IL TIMONE n. 130 – anno 2014 –
LA CONTA DELLE RELIGIONI
Il Center for the Study of Global Christianity, il più autorevole istituto mondiale di statistica religiosa che ha sede a South Hamilton, presso Boston, ha rilasciato il 2 gennaio il suo rapporto statistico annuale per il 2014. Tra le grandi religioni, i cristiani mantengono il primo posto: sono due miliardi e 376 milioni, contro un miliardo e 985 milioni del 2005. Seguono i musulmani, un miliardo e 661 milioni, cresciuti rispetto al miliardo e 291 milioni del 2005, meno numerosi dei cristiani in tutti i continenti esclusa l’Asia. Ma in proporzione al numero dei membri, la crescita annua dei musulmani (+1,8%) è superiore a quella dei cristiani (+1,3%), principalmente per ragioni demografiche: i musulmani fanno più figli. Meno numerosi sono gli induisti – un miliardo – e i buddhisti, 514 milioni. Tra le altre religioni, i Sikh sono 26 milioni e gli ebrei 14 milioni.
Gli atei sono fermi da un quarto di secolo alla stessa cifra mondiale, che oscilla fra i 135 e i 137 milioni, dopo essere scesi dal picco storico dei 169 milioni registrato nei decenni 1960-1970 in seguito all’espansione dell’impero sovietico, il più grande diffusore dell’ateismo nella storia umana. Cresce però il numero di coloro che – pur non dichiarandosi atei – non hanno alcun contatto con le forme organizzate di religione. Dai 448 milioni del 2005 costoro sono saliti ai 514 milioni del 2014.
Tra i cristiani, i cattolici sono un miliardo e 220 milioni, e ogni giorno la cifra sale di 37.000 unità. Nel 2005 erano un miliardo e 44 milioni. Più rapidamente dei cattolici crescono i pentecostali – quarantamila membri in più al giorno, la maggiore crescita fra tutte le religioni mondiali in rapporto al numero dei fedeli (+2,3% all’anno) –, anche se il loro totale, di 631 milioni, va fatto scendere a 516 milioni, dal momento che nei 631 milioni la statistica include anche 115 milioni di carismatici cattolici (non tutti affiliati al Rinnovamento dello Spirito), contati dunque due volte, sia tra i cattolici sia fra i pentecostali. I protestanti sono 441 milioni, gli ortodossi 280 milioni, gli anglicani 92 milioni. (Massimo Introvigne, www.lanuovabq.it 3-1-2104).
IRAN: CRISTIANI ARRESTATI
Le autorità di sicurezza iraniane hanno arrestato quattro cristiani iraniani, riunitisi in casa per celebrare il capodanno con un momento di preghiera nella cittadina di Karaj. La polizia ha fatto irruzione, ha percosso e arrestato Sara Rahimi-Nejad, Mostafa Nadri, Majid Sheidaei e George Isaia, trasferendoli in un luogo sconosciuto. Come riferisce una nota inviata a Fides da “Mohabat News”, agenzia di informazione dei cristiani iraniani, gli agenti in borghese hanno sequestrato effetti personali, libri, appunti, computer, CD e DVD. Nei giorni scorsi i familiari dei quattro, recatisi al carcere di Evin per avere informazioni sui loro cari, sono stati allontanati. Durante il periodo natalizio, un altro gruppo di cristiani era stato arrestato: si tratta di Faegheh Nasrollahi, Mastaneh Rastegari, Amir Hossein-Nematollahi, Ahmad Bazyar e Hosseini, riunitisi in una chiesa domestica a Teheran. Le pressioni sulla comunità cristiana iraniana si intensificano nel tempo di Natale e Capodanno: la polizia compie incursioni per scoraggiare i fedeli che si riuniscono nelle cosiddette “chiese domestiche”, considerate irregolari e pericolose e perseguite secondo le norme sulla sicurezza nazionale. Spesso la polizia cerca di estorcere confessioni in cui i detenuti cristiani ammettano di essere “pagati dall’estero per promuovere il cristianesimo in Iran”. Secondo un recente rapporto dell’Ong “Open Doors”, l’Iran si colloca tra i primi dieci Paesi al mondo dove i cristiani sono maggiormente perseguitati. (PA)
(Agenzia Fides 14/1/2014)
2013: “OPERATORI PASTORALI” UCCISI
Nel 2013 sono stati uccisi nel mondo 22 operatori pastorali (per la maggior parte sacerdoti), quasi il doppio rispetto al precedente anno 2012 in cui erano stati 13. Nella notte tra il 31 dicembre 2013 ed il 1° gennaio 2014 è stato ucciso p. Eric Freed, parroco ad Eureka, in California: la polizia sta indagando per chiarire le cause e le modalità dell’omicidio. Per il quinto anno consecutivo, il numero più elevato di operatori pastorali uccisi si registra in America Latina, con al primo posto la Colombia.
