IL TIMONE n. 118 – anno 2012 –
LISTA NERA DEI PRO-LIFE
È un documento riservato, che non troverete su Internet. Con il titolo Top 27 European Anti-choice Personalities, una potente lobby abortista europea, l’EPF (European Parliamentary Forum on Population an Development) ha schedato i principali oppositori del secolarismo in Europa. Anti- choice significa Pro-life. I Pro-choice (a favore della scelta) sono i sostenitori dell’aborto e di ogni forma di sesso non riproduttivo, a cominciare da quello omosessuale. Gli Anti-choice sono coloro che difendono la vita, la famiglia e il diritto naturale contro le ideologie antinataliste e relativiste. La lista nera comprende 27 “personalità” di dieci Paesi europei, tra le quali l’europarlamentare slovacca Anna Zaborska, il presidente della “Fondazione Jérôme Lejeune”, Jean-Marie Le Mané, il responsabile delle associazioni europee di Tradizione, Famiglia e Proprietà Caio Xavier da Silveira, il duca Paul von Oldenburg, rappresentante della “Federazione Pro-Europa Christiana” di Bruxelles, il segretario generale dell’Istituto Civitas Alain Escada, e cinque italiani: l’on. Carlo Casini, presidente del Movimento per la Vita, il marchese Luigi Coda Nunziante, presidente dell’Associazione Famiglia Domani, il prof. Roberto de Mattei, presidente della Fondazione Lepanto, il dott. Massimo Introvigne, vice-reggente di Alleanza Cattolica e l’on. Luca Volonté, dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. Ognuno dei 27 personaggi è presentato con un “curriculum” e una fotografia, come si usa per i “wanted”, i ricercati con taglia di una volta. Manca solo l’indirizzo per potere meglio localizzarli e colpirli. Qui infatti non sono in questione le idee, ma la libertà di esprimerle. Chiunque rappresenti un ostacolo al secolarismo, merita di essere isolato e ostracizzato. Prima moralmente, e poi giuridicamente, ma forse anche fisicamente, perché ciò che le liste di proscrizione come questa alimentano, è l’odio ideologico ad personam. Si tratta di un’ennesima dimostrazione della “dittatura del relativismo”, che reclama la libertà per tutto e per tutti, ma cerca di soffocare in tutti i modi la voce di chi si oppone alla degradazione morale contemporanea. (Veronic“lista nera” dei pro-life È un documento riservato, che non troverete su Internet. Con il titolo Top 27 European Anti-choice Personalities, una potente lobby abortista europea, l’EPF (European Parliamentary Forum on Population an Development) ha schedato i principali oppositori del secolarismo in Europa. Anti- choice significa Pro-life. I Pro-choice (a favore della scelta) sono i sostenitori dell’aborto e di ogni forma di sesso non riproduttivo, a cominciare da quello omosessuale. Gli Anti-choice sono coloro che difendono la vita, la famiglia e il diritto naturale contro le ideologie antinataliste e relativiste. La lista nera comprende 27 “personalità” di dieci Paesi europei, tra le quali l’europarlamentare slovacca Anna Zaborska, il presidente della “Fondazione Jérôme Lejeune”, Jean-Marie Le Mané, il responsabile delle associazioni europee di Tradizione, Famiglia e Proprietà Caio Xavier da Silveira, il duca Paul von Oldenburg, rappresentante della “Federazione Pro-Europa Christiana” di Bruxelles, il segretario generale dell’Istituto Civitas Alain Escada, e cinque italiani: l’on. Carlo Casini, presidente del Movimento per la Vita, il marchese Luigi Coda Nunziante, presidente dell’Associazione Famiglia Domani, il prof. Roberto de Mattei, presidente della Fondazione Lepanto, il dott. Massimo Introvigne, vice-reggente di Alleanza Cattolica e l’on. Luca Volonté, dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. Ognuno dei 27 personaggi è presentato con un “curriculum” e una fotografia, come si usa per i “wanted”, i ricercati con taglia di una volta. Manca solo l’indirizzo per potere meglio localizzarli e colpirli. Qui infatti non sono in questione le idee, ma la libertà di esprimerle.
