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11.12.2024

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News dall’Italia e dal mondo
28 Febbraio 2014

News dall’Italia e dal mondo

CATTOLICI: SULLA DOTTRINA È UN DISASTRO

 

Cattolici sempre più divisi. L’anniversario del ritiro di Papa Ratzinger, riferisce l’ANSA, trova i cattolici in maggioranza lontani dagli insegnamenti della Chiesa in materia di divorzio, contraccezione e aborto e divisi sull’opportunità di aprire il sacerdozio alle donne e agli uomini sposati, mentre sull’altro tema caldo del dibattito sociale, i matrimoni gay, due terzi dei fedeli si identificano con la linea del Vaticano.

Un vasto sondaggio commissionato dalla rete tv americana in lingua spagnola Univision fotografa una Chiesa spaccata tra diverse aree geografiche del globo. È stato condotto tra 12 mila cattolici in 12 Paesi, tutti in maggioranza cattolici, tra cui l’Italia.

Dai risultati emerge una Chiesa drammaticamente divisa tra Paesi in Asia e in Africa, più vicini alla linea di Roma, e quelli dei Paesi occidentali e dell’America Latina, che spesso sostengono posizioni e appoggiano pratiche considerate «immorali » dall’insegnamento della Chiesa.

Alcuni esempi: sui sacramenti ai divorziati che si risposano civilmente solo il 19% degli europei (in Italia il 16%) e il 30% dei latino-americani è contrario, contro il 75% nella maggior parte dei Paesi africani. Trenta cattolici europei su cento (35 in Italia) e il 36 per cento negli Usa sono con la Chiesa contro il sacerdozio delle donne, mentre la percentuale sale all’80% in Africa e nelle Filippine. Nozze gay: negli Usa è contro il 40% dei cattolici (in Italia il 66%) contro il 99% in Africa. Diritto all’aborto: sono favorevoli, almeno in alcuni casi, ad esempio per salvaguardare la vita della madre, il 76% dei fedeli in Usa, Europa, Brasile e Argentina, mentre nelle Filippine solo il 27%.

Sulle domande poste agli interpellati, è il «sì» alla contraccezione che raccoglie il maggior consenso con il 90% dei cattolici in Argentina, Colombia Brasile, Spagna e Francia (Italia 84%) favorevoli, contro Filippine (68), Congo (44) e Uganda (40). L’opposizione alle nozze gay è un altro momento di collante con il 66% del totale contrario (così anche in Italia) e maggioranze in otto dei 12 Paesi in linea con l’insegnamento della Chiesa. (Vatican insider, 11/02/2014).

 

 

 

UNIVERSITÁ CATTOLICHE: SIATE FEDELI

 

L’Università Notre Dame, cattolica, che ha sede a South Bend, nello Stato nordamericano dell’Indiana, deve restare integralmente e fermamente fedele alla propria identità, al proprio carisma e allo spirito di padre Edward Sorin, membro della Congregazione della Santa Croce, che nel 1842 la fondò nel mezzo del “nulla” americano, tra l’altro operando con grande efficacia per l’evangelizzazione dei nativi.

Lo ha detto con chiarezza Papa Francesco a una delegazione dell’ateneo statunitense che ha visitato il Vaticano in occasione dell’apertura della propria sede romana. E non è certo un convenevole di maniera, visto che, come il Pontefice sa bene, Notre Dame, già fiore all’occhiello della cultura cattolica statunitense, è da tempo nell’occhio del ciclone per certe sue “aperture” insensate agli errori dottrinali e certi passi falsi in campo morale, come, per esempio eclatante, l’assurda assegnazione della laurea honoris causa in Giurisprudenza al presidente filoabortista degli Stati Uniti Obama nel 2009…

«È essenziale», ha sottolineato il Papa, «una coraggiosa testimonianza delle Università cattoliche nei confronti dell’insegnamento morale della Chiesa e della difesa della libertà di sostenere tali insegnamenti». Fedeltà all’immutabile magistero, insomma, nonostante i potenti di turno: ovvero ciò, par bene di capire, che a Notre Dame manca da un po’.

(Marco Respinti, ww.iltimone.org).

