IL TIMONE n. 98 – anno 2010 –
BASSANO: PREMIATO CAFFARRA
Il 29 ottobre, a Bassano del Grappa, è stato assegnato al card. Carlo Caffarra, Arcivescovo di Bologna, il 28° Premio Internazionale alla Cultura Cattolica, promosso dall’associazione “Scuola di Cultura Cattolica”.
Secondo la giuria, Caffarra «sul fondamento di una integrale antropologia cristiana, frutto dell’accordo nella distinzione di fede e ragione, ha svolto e approfondito soprattutto temi relativi alla famiglia, offrendo un contributo culturale di alto valore allo studio di una istituzione, contro la quale si volgono gli attacchi della laicità radicale», e soprattutto «di quel relativismo in cui papa Ratzinger scorge il limite più grave della civiltà attuale». Durante la cerimonia, il porporato ha risposto alle domande del prof. Sergio Belardinelli. «Oggi – ha detto Caffarra – la Chiesa è di fronte a una sfida inedita: non si era mai trovata di fronte a un uomo che la affronta dicendo che “si vive meglio senza Dio”, e che ritiene ininfluente la proposta di Cristo nella vita quotidiana».
L ‘uomo, oggi, è concepito come un individuo solo, non relazionato con alcuno, e quindi «ogni esperienza sociale alla fine può essere solo la coesistenza più o meno regolamentata di egoismi opposti». In questa prospettiva «la libertà consiste solo nell‘affermare se stessi».
Altro problema, secondo Caffarra, è capire se l‘universo nel quale viviamo ha un senso ultimo oppure no. In ciò consiste “la questione di Dio”. L’uomo ha smarrito le dimensioni della libertà, dell’amore e del dono di sé, e per un loro recupero è necessaria una laicità «che consenta a chiunque di fare la sua proposta di visione del mondo, dell’uomo, della società», mentre oggi è chiesto al credente, soprattutto se impegnato politicamente, di mettere fra parentesi la propria fede.
Il premiato ha poi approfondito il tema del legame tra fede e ragione: «La fede mette in azione la ragione perché questa evidenzi le ragioni intime dell’amore divino». Ma anche la fede interpella la ragione, perché «la fede cristiana ha bisogno di essere argomentata in modo tale che anche il non credente possa decidere se acconsentirvi o respingerla». (Andrea Mariotto) .
GRATIS ALLA GMGI
Si intitola “Come hai scoperto che Dio esiste?”, un interessante concorso organizzato dal sito cattolico www.regnumchristi.org (cliccare al link: “Raccontaci come hai incontrato Dio. E vai gratis alla GMG di Madrid”), al quale possono partecipare giovani di tutto il mondo, di età compresa tra i 16 e i 26 anni. Davvero accattivante il premio destinato al vincitore, che consiste in un viaggio a Madrid, in occasione della prossima Giornata Mondiale della Gioventù, che si terrà dal 16 al 21 agosto 2011. Il premio include anche il trasporto aereo (con partenza dalle principali capitali dell’America e dell’Europa), l’alloggio in albergo a mezza pensione, mentre le spese extra sono a carico del vincitore. Tutte le regole per parteciparvi si trovano nel sito. I giovani dovranno elaborare un racconto nel quale descriveranno l’esperienza più significativa del loro incontro con Dio.
La data di scadenza è il 31 dicembre 2010. I migliori racconti saranno pubblicati in un libro al termine del concorso.