Chiunque rappresenti un ostacolo al secolarismo, merita di essere isolato e ostracizzato. Prima moralmente, e poi giuridicamente, ma forse anche fisicamente, perché ciò che le liste di proscrizione come questa alimentano, è l’odio ideologico ad personam. Si tratta di un’ennesima dimostrazione della “dittatura del relativismo”, che reclama la libertà per tutto e per tutti, ma cerca di soffocare in tutti i modi la voce di chi si oppone alla degradazione morale contemporanea. (Veronica Rasponi, Corrispondenza Romana, 24/10/2012).
SENTINELLE DEL MATTINO
A Valencia, in Spagna, durante il primo Congresso della Pastorale giovanile (1-4 novembre), frutto immediato della GMG in Spagna del 2011, due momenti sono stati dedicati alle Sentinelle italiane: l’intervento di don Andrea Brugnoli dedicato a “Il primo atto della fede” e a quanto stanno facendo le Sentinelle per i giovani italiani. Don Andrea ha introdotto a Una luz en la noche (Una Luce nella Notte), serata di primo annuncio nelle strade e nelle piazze della movida, che si è svolta sabato notte nella chiesa di San Nicola, vicino alla cattedrale di Valencia. Gli effetti del Congresso spagnolo sono già realtà: Sentinelle del Mattino sono state sommerse dalle richieste di formazione da moltissime diocesi spagnole, tra cui Madrid, Santiago, San Sebastian, Solsona, Toledo, Burgos e molte altre. I giovani spagnoli vogliono iniziare il percorso di formazione alla mission del progetto, ovvero creare una Chiesa che evangelizza in ogni luogo, attraverso giovani belli e puliti. (Zenit, 7/11/2).
MESSA ANTICA IN SAN PIETRO
Sabato 3 novembre, in occasione del pellegrinaggio Una cum Papa nostro, il Cardinale Antonio Cañizares Llovera, Prefetto della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti, ha celebrato una solenne Messa pontificale all’altare della Cattedra in San Pietro. Erano presenti un centinaio tra sacerdoti e seminaristi e un folto gruppo di pellegrini, guidati dall’abbé Claude Barthe. Prima della celebrazione è stato letto il messaggio indirizzato dal card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, a nome di Benedetto XVI, in cui si è impartita la benedizione apostolica e si è ribadito che, a proposito del Motu Proprio Summorum Pontificum, «è cosa buona conservare le ricchezze che sono cresciute nella fede e nella preghiera della Chiesa e dar loro il giusto spazio». Il card. Cañizares ha celebrato in rito antico «per far comprendere che è normale usare la forma straordinaria dell’unico rito romano». La celebrazione era destinata: ad offrire una S. Messa nella forma straordinaria di ringraziamento e di supporto filiale al Santo Padre nel quinto anniversario del Motu Proprio Summorum Pontificum; a manifestare l’amore dei pellegrini per la Chiesa e la loro fedeltà alla Sede di Pietro; ad esprimere visibilmente il contributo della liturgia tradizionale alla nuova evangelizzazione che il Santo Padre intende promuovere con l’Anno della Fede. (Federico Catani, Corrispondenza Romana, 5/11/2012).