 

 

 

IL TIMONE HA UN NUOVO SITO

 

Cari amici, il Timone festeggia il suo 15° anno di vita con un nuovo sito che ha debuttato lo scorso 17 febbraio. È uno strumento pensato come supporto alla missione di questa rivista e della sua grande famiglia, per essere presenti e visibili in un contesto, quello di internet, che è e sarà sempre di più luogo di vita e di evangelizzazione. Abbiamo voluto un sito che fosse il più possibile fruibile anche su cellulari e tablet. Trovate tutte le sezioni e i servizi disponibili nella versione precedente, a partire dall’archivio dei numeri arretrati, dal materiale audio e video che racconta la storia del Timone lungo gli anni, e dalla presentazione dell’ultimo numero. Più alcune novità: ogni giorno notizie di interesse apologetico scelte e curate dalla nostra redazione, il fine settimana una lettura formativa – anticipazioni di libri in uscita o piccole perle del passato – e, a breve, una nuova rubrica, un “pronto soccorso” a cui sarà possibile rivolgersi per dubbi riguardanti la dottrina, la morale, la storia della Chiesa ecc., con una squadra di “medici” che interverrà su quesiti di interesse generale e di cui pubblicheremo le risposte. Continua e si irrobustisce La Voce del Timone, la rubrica audio settimanale con approfondimenti sui fatti di attualità e sui contenuti del Timone.

Ma tutto questo è solo l’inizio di un percorso e di una serie di progetti che abbiamo in cantiere. È un servizio quello su internet che riteniamo essenziale, ma è anche un onere in più per il Timone, già alle prese con costi ingenti. Per questo chiediamo il vostro sostegno: prima di tutto con la preghiera, poi continuando ad abbonarvi, ma anche, semplicemente, segnalando il sito del Timone e condividendo i suoi contenuti attraverso i social network (abbiamo aperto anche un nuova pagina su Facebook e un profilo su Twitter). Speriamo così di poter raggiungere sempre più persone, che magari ancora non ci conoscono e possono trarre dal nostro lavoro un grande giovamento.  

 

 

 

FRANCIA: CONDANNATO PER “ABORTOFOBIA”

 

Xavier Dor, 84 anni, dovrà pagare una multa di 10.000 euro, e rischiava anche un mese di galera. Proprio nelle ore in cui il Santo Padre Francesco riceveva in Vaticano il Presidente François Hollande, dalla Francia giungeva la notizia della condanna penale di Xavier Dor, noto combattente pro life transalpino che si era reso “colpevole” di regalare a una donna incinta un paio di scarpette per dissuaderla dall’aborto.

Lo Stato francese ha introdotto nella legge Weil del 1975 la nuova figura del “reato di intralcio all’aborto”, “le délit d’entrave”. Chi lo commette dimostra di essere “abortofobo”, evidente traslazione concettuale delle leggi sull’omofobia, che possono essere estese teoricamente a qualsiasi condotta “deviante” di pro life e di cattolici intransigenti.

Con le modifiche alla legge Weil – che in Francia ogni anno miete 220.000 vittime prima della nascita – l’aborto viene dichiarato esplicitamente «un diritto di tutte le donne che non desiderano portare a termine la gravidanza».

In base al “reato di intralcio all’aborto”, ora i pro life francesi possono essere processati e condannati anche solo per le attività di informazione e dissuasione in ospedale, per aver indicato alla donna un numero di telefono oppure averla indotta a riflettere su che cos’è l’aborto. Non solo: in base a questa legge vengono criminalizzati anche coloro che organizzano e partecipano a Marce per la Vita, oppure hanno siti web antiabortisti. La pena massima prevista dalla legge è di 2 anni di prigione e 30 mila euro di sanzione. (Comitato Verità e Vita, Comunicato Stampa n. 147, www.comitatoveritaevita.it).    