USA: CATTOLICO PRO-LIFE PRESIDENTE DELLA CAMERA
John Boehner, 60nne deputato dell’Ohio rieletto per la decima volta nel suo collegio, sarà il primo speaker (presidente) della Camera dei rappresentanti cattolico e Repubblicano. Nel recente passato infatti altri quattro cattolici, ma tutti del Partito Democratico, avevano occupato la terza carica dello Stato federale. E cioè: John W McCormack (1962-1971), Tip O’Neill (1977-1987), Tom Foley (1989-1995) e Nancy Pelosi, che occupa lo scranno dal 2007 e verrà sostituita da Boehner il prossimo gennaio. Ex allievo della Xavier University dei gesuiti di Cincinnati, secondo di 12 figli, Boenher è un fervente pro-life, tanto che quest’anno è stato insignito dell’Henry J. Hyde Defender of Life Award, promosso dall’associazione Americans United for Life proprio per il suo impegno a impedire il finanziamento pubblico degli aborti. E in questo segna una rottura rispetto alla Pelosi, che per la sua attività parlamentare a favore del diritto d’aborto è stata più volte criticata da alti esponenti della Chiesa cattolica Usa. Il 18 febbraio 2009 dopo che la Pelosi incontrò «brevemente» Benedetto XVI al termine dell’udienza generale, un insolito Comunicato della Sala Stampa vaticana, interamente ripreso dall’Osservatore Romano, puntualizzò che il Papa nel colloquio aveva ricordato che la legge naturale e il costante insegnamento della Chiesa «impongono a tutti i cattolici, e specialmente ai legislatori» di cooperare «per promuovere un ordinamento giuridico giusto, inteso a proteggere la vita umana in ogni suo momento».
(Gianni Cardinale, Avvenire, 4/11/2010)
POLONIA: I VESCOVI HANNO IDEE CHIARE
È in discussione l’approvazione di una legge sulla fecondazione in vitro, attualmente non regolamentata. I vescovi polacchi intervengono contro l’adozione di leggi che la permettono, sottolineano che, dal momento del concepimento, nasce un essere umano; che il costo in termini di vite umane con la fecondazione in vitro è altissimo; sottolineano che molti embrioni vengono congelati; che le ricerche dimostrano che la fecondazione in vitro è un metodo pericoloso per i bambini, per le alte percentuali di bambini sottopeso, con minore capacità di resistenza, con anomalie genetiche o che affrontano complicazioni varie. I vescovi polacchi puntano il dito contro l’ideologia che sorregge la fecondazione in vitro: «la fecondazione in vitro è la sorella minore dell’eugenetica» di non lontana memoria (implicito è il riferimento all’eugenetica nazista): essa presuppone la selezione degli embrioni e, quindi, l’uccisione degli embrioni più deboli. I vescovi prevedono che le conseguenze sociali che la diffusione della fecondazione in vitro può produrre sono “incalcolabili”: «La separazione della procreazione dal matrimonio porta sempre cattive conseguenze sociali ed è particolarmente dannoso per i bambini venire al mondo come conseguenza di azioni da parte di terzi. Sanzionare legalmente (cioè: autorizzare per legge) la fecondazione in vitro comporta inevitabilmente una ridefinizione della paternità, della maternità, della fedeltà coniugale. Essa introduce inoltre confusione nei rapporti familiari e contribuisce a minare le basi della vita sociale». Secondo le agenzie di stampa, il responsabile per l’episcopato delle questioni bioetiche e lui stesso medico di formazione, mons. Henryk Hoser, in un’intervista ha affermato che «Chiunque voterà leggi a favore della fecondazione in provetta si metterà automaticamente fuori dalla Comunità della Chiesa. Il concepimento di un bambino dovrebbe avvenire solo in modo naturale». Non conosciamo il testo completo dell’intervista: non stupisce, comunque, l’avverbio “automaticamente” che è evidentemente frutto dell’equiparazione della fecondazione in vitro all’aborto. Bene, i Vescovi polacchi hanno detto in modo chiaro e forte che nessuna legge può legittimare la fecondazione artificiale, tecnica cattiva in sé, produttrice di mentalità eugenetica, che mina le basi della convivenza sociale e che lascia dietro di sé milioni di embrioni morti o congelati e molti bambini malati, deboli, senza padre e senza famiglia (Giacomo Rocchi, Notizie Pro-life, 21/10/2010)