PERSECUZIONE COMUNISTA IN VIETNAM
Attivisti e membri della società civile vietnamita, fra i quali molti cattolici, lanciano una battaglia per i diritti umani, la libertà di religione e pensiero, contro un governo che reprime con arresti e carcere il dissenso interno. Di recente, a Ho Chi Minh City è stata celebrata una messa speciale, in cui si è pregato “per la pace e la giustizia” nel Paese, alla quale hanno partecipato circa 2500 persone fra cattolici e non. Il controllo maniacale sugli intellettuali, le continue invasioni delle “forze di sicurezza” nella vita privata di quanti promuovono attività a favore della democrazia hanno reso sempre più urgente la nascita di un movimento volto ad arginare gli abusi commessi “in nome della legge”. Il governo comunista reprime con la forza quanti lanciano messaggi, slogan o scritti sul web che auspicano libertà e diritti civili. Anche le autorità locali di province e cittadine abusano “del diritto” di arrestare chiunque e in qualunque momento, a prescindere dalla fondatezza delle accuse e di detenere in carcere cittadini comuni senza processo. Fra i casi più recenti, la vicenda della giovane universitaria Nguyễn Thị Phương Uyên, studentessa alla Facoltà di Industria alimentare di Ho Chi Minh City, rinchiusa in una prigione della provincia di Long An, senza che i genitori abbiano potuto farle visita. La sua colpa è quella di aver composto una canzone di protesta contro l’espansionismo di Pechino nel mar Cinese meridionale. A nulla sono valsi, sinora, gli appelli dei compagni di studi, che hanno anche scritto una lettera al presidente vietnamita Trương Tấn Sang, chiedendo il rilascio della giovane. (AsiaNews, 7/11/2012).
PRESEPIO DI VERONA
Il presepe dei frati Cappuccini “del Barana”, nel quartiere di Borgo Venezia in Verona, ove sorgono il Convento, la chiesa dedicata al “SS.mo Redentore” e la mensa dei poveri “San Leopoldo Mandić”, è aperto da dicembre a fine febbraio. A realizzarlo nel 1950 fu fra’ Carmelo Brotto, simpatico fraticello, oggi ottantaseienne, dalla folta barba bianca attorniante vividi occhi verdi, da sempre con il pallino della meccanica e un’innata indole artistica. «Quando lo allestii per la prima volta, lo collocammo in chiesa. Avevo 25 anni. Col tempo, abbiamo scelto uno spazio ad hoc, in un ampio locale del convento, a motivo delle migliaia di visitatori che arrivano per le feste natalizie», spiega il Cappuccino. Notevoli le sue dimensioni: 80m2, una decina di microambienti e un ampio sfondo montano. Nel 1980 una troupe del Catholic Herald giunse a Verona per realizzare un servizio. Quest’anno vi è un nuovo scenario, quello del Presepe di Greccio, il celebre affresco della Basilica superiore di Assisi, utilizzando poveri mezzi ben celati dalla cartapesta dipinta: pezzi di latta traforati e parti di una vecchia lavatrice per riprodurre la caduta della pioggia, specchi riciclati nascosti che raddoppiano gli spazi, dando profondità a interni di abitazione. Insomma un presepe “francescano” nei materiali, ma di grandissimo effetto visivo. «I meccanismi e il variare delle luci che riproducono il ciclo del giorno e della notte, originariamente erano mossi mediante elettrolisi, ricreata con ingegno in vasche poste dietro le quinte», precisa fra Mario Manfrin, che da anni ha sostituito fra Carmelo nell’allestimento del presepe e che dirige pure la mensa dei poveri. «Era un lavoro che iniziava a febbraio e terminava a Natale. Dopo i quotidiani impegni di sacrestano e di questuante, fra Carmelo dedicava tutto il resto del tempo alla propria creazione ». Il presepe è cresciuto negli anni, anche grazie alla generosità dei fedeli che hanno arricchito la scena donando più d’un pezzo ai frati veronesi. (Gianluigi Pasquale, OFM Cap.).
