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10.12.2024

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Non tutti sanno che…
31 Gennaio 2014

Non tutti sanno che…

Il Timone n. 10 – anno 2000 –

 

 

Spiritisti

Stando alla vulgata di certa pseudo-cultura moderna, il cattolicesimo , afflitto da “oscurantismo” religioso e pregiudizi, fu combattuto da spiriti illuminati, cultori della ragione, fautori del sapere scientifico e razionale. Insomma, trattasi del classico e falso schema che vede contrapposte religione da una parte e ragione dall'altra. Pochi sanno che molti tra i più fieri avversari della Chiesa furono tutt'altro che esenti da superstizioni e credenze inverosimili. Giuseppe Mazzini, per fare un esempio, credeva nella vita extraterrestre e nel linguaggio delle piante. Giuseppe Garibaldi nel 1863 divenne presidente onorario di una società spiritica veneziana e credeva che le anime trasmigrassero negli animali. Massimo D'Azeglio, spiritista, era convinto di comunicare con lo spirito dei defunti Cavour e Cesare Balbo. Come si vede, gli “eroi” del risorgimento anticattolico, che combattevano il papato, praticavano culti a dir poco strani. È proprio vero: quando si smette di credere nel vero Dio si finisce per credere a tutto.

Messa clandestina

Il vescovo vietnamita Nguyen Van Thuan, arrestato nel 1975, quando i comunisti conquistarono il potere in Sud Vietnam, rimase in carcere tredici anni, nove dei quali passati in completo isolamento. Al momento dell'arresto fu privato di ogni bene, ma gli venne concesso di scrivere ai suoi per ricevere le cose più necessarie. Chiese un vestito, un dentifricio e “un po' di vino, come medicina contro il mal di stomaco”. I fedeli capirono che voleva vino per l'Eucaristia. Riuscirono a fargli giungere delle ostie, nascoste in una fiaccola contro l'umidità. I poliziotti non si accorsero di nulla. Ogni giorno, il vescovo Van Thuan ha potuto celebrare la Santa Messa con tre gocce di vino e una di acqua nel palmo della mano, suo altare e sua cattedrale. Uscito dall'isolamento, celebrava la Santa Messa a memoria, al buio, e poteva distribuire segretamente la comunione ai cattolici del suo gruppo. Tutti rischiavano la vita. Come dimenticare che non pochi cattolici, anche in Italia, invaghiti del comunismo, esultarono in quel 1975 per la vittoria dei persecutori della Chiesa in Vietnam. Chiederanno scusa?

Ebrei

Nel 1943, don Giovanni Calabria, fondatore delle Piccole Serve della Divina Provvidenza, canonizzato da Giovanni Paolo II il 19 aprile del 1999, accoglieva nel convento di San Zeno in Monte una dottoressa ebrea, la professoressa Mafalda Pavia, che, dopo l'emanazione delle leggi razziali, era stata costretta a lasciare l'ospedale in cui operava con grande stima dei suoi colleghi. Don Calabria la nascose fingendola una delle religiose, dandole il nome di Suor Beatrice e invitando le sue suore ad ospitarla coraggiosamente. Nel convento, la dottoressa ebrea ebbe modo di studiare la figura di san Paolo e apprezzarne lo spirito di carità apostolica che contraddistinse il grande apostolo delle genti. Come si vede, è questo uno degli innumerevoli casi in cui cattolici aiutarono gli Ebrei perseguitati dal nazifascismo. Ci chiediamo: sarebbe stato possibile tutto ciò se Papa Pio XII fosse stato, come accusano i laicisti, connivente con il Nazionalsocialismo?
Salesiani

I Salesiani dell'Istituto Pio XI di Roma accolsero e salvarono ben sessanta bambini ebrei nel biennio 1943-1944, durante l'occupazione tedesca della capitale. Un rabbino dell'esercito francese, André Zaoui scrisse a Papa Pio XII, il Pontefice che i laicisti accusano di connivenze con il Nazismo, per ringraziarlo della protezione che i Salesiani accordarono ai bimbi ebrei. Don Armando Alessandrini, allora Prefetto degli studi dell'Istituto salesiano, al rabbino che lo ringraziava rispose con un semplice: “Non abbiamo fatto che il nostro dovere”. Dunque: gli Ebrei, riconoscenti, nell'immediato dopoguerra e per gli anni successivi, memori del pericolo scampato grazie all'aiuto della Chiesa, ringraziarono Pio XII. Molti, oggi, ebrei e non, dimentichi dei fatti, lo accusano.

Santi

Uno dei fenomeni mistici che ebbero per protagonisti molti santi è classificato dai manuali con il titolo di “Veglia o privazione prolungata del sonno”. La storia ci ha consegnato casi straordinari: S. Macario di Alessandria passò vent'anni di seguito senza dormire. S. Coletta dormiva un'ora la settimana e una volta nella sua vita rimase un anno intero senza mai dormire. S Ludovina dormì soltanto per un tempo equivalente a tre notti in un periodo di oltre trent'anni. S. Pietro d'Alcantara dormì soltanto un'ora e mezza ogni giorno per quarant'anni di vita. La B. Agueda de la Cruz passò gli ultimi otto anni della sua vita in veglia costante. Gli esempi sopra riportati sono storicamente documentati. Poiché il sonno, come l'alimentazione, è assolutamente necessario per la conservazione della vita, non si può fare a meno di attribuire questo fenomeno a qualche cosa che supera la semplice natura umana. A Dio.

Convertito

André Frossard, scomparso nel 1995, era uno dei più noti scrittori e giornalisti francesi, pubblicava quotidianamente su “Le Figaro” un corsivo sferzante e molto apprezzato dai lettori. Sua nonna era ebrea, la madre era protestante, il padre fondò nel 1920 il Partito Comunista Francese e ne divenne primo Segretario generale. André, cresciuto in tale ambiente, conobbe soltanto l'ateismo più puro, lo scetticismo più duro e la “religione” marxista della quale si professava convinto sostenitore. All'età di vent'anni, entrato in una chiesa parigina per cercarvi un amico, mentre era esposto il Santissimo Sacramento del Quale non conosceva assolutamente nulla, fu folgorato da un'esperienza straordinaria che racconta con impareggiabile maestria nel suo “Dio esiste, io l'ho incontrato”. Uscì cinque minuti dopo nella più ferma convinzione di essere cattolico apostolico e romano, si fece battezzare (si convertì anche la sorella minore e poi la mamma) e divenne uno dei più fervidi e preparati apologeti cattolici d'oltralpe.

 

 

 

 

IL TIMONE – N. 10 – ANNO II – Novembre/Dicembre 2000 – pag. 23

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