Nel 2013 sono morti in modo violento 19 sacerdoti, 1 religiosa, 2 laici. Secondo la ripartizione continentale, in America sono stati uccisi 15 sacerdoti (7 in Colombia; 4 in Messico; 1 in Brasile; 1 in Venezuela; 1 a Panama; 1 ad Haiti); in Africa sono stati uccisi 1 sacerdote in Tanzania, 1 religiosa in Madagascar, 1 laica in Nigeria; in Asia sono stati uccisi 1 sacerdote in India ed 1 in Siria; 1 laico nelle Filippine; in Europa è stato ucciso 1 sacerdote in Italia.
Desta ancora preoccupazione la sorte di numerosi altri operatori pastorali sequestrati o scomparsi, di cui non si hanno più notizie, come i tre sacerdoti congolesi Agostiniani dell’Assunzione, sequestrati nella Repubblica democratica del Congo nell’ottobre 2012, e di un sacerdote colombiano scomparso da mesi. Mentre il tremendo conflitto che sta insanguinando da tre anni la Siria non risparmia i cristiani: non si hanno più notizie del gesuita italiano p. Paolo Dall’Oglio, dei due Vescovi metropoliti di Aleppo – il greco ortodosso Boulos al-Yazigi e il siro ortodosso Mar Gregorios Yohanna Ibrahim – e delle suore ortodosse del monastero di Santa Tecla.
(Agenzia Fides, 3/1/2014)
MANIF ITALIA
Nata nel mese di luglio 2013 sulla scia della Manif pour tous francese, la Manif Italia ha tenuto sabato 11 gennaio a Roma una manifestazione nazionale per sensibilizzare la popolazione sulla deriva liberticida contenuta nel disegno di legge Scalfarotto, dal nome del deputato del Partito democratico che lo ha promosso e sostenuto.
L’iniziativa viene a collegarsi a molte altre che si sono svolte subito prima o poche settimane dopo l’evento di Roma, tutte contrassegnate dalla preoccupazione per quello che potrebbe avvenire quando il ddl (già approvato dalla Camera dei deputati) dovesse essere approvato dal Senato e diventare legge dello Stato. A quel punto, infatti, ribadire quanto contenuto nel Catechismo della Chiesa Cattolica a proposito di unioni omosessuali e in genere di omosessualità potrebbe essere oggetto di un processo penale.
Questa preoccupazione è stata esternata da tutti i partecipanti, unitamente all’altra osservazione che l’unica comunità capace di “fare famiglia” è quella fondata sul matrimonio per sempre fra un uomo e una donna. Lo hanno ribadito, fra gli altri, davanti a numerose centinaia di persone, il Presidente del Forum delle associazioni familiari Francesco Belletti, il Presidente dei Giuristi per la vita Gianfranco Amato, il portavoce della Manif francese Jean-Pierre Delaume Myard (un omosessuale contrario ai matrimoni gay), il portavoce delle Sentinelle in piedi Pietro Invernizzi e molti uomini politici italiani, fra cui i parlamentari Eugenia Roccella, Carlo Giovanardi, Lucio Malan, Maurizio Gasparri, Gian Luigi Gigli. Incredibile, o forse fin troppo prevedibile, il silenzio dei quotidiani nei giorni successivi, con l’eccezione di Avvenire e del Tempo di Roma. Chi mette in guardia contro l’ideologia gender, chi difende e promuove la famiglia naturale, chi si permette di dire che i bambini hanno diritto di avere un papà e una mamma, costoro sostengono tesi troppo politicamente scorrette. Se diventasse legge il ddl in questione, ci penserà la magistratura a chiudere loro la bocca.
