di queste politiche continua a essere corresponsabile.
Al contrario, proprio l’Unione Europea, sotto la guida di Romano Prodi, ha deciso di colmare il vuoto lasciato dalla mancanza dei fondi americani.

Gesù al tribunale di Strasburgo

Luigi Cascioli ritenta l’attacco alla Chiesa e a NostroSignore appellandosi al Tribunale dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo.
Dopo essere stato sconfitto al tribunale di Viterbo, dove aveva citato in giudizio il parroco di Bagnoregio (Viterbo), per “abuso della credulità popolare” e “scambio di persona” perché il prete scrisse in un giornale che Gesù nacque da Maria e Giuseppe e visse in carne ed ossa, ora chiede «un processo giudiziario nel quale i ministri della Chiesa, alias il Vaticano, dovrebbero dimostrare, come asseriscono da duemila anni, che Cristo è esistito esibendo prove ammissibili concrete e non argomentazioni teologiche o filosofiche».

Cattolici a morte

Tre cattolici indonesiani condannati a morte rischiano che la sentenza sia eseguita se non interverrà una pressione internazionale a dissuadere le autorità di Giakarta. Fabianus Tibo, Dominggus da Silva e Marinus Riwu sono stati dichiarati colpevoli di aver provocato scontri interreligiosi e il massacro di centinaia musulmani a Poso dal 1998 al 2001, ma proprio la loro morte potrebbe avere conseguenze anche per la pace, come osservano i rappresentanti delle Chiese indonesiane del Sinodo e dell’Associazione buddista Bikkhu Dharmavimala: «Se verranno giustiziati si potrebbe riaccendere la miccia dell’odio interreligioso». Anche il cardinale Julius Darmaatmadja si unisce al coro di leader religiosi e autorità politiche che chiedono la cancellazione della pena capitale per i tre cattolici perché salvare i tre condannati è un’azione “inestimabile” per la promozione di una convivenza pacifica a Poso, Sulawesi centrali, tra cristiani e musulmani. Per le stesse violenze tra le comunità cristiana e islamica, finora nessun musulmano è stato processato. Intanto crescono le voci di chi esige che il presidente Susilo Bambang Yudhoyono (SBY) spieghi in modo chiaro le “rigide” posizioni del Procuratore generale e i “reali perché” di questa dura condanna. Abdul Rahman Saleh, insieme alla Corte Suprema, ha infatti negato la revisione del caso, chiesta dalla difesa, e disposto l’imminente esecuzione. Il procuratore non ha voluto
tenere conto delle rivelazioni di Tibo su 16 persone coinvolte nelle violenze del 2000 e nemmeno della presenza di nuovi testimoni, che scagionano i tre cattolici. Secondo un membro del Padma – il gruppo di avvocati che rappresenta i tre cattolici – il governo non è intenzionato a fare luce sul conflitto di Poso e delle Molucche in quanto vi avrebbero giocato un “ruolo sporco” alcuni ex ufficiali della polizia e dell’esercito.
L’avvocato Harris Hutabarat ricorda che SBY era stato “restio” a chiarire quei fatti già quando, tra il 1998 e il 2001, era ministro per la Sicurezza e gli affari politici. «Non c’è da stupirsi – conclude – se non lo faccia ora che è capo di Stato».

Film contro la Chiesa. Il Timone risponde…

Uscirà a maggio il film tratto dal romanzo II Codice da Vinci. Come accadde per l’uscita del libro, si prevede una nuova ondata di accuse alla Chiesa, all’Opus Dei, alla storicità dei Vangeli, ai cattolici in generale. Il Timone pubblica su questo numero un dossier per smascherare le menzogne di quel romanzo trasportate in versione cinematografica. Uno strumento utile per rispondere a questo ennesimo attacco.
C’è una novità. Il dossier, arricchito di un articolo di Samek Lodovici, è stato stampato anche come fascicolo e inviato gratuitamente a tutte le parrocchie d’Italia (oltre 25.000). Chiediamo ai parroci e ai lettori del Timone di richiederne molte copie da distribuire a parrocchiani, amici e parenti, soprattutto a quanti hanno letto il libro o vedranno il film. Il prezzo del fascicolo è di euro 0,40. La quantità minima da richiedere è di 50 (cinquanta). È necessario compilare un bollettino di conto corrente postale (si può usare anche quello che trovate al¬legato alla rivista), specificando la quantità di fascicoli richiesti.
Attendiamo molte richieste, certi di avere a disposizione un antidoto efficace contro l’ennesima calunnia sparsa nei confronti della nostra Chiesa.

 

IL TIMONE – N. 53 – ANNO VIII – Maggio 2006 – pag. 10 – 11

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