RADIO MARIA ENTRA NELLE CARCERI
“Madre di Misericordia” è il progetto di Radio Maria che porta l’emittente cattolica più ascoltata anche all’interno delle carceri italiane. Una radiolina dal design particolare, che rappresenta la maternità. Ha la sua forma di una madonnina che ha sul grembo il Piccolo. Oltre 5.000 le radio già consegnate, e altrettante quelle che saranno recapitate nei prossimi mesi. L’emittente da anni svolge una missione intensa di preghiera ed evangelizzazione nelle situazioni più difficili, come le carceri, gli ospedali o le case di riposo. Luoghi dove spesso regna lo sconforto, la solitudine e la disperazione. La voce di Radio Maria entra discreta nelle carceri, spesso sovraffollate, da sempre luogo di riflessione, trasformandosi così anche in luogo di conversione, fornendo un aiuto spirituale alle persone bisognose di consolazione e speranza. Molte le lettere che l’emittente riceve settimanalmente dai carcerati. Missive cariche di speranza: «Non so cosa sarebbe stato di me senza Radio Maria in questi anni – si legge in una lettera –, poiché mi accompagna da mattina a notte fonda. Prima gustavo solo alcuni programmi, ma più il tempo passa e più seguo praticamente tutto. Cerco anche di diffondere tra i miei “colleghi” la frequenza di Radio Maria, con qualche buon risultato».
Il progetto, partito a luglio 2011, mira ad offrire supporto ai duecentotrenta cappellani delle carceri italiane. Numerosi quelli che hanno accettato ed hanno così aperto una finestra su un piccolo mondo fatto di fatica, di dolore, ma anche di impegno. (Daniele Trenca. Zenit, 6/11/2012).
Parlando ai membri della Pontificia Accademia delle Scienze, riuniti dal 5 al 7 novembre in Vaticano, Benedetto XVI ha detto che l’universo non è «caos», né «risultato del caos», ma, piuttosto, «appare sempre più chiaramente come una complessità ordinata». I lavori dell’Accademia, che raduna scienziati di diverse discipline, credenti e non, hanno mostrato che le varie realtà esistenti risultano connesse tra loro e con il mondo. Quest’ultima visione presenta, ha detto il Papa, «fruttuosi punti di contatto con la visione dell’universo assunta dalla filosofia e dalla teologia Cristiane », in cui ogni creatura «condivide anche una natura specifica e ciò entro un cosmo ordinato che ha origine nella Parola creativa di Dio». Così è: senza pregiudizi, la scienza va a braccetto con la fede.
Prendendo la parola durante il XIII Sinodo dei vescovi, dedicato alla nuova evangelizzazione, che si è svolto dal 7 al 28 ottobre in Vaticano, il vescovo di Atakpamé in Togo, Nicodème Anani Barraigah-Bénissan, ha denunciato ai suoi confratelli il fatto che «le società segrete ed esoteriche, in particolare la franco-massoneria, regnano sovrane ai vertici dello Stato, nelle più importanti istituzioni e in tutti gli ambienti intellettuali del nostro paese». La cosa fa riflettere, perché ci dice fin dove siano arrivati i nemici della Chiesa. Anche in un Paese africano di solo poco più di sei milioni di abitanti, massoni ed esoteristi la fanno da padrone.
Novità Pro-Life
Salutiamo con viva gioia la nascita di una nuova rivista il cui nome dice tutto: “Notizie Pro Vita”. Scrive nell’editoriale del primo numero il direttore Toni Brandi: «Questa iniziativa vuole coinvolgere tutti coloro che – cristiani, credenti di altre religioni e non credenti – concordano sul fatto che l’aborto è il più ignobile degli omicidi, perché perpetrato contro una persona inerme, incapace di difendersi ». E aggiunge: «Vogliamo dare risonanza alle voci pro life in Italia e nel mondo, sensibilizzare l’opinione pubblica e risvegliare le coscienze». Tra gli autori del primo numero troviamo nomi noti al Timone: Francesco Agnoli, Angela Pellicciari, Renzo Puccetti, Danilo Quinto, Marco Respinti e Mario Palmaro, che fa parte della redazione. Una garanzia! (per abbonamenti o copia saggio: www.prolifenews.it)
IL TIMONE N. 118 – ANNO XIV – Dicembre 2012 – pag. 10 – 11
Riceverai direttamente a casa tua il Timone
Se desideri leggere Il Timone dal tuo PC, da tablet o da smartphone
© Copyright 2017 – I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l’adattamento totale o parziale.
Realizzazione siti web e Web Marketing: Netycom Srl