2013: IL PAPA HA INCONTRATO 6 MILIONI DI PERSONE
Sono oltre sei milioni e seicentomila i fedeli che hanno preso parte in Vaticano ai vari incontri con papa Francesco a tutto il 2013, a partire dal giorno dell’elezione, il 13 marzo. Lo rende noto la Prefettura della casa pontificia, in base alle presenze a udienze generali e particolari, messe e celebrazioni liturgiche, Angelus e Regina Coeli. Nel dettaglio, da marzo a dicembre 2013, 1.548.500 persone hanno preso parte alle 30 udienze generali di papa Francesco, 87.400 alle udienze speciali; alle messe o celebrazioni liturgiche in basilica o in piazza hanno preso parte 2.282.000 fedeli, e 2.706.000 sono stati quelli accorsi in piazza San Pietro per gli Angelus o i Regina Coeli. La partecipazione totale stimata è di 6.623.900 fedeli.
I dati, spiega la Prefettura della Casa pontificia, in una nota diffusa dalla sala stampa vaticana, sono «approssimativi», giacché vengono calcolati in base alle domande di partecipazione agli eventi pervenute alla Prefettura della Casa pontificia, e dei biglietti da questa distribuiti. Il quadro, spiega ancora la nota, «si riferisce solo agli incontri in Vaticano e non comprende altri momenti, vissuti dal Santo Padre con una grande partecipazione di fedeli: basti pensare al viaggio apostolico in Brasile nel mese di luglio per la Gmg di Rio de Janeiro, come pure alle visite in Italia a Lampedusa, Cagliari ed Assisi e anche alle visite nella diocesi di Roma». (Vatican Insider 2/01/2014)
FOCUS
Santa furbizia (Papa Francesco)
Nell’Angelus della festa dell’Epifania, Papa Francesco ha meditato sul racconto evangelico dei Magi che, guidati dalla stella, evitarono il trabocchetto teso loro da Erode. Nell’occasione, i Magi hanno esercitato una certa virtù, la “santa furbizia”, da praticare quando ci troviamo di fronte al demonio e ai suoi satelliti. Così l’ha spiegata il Papa: «Si tratta di quella scaltrezza spirituale che ci consente di riconoscere i pericoli ed evitarli». Come? Percorrendo una strada diversa da quella che conduce al male. L’episodio dei Magi – che per Francesco, sulle orme di Benedetto XVI, ha un reale carattere storico, dunque non è un mito – c’insegna «come non cadere nelle insidie delle tenebre e come difenderci dall’oscurità che cerca di avvolgere la nostra vita».
Conniventi? (Luigi Negri)
Nella Prefazione al bel libro di Gianfranco Amato, Omofobia o eterofobia? Perché opporsi a una legge ingiusta e liberticida (Fede & Cultura 2013), Luigi Negri, vescovo di Ferrara, ha avvertito i suoi confratelli che il silenzio dei vescovi sulla rivoluzione antropologica in atto, grazie alla quale si vogliono negare le differenze naturali tra maschi e femmine e distruggere la famiglia, li renderà «nel giudizio degli storici futuri, in qualche modo conniventi». Stando così le cose, è davvero giunta l’ora, afferma Negri sempre rivolto ai confratelli, di chiedersi se siamo «all’altezza del compito che la base popolare e la suprema Autorità della Chiesa ci consegnano». Attendiamo risposte.
Vittoria sicura (Riccardo Cascioli)
Rispondendo a una lettera di Mario Palmaro sui veri problemi che devono preoccupare oggi i cattolici (ricchissima di spunti e tutta da leggere), Riccardo Cascioli, direttore de La Nuova Bussola quotidiana, scrive che – anche in tempi drammatici come i nostri – non dobbiamo scordare la certezza che: «a guidare la Chiesa è Cristo, che la Chiesa non è opera di uomini anche se l’opera degli uomini è indispensabile ». E aggiunge: «Solo questa certezza ci rende liberi e lieti pur davanti ai problemi enormi che ci sovrastano, solo questa convinzione vissuta ci dà la forza di sostenere una battaglia impari, dove il fuoco amico è diventato più pericoloso di quello nemico». La situazione è davvero drammatica (Palmaro dixit), ciò nonostante la certezza della vittoria – garantita da Cristo – non deve venir meno (Cascioli dixit).
IL TIMONE N. 130 – ANNO XVI – Febbraio 2014 – pag. 10 – 11
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