Il Timone n. 33 – anno 2004 –
Albania, persecuzione comunista
Nell’immediato dopoguerra i comunisti scatenarono una dura persecuzione anti-cattolica in Albania. I processi talvolta venivano trasmessi via radio. Nel 1948, durante una trasmissione Pierin Kchira, ex membro del Sigurimi, il servizio segreto albanese, fece queste affermazioni: «Ho ricevuto ordini da voi di torturare la gente, di fabbricare calunnie contro il clero cattolico. Io, vostro cieco strumento, codardo e criminale al pari di voi, ho fatto tutto ciò che era in mio potere per eseguire i vostri ordini. Voi mi avete comandato di andare di notte a nascondere armi nelle chiese e nei monasteri, così potevate avere un pretesto per eliminare il clero e distruggere la Chiesa. Confesso all’intero popolo albanese che ho eseguito i vostri ordini con grande diligenza e circospezione […]. Non è la mia disgrazia personale ad essere importante. Piuttosto, ciò che detesto è l’essere stato un vile strumento nelle vostre mani e aver tradito il sangue di tanti sacerdoti innocenti della Chiesa cattolica». A questo punto le trasmissioni furono interrotte. Kchira veniva condannato a morte e giustiziato immediatamente. Il suo corpo venne gettato nelle stesse fosse comuni dei preti che aveva tradito.
Grazie ai monaci
Rino Cammilleri, nel suo Doveroso elogio degli italiani, ricorda che l’italiano san Benedetto (era di Norcia) impose una regola che si diffuse in tutta Europa con prodigiosa rapidità e che imponeva ai monaci la lettura dei libri in certi momenti della giornata. Per rispettare la regola ci volevano biblioteche e copisti. Fu così che per parecchi secoli i monaci salvarono la cultura basata sul libro. Infatti quella barbarica era orale.
Il cardinale Hoffner “Giusto tra le nazioni”
Joseph Höffner, noto cardinale tedesco, ha ricevuto da Israele il riconoscimento di “Giusto tra le nazioni” per aver salvato la vita agli ebrei durante la seconda guerra mondiale. Il riconoscimento dell’Istituto Yad Vashem (Istituto per la memoria dei martiri e degli eroi dell’Olocausto) è stato conferito al Cardinale e alla sorella, Helene Hesseler-Höffner, per aver salvato la vita di una bambina ebrea dalla persecuzione nazista. Höffner – allora sacerdote – insieme a sua sorella, dal marzo del 1943, nascosero e accolsero nella città di Kail dove vivevano una bambina di 7 anni, Esther Sara Meyerowitz. In un primo momento, la bimba fu accolta nella parrocchia, con il nome di Christa Koch. Dopo la sua nomina a parroco di Treviri, nell’aprile del 1943, il sacerdote affidò la bambina alla famiglia dell’agricoltore Wilhelm Hechler.
Fece in modo che nessuno conoscesse la vera identità della bambina, evitando così che coloro che la accoglievano mettessero in pericolo la propria sicurezza o la sicurezza della stessa bimba. Successivamente, sempre nel 1943, il Cardinale e sua sorella accolsero Edith Nowak, ebrea, e suo marito, evangelico, per un periodo di sei mesi.
La scienza e Dio
L’astrofisico americano di origine vietnamita Trinh Xuan Thuan è convinto che la prova “scientifica” dell’esistenza di Dio è inscritta nei numeri. Ricordando che l’universo è regolato con estrema precisione, egli afferma che «occorre poco più di una decina di numeri per descriverlo: la forza di gravitazione, la velocità della luce, la cifra che misura la dimensione degli atomi, la loro massa, la carica degli elettroni, ecc. Ora, basterebbe che uno di questi numeri fosse diverso e l’universo non esisterebbe, noi compresi. Si tratta di un congegno a orologeria assai delicato perché, con lo scarto di qualche decimale, nulla accadrebbe e l’universo risulterebbe sterile. Questo concorso di circostanze è troppo straordinario perché il caso ne sia il solo responsabile. Ecco perché sono certo che c’è un Creatore». Si legga il bel libro di René Laurentin, Dio esiste. Ecco le prove, Piemme 1997.
Digiuno miracoloso
Nella storia dei santi si sono registrati molte volte fenomeni di inedia o digiuno assoluto durante un tempo molto superiore alle forze naturali. I più notevoli casi storici sono quelli della B. Angela da Foligno (m. 1309) che rimase dieci anni senza prendere alimento; S. Caterina da Siena (1347-1380), circa otto anni; la B. Elisabetta de Reute (m. 1421) più di quindici anni; S. Ludovina di Schiedman (1380-1433) vent’otto anni; S. Nicola de Flue (1417-1487) vent’anni. Ma perché si parli di miracolo, la Chiesa richiede di constatare la durata dell’astinenza, la conservazione delle forze fisiche e morali, l’assenza della fame, la perfetta salute fisica e che si escluda ogni causa patologica del digiuno. Inoltre si deve ricercare la causa del digiuno: vanità o sotto impulso dello Spirito Santo? Da un altro lato, il digiunatore non deve essere stato sostenuto durante il lungo digiuno che dalla SS. Eucaristia e aver compiuto tutti i doveri del suo stato. Solo quando tutte queste condizioni sono state osservate e controllate, il digiuno può essere considerato come fenomeno miracoloso.
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