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12.12.2024

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News dall’Italia e dal mondo
31 Gennaio 2014

News dall’Italia e dal mondo

 

 

IL TIMONE n. 91 – anno 2010 –

 


PROGETTO GEMMA: 16.000 VITE SALVATE

Nel 1994, per iniziativa di alcuni volontari del Movimento per la Vita e dei Centri di Aiuto alla Vita, è nato il Progetto Gemma, un servizio per l’adozione prenatale a distanza di madri in difficoltà, tentate di non accogliere il proprio bambino. Con un contributo minimo mensile di 160 euro, si può adottare per 18 mesi una mamma e aiutare così il suo bambino (la “gemma” che racchiude in grembo) a nascere. La responsabile del Progetto Gemma, Erika Vitale, ha raccontato a Zenit che dal 1994 sono stati salvati 16mila bambini e bambine. La grande maggioranza degli aiuti arriva da privati, ma ci sono state occasioni di avere l’appoggio di 15 differenti Comuni, i quali hanno riconosciuto il valore sociale dei progetti Gemma. «La buona notizia del 2009 che si è appena concluso – ha continuato – è che nonostante la crisi, il terremoto in Abruzzo e tante altre brutte storie, grazie al Progetto Gemma nasceranno altri 1000 tra bambini e bambine». (Zenit 7/2/2010).

IRAQ SENZA PACE

Wissam Georges, studente cristiano di 20 anni, è stato ucciso il 17 febbraio scorso a Mosul, nel nord dell’Iraq. La polizia ha rinvenuto il cadavere del giovane crivellato di colpi. È il quarto omicidio mirato in soli tre giorni contro la comunità cristiana irakena, che denuncia «una vera strage, un Venerdì Santo», mentre la città si è «abituata a questa tragedia». La polizia ha scoperto il cadavere del giovane nel quartiere residenziale di Wadi Alayn, lo stesso in cui mesi fa era avvenuto un attacco contro la chiesa caldea. Il corpo presentava numerosi segni di arma da fuoco. Wissam Georges studiava per diventare insegnante; di lui si erano perse le tracce nelle prime ore della mattinata, mentre si spostava da al Madida – nella zona ovest di Mosul – alla scuola di formazione per docenti, dove stava seguendo un corso di approfondimento. Una fonte anonima dell’agenzia AsiaNews ha dichiarato allarmata: «Siamo abbandonati da tutti ed è come se la città si fosse abituata a questa continua tragedia». (AsiaNews, 17/2/2010).

Laos, torna la persecuzione comunista?

Un gruppo di 48 cristiani della provincia di Salavan, nel sud del Laos, è in stato di detenzione finché non rinuncerà alla fede. Il leader del Governo del distretto di Ta-Oyl ha ordinato l’arresto dopo un incidente avvenuto il mese scorso, quando cento ufficiali del distretto hanno fatto irruzione durante una celebrazione religiosa domenicale nella località di Katin. Nella retata del 10 gennaio, gli ufficiali hanno puntato le pistole alla testa dei cristiani e li hanno costretti ad andare su uno spiazzo vicino, dove di fatto sono agli arresti. I loro beni personali sono stati confiscati e sei case distrutte. Non possono tornare al villaggio e dormono per terra senza riparo e con poco cibo. Niente luce, cibo e acqua pulita, tranne quella di un piccolo ruscello vicino. In Laos, il 65% della popolazione è buddista, l’1,5%, cristiano con circa 40.000 cattolici. Le autorità comuniste accusano i cristiani di aderire a un credo che minaccia il sistema politico, anche se gli articoli 6 e 30 della Costituzione garantiscono il diritto dei cristiani e di altre minoranze religiose di praticare la religione che scelgono senza discriminazioni o penalizzazioni. Si tratta di un ritorno al passato, alla persecuzione anticristiana degli anni del comunismo, rientrata per la pressione internazionale e il rischio di perdere aiuti finanziari. Ora il Governo ha stabilito stretti rapporti con Stati totalitari vicini come la Cina, e le autorità tornano a perseguitare i cristiani. (Zenit 15/02/2010)