 

 

 

PARLAMENTO EUROPEO PRO LGBTQ

 

Il 4 febbraio, il Parlamento Europeo ha approvato, con 394 voti a favore, 176 contrari e 72 astensioni, il “rapporto Lunacek” che chiede alla Commissione Europea, agli Stati membri e alle agenzie UE di «lavorare congiuntamente » per una strategia europea pluriennale «volta a proteggere i diritti fondamentali delle persone LGBTQ». Hanno votato a favore i 5 maggiori gruppi politici: il Partito Popolare Europeo, l’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici, l’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa, i Verdi, la Sinistra Unitaria Europea – Sinistra Verde Nordica. La risoluzione suggerisce ai 28 Stati europei una precisa roadmap globale LGBTQ volta a contrastare le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere in tutti i campi della vita sociale, dal lavoro, all’educazione, alla salute, all’accesso a beni e servizi, fino alla libertà di movimento ed espressione.

Il testo, pur non vincolante per gli Stati membri, detta le linee guida in materia di promozione dei diritti LGBTQ reclamando l’adozione nell’ordinamento giuridico dell’Unione Europea, tra altre cose, del matrimonio tra persone dello stesso sesso chiedendo alla Commissione Europea di «presentare in via prioritaria proposte finalizzate al riconoscimento reciproco degli effetti di tutti gli atti di stato civile nell’Unione europea, compresi i matrimoni, le unioni registrate e il riconoscimento giuridico del genere». La relazione Lunacek chiede, inoltre, agli Stati europei di adottare misure penali per combattere l’omofobia esortandoli ad «astenersi dall’adottare leggi che limitino la libertà di espressione in relazione all’orientamento sessuale e all’identità di genere e riesaminare quelle già in vigore». (di Lupo Glori, Corrispondenza Romana 5/2/2014).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

FOCUS

 

 

La Chiesa non cambia  (Card. Sean O’Malley)

 

Intervistato dal Boston Globe, il cardinale Sean O’Malley, cappuccino e unico statunitense incluso nella speciale commissione cardinalizia voluta da Francesco e incaricata di riformare la curia romana, ha spiegato che non ci saranno cambiamenti della morale sessuale della Chiesa cattolica. Il Papa non ha questa l’intenzione, ha detto O’Malley che conosce Bergoglio da molti anni. E anche a proposito della riammissione dei divorziati ai sacramenti, è stato molto chiaro: «Non vedo alcuna giustificazione teologica per cambiare l’atteggiamento della Chiesa su questo argomento, anche perché la chiesa non può cambiare le sue posizioni a seconda dei tempi».

 

Mutare la dottrina?  (Massimo Introvigne)

 

Per il Sinodo dei Vescovi previsto l’ottobre prossimo, la Santa Sede ha inviato questionari agli episcopati nazionali i cui esiti finora noti rivelano che la maggioranza dei “cattolici” non segue la dottrina morale della Chiesa. Così, molti hanno chiesto alla Chiesa di adeguare la dottrina morale all’opinione maggioritaria. Molto opportunamenteMassimo Introvigne, su La Nuova Bussola (8/2/2014), ricorda che in Italia percentuali significative di cattolici «non credono alla divinità di Gesù Cristo, non credono che la Resurrezione sia un evento storico realmente accaduto, non credono all’esistenza dell’Inferno e del diavolo e non credono che la Chiesa Cattolica sia un’istituzione voluta da Dio e divinamente assistita». Che la Chiesa debba mutare anche queste verità di fede?

 

 

 

Priorità  (Stefano Fontana)

 

Su La Civiltà Cattolica del 4 gennaio, si leggeva che «La priorità per il mondo cattolico oggi non può che essere la cura della democrazia in tutte le sue forme; una cura da nutrire con i principi della dottrina sociale della Chiesa e con i principi costituzionali». Stefano Fontana, su La Nuova Bussola (11/2/2014), non concorda: «Che la dottrina sociale della Chiesa serva a nutrire la democrazia e non a rendere gloria a Dio ordinando a Lui le cose temporali, riconoscendo che non c’è nessun ambito del Creato sottratto al dominio del Creatore; e, per di più, che la Costituzione della Repubblica italiana debba essere oggetto di fedeltà da parte dei cattolici così come la Dottrina sociale o il Vangelo, mi risulta ripugnante». Concordiamo. Tra le nostre preoccupazioni non figura la Costituzione.

 

 

IL TIMONE – Marzo  2014 (pag. 10-11)         

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