SANO ECUMENISMO
Cinque vescovi appartenenti alla Comunione anglicana hanno annunciato lunedì 8 novembre la decisione di unirsi formalmente alla Chiesa cattolica. La costituzione apostolica Anglicanorum coetibus sta quindi per essere per la prima volta tradotta in realtà, un anno dopo che è stata emanata. Due dei cinque, il vescovo di Ebbsfleet, Andrew Burnham, e il vescovo di Richborough, Keith Newton, sono suffraganei dell’arcivescovo di Canterbury e leader della comunione anglicana, Rowan Williams. Gli altri tre sono John Broadhurst, vescovo di Fulham e ausiliare di Londra, e i vescovi emeriti Edwin Barnes e David Silk, rispettivamente assistenti onorari dei vescovi di Winchester ed Exeter. I cinque hanno detto che la loro decisione è maturata dopo che la comunità anglicana d’Inghilterra ha consentito alle donne di accedere all’episcopato. Hanno definito la Anglicanorum coetibus uno «strumento ecumenico nuovo e coraggioso nella ricerca dell’unità dei cristiani»: un’unità che «è possibile solo nella comunione eucaristica con il successore di San Pietro». La commissione della conferenza episcopale cattolica di Inghilterra e Galles per l’attuazione della Anglicanorum coetibus, con una nota a firma di monsignor Alan Hopes, vescovo ausiliare di Westminster, ha annunciato un caloroso benvenuto per i cinque vescovi in occasione della riunione plenaria in programma la prossima settimana. (Sandro Magister)
FOCUS
Nessuno escluso (Papa Benedetto XVI)
Rivolgendosi alle migliaia di fedeli raccolti in San Pietro per la preghiera mariana dell’Angelus, domenica 31 ottobre, Benedetto XVI ha detto che Dio offre la sua salvezza ad ogni uomo: «Dio non esclude nessuno, né poveri né ricchi. Dio non si lascia condizionare dai nostri pregiudizi umani, ma vede in ognuno un’anima da salvare ed è attratto specialmente da quelle che sono giudicate perdute e che si considerano esse stesse tali». Una verità straordinariamente consolante, un tassello dell’immenso puzzle che raffigura la bellezza della fede cattolica. Consolante, prima che per gli altri, per noi, consapevoli come siamo delle nostre miserie.
Ci salva Maria (Roberto de Mattei)
Per la dottrina cattolica, Maria è dispensatrice di tutte le grazie che Dio vuole donare all’uomo. Secondo Roberto de Mattei, direttore di Radici Cristiane, l’umanità non è grado di superare con le sue sole forze la crisi che la attanaglia. Così, per salvarsi «è necessario un intervento straordinario della grazia e solo la Chiesa è in grado di spalancare al mondo le porte del soccorso divino». Per de Mattei, se la Chiesa proclamasse ufficialmente come dogma «quello della mediazione universale di Maria e della sua corredenzione», darebbe «una risposta decisiva alla crisi del nostro tempo, mostrando agli uomini che, di fronte a problemi che appaiono insormontabili, solo in Maria e grazie a Maria, possono trovare un’ancora di salvezza, un porto e un rifugio sicuro» (Radici Cristiane, ott. 2010).
Cristo e potere (Francesco Agnoli)
In un ottimo articolo pubblicato sul quotidiano Il Foglio (11/11/2010), Francesco Agnoli, spiegando bene la concezione cristiana del potere, che distingue – non separa – potere spirituale e potere temporale, afferma che la fede deve orientare l’azione politica di ogni cristiano. Agnoli scrive: «non esiste una politica cristiana scissa dalla visione cristiana dell’esistenza. Non è la politica la via maestra per cambiare il mondo, come invece hanno insegnato tutte le rivoluzioni, da quella francese a quella comunista sino a quella nazionalsocialista: ogni vera rivoluzione è prima di tutto interiore; dal basso e non dall’alto; sboccia dall’amore per la legge di Dio, non da un’ideologia umana che si fa legge o dittatura».
IL TIMONE N. 98 – ANNO XII – Dicembre 2010 – pag. 10 – 11