EX GAY

Patrick Muirhead, 41enne notissimo giornalista della radio britannica BBC, ha raccontato come ha «deciso di smettere di essere gay» sul Times-on-line del 18 gennaio scorso. «Stavo aspettando il mio turno dal barbiere, quando un padre è entrato con un bambino dai capelli biondi al suo fianco. L’uomo ha preso una sedia e issato con orgoglio il piccolo. Il primo taglio di capelli, ho ipotizzato dentro di me, mentre uno sconosciuto bagliore paterno ed un lieve sentimento di invidia si impossessavano di me. Non riuscivo a distogliere la mia attenzione dall’immagine riflessa nello specchio. Ogni tanto il padre si sporgeva in avanti durante l’attesa e sussurrava all’orecchio di suo figlio, baciando teneramente la sua testa bionda. Una cosa toccante. Ma poi ho abbassato gli occhi e sono stato trafitto dalla vista delle dita rosa del piccolo, dita aggrappate all’enorme pugno da operaio di suo padre. E ho avuto quasi voglia di scoppiare in una canzone. Credo che la mia vita sia cambiata in quel momento». Muirhead ha aggiunto: «Alla BBC, dove ho lavorato per sette anni, l’omosessualità era quasi obbligatoria. […] Vi risparmio i racconti delle mie prodezze nel crepuscolare mondo degli incontri casuali gay. Semplicemente non credereste a quello che ho visto e fatto. Non vorreste sapere. […] C’era una vocina, persa molto tempo fa nel fragoroso annegamento della mia omosessualità, che chiama ancora sommessamente; la soffocata, piccola voce di un ragazzo al quale piacevano le ragazze. […] Ora desidero una donna da amare e un bambino da proteggere. E voglio guardarli entrambi, e sapere che sono miei, e che sono necessario per entrambi, e che posso essere come il pugno dell’operaio, afferrato saldamente da ditini rosa in una bottega di barbiere. La roccia della famiglia». È l’ennesima, toccante testimonianza di un uomo che ha abbandonato l’omosessualità. Testimonianza scomoda, che smentisce le teorie omosessualiste. Perché «a una teoria si può rispondere con una teoria, ma chi potrà mai confutare una vita?» (Evagrio Pontico).

ZEN: IN CINA ANCORA PROBLEMI

A quasi mille giorni dalla pubblicazione della storica Lettera di Benedetto XVI alla Chiesa in Cina, il Cardinale Joseph Zen Ze-Kiun, arcivescovo di Hong Kong, ha affermato che «La Lettera ha dato una chiara direzione per un cambiamento, per una maturazione e per un progresso. Il cammino però sembra soverchiamente lento». Come è noto, in Cina, oltre al problema della persecuzione religiosa delle autorità comuniste, vi è anche quello di Vescovi che, membri di una associazione patriottica di cattolici cinesi, voluta dal Partito comunista, non sono ancora in piena comunione con il Sommo Pontefice. Auspicando una piena riconciliazione – questo è infatti uno dei temi principali della Lettera del Pontefice – Zen si è augurato che: «da tutte le parti si apra il cuore a sentimenti di sincera fraternità e che i fratelli delle due comunità promuovano iniziative comuni di preghiera, di dialogo e di compartecipazione di progetti pastorali pur entro limiti costringenti. Però, non sempre è possibile venire all’unificazione nella struttura, perché questa è ancora sotto il controllo del Partito». Se, giustamente, la clandestinità non rientra nella normalità della vita della Chiesa, Zen ha però aggiunto che la Lettera di Benedetto XVI afferma che «pastori e fedeli vi fanno ricorso soltanto nel sofferto desiderio di mantenere integra la propria fede e di non accettare ingerenze di organismi statali in ciò che tocca l’intimo della vita della Chiesa». Per il cardinale Zen si evince dunque che «è la anormale ingerenza che ha creato l’anormale clandestinità». E ha aggiunto: «Di conseguenza, è errato dire che il Santo Padre ha incoraggiato tutti a farsi riconoscere dal Governo, mentre il Papa ha ricordato a tutti che per ottenere questo scopo non possono rassegnarsi “ad assumere atteggiamenti, a porre gesti e a prendere impegni che sono contrari ai dettami della loro coscienza di cattolici”».


