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14.12.2024

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Non tutti sanno che…
31 Gennaio 2014

Non tutti sanno che…

 

Il Timone n. 59 – anno 2007 – 

 

 

PADRE PIO
Il 23 settembre 1968, alle ore 2,30 del mattino – la stessa ora in cui soleva recarsi ogni notte nel coro della chiesetta per “incontrare” Gesù e Maria – moriva Padre Pio da Pietrelcina. Fino all’ultimo respiro, sottovoce e continuamente, andava ripetendo l’invocazione «Gesù, Maria». I suoi confratelli si resero allora conto di un ennesimo fatto straordinario. Non solo le ferite delle mani, dei piedi e del costato, le ben note stigmate, si erano del tutto rimarginate senza aver lasciato alcuna traccia di coaguli e cicatrici, ma anche i piedi e le gambe non presentavano più gonfiori e tumefazioni. Spiega Michele A. Capacchione, nel bel libro “Il mio Padre Pio” (Edizioni ART, 2006) che «senza ombra di dubbio si era trattato di un ulteriore intervento di Dio per comunicare, ai testimoni e a chi restava, che aveva gradito l’immolazione appena consumata di quella sua meravigliosa creatura».

PRIMOGENITO 
Per protestanti e Testimoni di Geova, Gesù non sarebbe l’unico figlio di Maria. Egli avrebbe avuto fratelli e sorelle e ciò sarebbe confermato anche dal Vangelo, che chiama Gesù “primogenito”. Le cose stanno diversamente: ai tempi di Gesù, veniva chiamato primogenito anche il figlio unico. Troviamo una conferma di questo in una scoperta archeologica (anno 1922). Nella trascrizione greca di un cimitero giudaico d’Egitto, che è stata datata al 28 gennaio dell’anno 5 a.C., si leggono queste parole: «…La sorte mi condusse al termine della vita nei dolori del parto del mio primogenito figlio». Qui si usa lo stesso termine greco usato dall’evangelista san Luca “primogenito”, ma è evidente che Arsinoe, questo il nome della defunta, morì dando alla luce il suo primo – e unico – figlio. Ne consegue che il termine “primogenito” attribuito a Cristo non nega necessariamente la perpetua verginità di Maria.

MEDIOEVO CRISTIANO E SCIENZA
La scienza moderna non nasce con Copernico e Galileo, ma nel Medioevo cristiano. Lo sosteneva con abbondanza di prove Pierre Duhem (1861-1916), ricordato nel bel libretto di Stanley Jaki, Cristo e la scienza (Fede & Cultura, 2006). Secondo Duhem, la scienza antica poggiava su una teologia pagana, la quale sosteneva che i cieli e gli astri fossero degli dei. Invece, in pieno Medioevo cristiano (metà XIV secolo), Buridano ha osato dichiarare che i cieli non erano mossi da intelligenze divine o angeliche, ma da un impulso indistruttibile ricevuto da Dio al momento della creazione, nello stesso modo in cui si muove una palla lanciata dal giocatore. E chi ha fondato la dinamica, scoperto la legge della caduta dei gravi, posto le fondamenta di una geologia?, si chiedeva Duhem. La Scolastica parigina in tempi in cui l’ortodossia cattolica della Sorbona era proverbiale nel mondo intero Per Duhem, dunque, Copernico e Galileo sono i continuatori e in un certo modo i discepoli di Nicola d’Oresme e di Giovanni Buridano. Se la scienza moderna, di cui il mondo è fiero, ha potuto vedere la luce e perché la Chiesa cattolica ne è stata la levatrice.

LA PRIMA COMUNIONE DI NAPOLEONE
Come la maggior parte dei figli della Francia rivoluzionaria, Napoleone per buona parte della sua vita restò lontano dalla fede cristiana cui era stato educato. Durante il doloroso esilio a Sant’Elena, separato dalla moglie e dal figlio, abbandonato da molti suoi fedeli, si riavvicinò invece alla Chiesa Cattolica. Morì accettando i sacramenti e, a chi gli chiedeva quale fosse stato il giorno più bello della sua vita, lui protagonista di tanti trionfi rispose: «Il giorno della mia prima comunione». Questa conversione ispirò appunto allo scrittore italiano Alessandro Manzoni una delle sue poesie più celebri, l’ode “Il Cinque Maggio”.

LOURDES
Sono impressionanti le cifre che fornisce Erio Bertolotti nel suo bel libretto “Lourdes: una grotta per il mondo” (Unitalsi). Ogni anno, 6 milioni di pellegrini visitano la celebre località dove, nel 1854, apparve la Madonna. Un aeroporto internazionale, una stazione ferroviaria rinnovata, 275 alberghi, una radio, una rivista del Santuario (Magazine) redatta in cinque lingue, un sito internet del Santuario visitato, dal 1996 ad oggi, da oltre 50 milioni di persone, 7.000 volontari dell’organizzazione generale del Santuario (Hospitalité Notre-Dame) e altri 100.000 che fanno parte di associazioni dei pellegrinaggi. Non pochi anche i sacerdoti e religiosi a servizio permanente effettivo: 30 cappellani, religiosi di 4 congregazioni e sacerdoti di differenti diocesi e 5 comunità femminili. A 2 chilometri da Lourdes, per favorire un’accoglienza e un alloggio dignitoso, sorge la Cité Saint-Pierre, che dispone di 6 padiglioni, 800 posti letto, un ristorante self-service, sale per riunioni, una cappella e un anfiteatro all’aperto. Impressionante. Ciò che nessuno potrà mai contare è la quantità sbalorditiva di preghiere innalzate alla Immacolata Concezione. Ma questo numero lo conosce solo Dio.

IL TIMONE – N.59 – ANNO IX – Gennaio 2007 pag. 25

 

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