PAKISTAN: UCCISA GIOVANE CRISTIANA

La 12enne Shazia Bashir, di fede cristiana, è morta il 23 gennaio scorso in seguito alle violenze – anche sessuali – inflitte dal suo datore di lavoro, un ricco e potente avvocato musulmano di Lahore. Il presunto assassino, Chaudhry Mohammad Naeem, è un ex-presidente della Lahore High Court Bar Association. La giovane negli ultimi sei mesi aveva lavorato come domestica nell’abitazione di Naeem. L’assassino è già stato rimesso in libertà su cauzione. La potente Lahore Bar Association – organizzazione che riunisce i legali della città – ha minacciato di «bruciare vivi» quegli avvocati – siano essi cristiani o musulmani – che prenderanno le parti della difesa nell’omicidio della 12enne Shazia Bashir. Il Centre for Legal Aid Assistance And Settlement ha denunciato l’impossibilità di accedere all’aula del tribunale dove si sono svolte le udienze a carico dell’imputato, perché un gruppo di avvocati musulmani ne ha “impedito l’ingresso”. E questo sarebbe un Paese alleato dell’Occidente!!!

FOCUS

Il fine dell’uomo (Papa Benedetto XVI)

Durante la preghiera dell’Angelus del 7 febbraio scorso, quando in Italia si celebrava la “Giornata per la vita”, il Papa ha ribadito che il fine dell’uomo non è il benessere, ma Dio. E nell’occasione ha ricordato che: «l’esistenza umana va difesa e favorita in ogni suo stadio.
Nessuno, infatti, è padrone della propria vita, ma tutti siamo chiamati a custodirla e rispettarla, dal momento del concepimento fino al suo spegnersi naturale». Come è facile notare, qui siamo agli antipodi della cultura dominante, che nega l’esistenza di Dio e la sacralità della vita.

Pericolo (Card. Francis George)

Secondo l’arcivescovo di Chicago, Card. Francis George, negli Usa le verità di fede cattolica, investite da una cultura secolarizzante, corrono almeno tre seri pericoli. Il primo: la dimensione oggettiva della rivelazione divina viene limitata ai confini dell’esperienza personale; il secondo: la fede nel Figlio di Dio Incarnato viene a ridursi ad una semplice ammirazione per un fin troppo umano predicatore del regno, declassando Gesù salvatore dell’umanità a Gesù semplice profeta galileo; terzo: la missione della Chiesa e la verità sui sacramenti cede il posto alle scelte e alle opinioni individuali o della maggioranza, mettendo in dubbio la loro valenza oggettiva.
A pensarci bene, questi non sono problemi solo del cattolicesimo Usa.

Cattolici “adulti” (Vittorio Messori)

L’espressione “cattolico adulto” fu coniata da un ex-presidente del Consiglio, oggi sostanzialmente dimenticato, che in occasione del referendum sulla “Legge 40” volle rimarcare il suo dissenso dalla Chiesa, ignorando l’invito dei vescovi italiani di non andare a votare.
In una intervista al settimanale Tempi, Vittorio Messori ha detto: «Cattolico adulto è una contraddizione in termini. Dal Vangelo: “Se non vi farete come bambini non entrerete nel regno dei cieli”. Se c’è una cosa che Gesù raccomanda e predilige è il candore, l’innocenza.
Proprio quella del bambino che serba ancora il dono dello stupore. Attenzione però: il candore in senso evangelico può convivere con le cattedre universitarie, con lo studio più serio e profondo. Nella Chiesa c’è posto per la santità di Bernadette e per quella di Tommaso d’Aquino».


IL TIMONE N. 91 – ANNO XII – Marzo 2010 – pag. 10 – 11

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