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9.12.2024

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Non tutti sanno che…
31 Gennaio 2014

Non tutti sanno che…

Il Timone n. 70 – anno 2008 –

 

 

 

SANTA SEDE

Quando nel 1978 Giovanni Paolo Il fu eletto papa la Santa Sede intratteneva rapporti diplomatici con 84 Stati. Oggi essa intrattiene rapporti con 176 Stati. L’ultimo si è aggiunto lo scorso 31 maggio: gli Emirati Arabi Uniti. Con la Russia e l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina sono stati stabiliti dei rapporti diplomatici speciali. Inoltre, la Santa Sede è presente in 16 organizzazioni internazionali, tra le quali l’ONU, l’Unione Africana e l’Organizzazione degli Stati Americani. Insomma, è più facile contare gli Stati con cui la Santa Sede ancora non intrattiene relazioni. Sono 17. Di essi, 9 sono musulmani: Afghanistan, Arabia Saudita, Brunei, Comore, Malaysia, Maldive, Mauritania, Oman, Somalia. Altri 4 sono a regime comunista: Cina, Corea del Nord, Laos, Vietnam. I rimanenti 4 sono Bhutan, Botswana, Myanmar, Tuvalu. Quest’ultimo, dopo la Città del Vaticano, è lo Stato con la popolazione più piccola: 11468 abitanti (2004).

IL PURGATORIO C’È

Ai tempi di don Bosco viveva a Torino un uomo, vedovo e padre di due bambini.
Era un bestemmiatore, con grave scandalo dei figli. Avvicinandosi il 2 novembre, commemorazione dei defunti, la madre lo invitò a pregare per l’anima di suo padre, morto già da vari anni. Il figlio rispose stizzito: «Perché pregare? Se è all’inferno o in paradiso non ne ha bisogno, se è in purgatorio a suo tempo uscirà». La mamma, amareggiata, non replicò. La notte del giorno successivo, l’uomo udì qualche passo strascicato che gli fece pensare a quello di suo padre quando passeggiava per casa in pantofole. Vide distintamente la figura del padre che camminava su è giù ai piedi del letto, che gli disse: «È tempo di finirla con gli scandali che dai ai tuoi figli…
Dio è disgustato e tanto offeso… non pregare per me: a suo tempo, come dici tu, uscirò dal purgatorio. Pensa alla tua situazione!».
AI mattino dopo, la mamma accompagnava il figlio bestemmiatore, pentito, a confessarsi da san Giovanni Bosco. L’episodio è tratto dal bel libro di padre Antonio Maria Di Monda, Il purgatorio visto dai santi (ed. Studi apologetici Joseph oboedientissimus).

ANTONIO MARIA DI MONDA Il purgatorio visto dai Santi Studi apologetici Joseph oboedientissimus, 2007

DEMONI

Siccome i demoni conservano intatta, dopo il peccato, la potenza della loro natura angelica, che eccede di molto le forze naturali umane, essi possono fare cose prodigiose. Ma non possono fare veri miracoli, dal momento che questi eccedono le forze di ogni natura creata. Così, essi non possono: produrre un fenomeno soprannaturale, che è solo di Dio; creare una sostanza, facendo passare dal nulla all’essere una cosa; risuscitare veramente un morto; guarire istantaneamente ferite o piaghe profonde, perché la natura richiede sempre un certo tempo per fare queste cose; traslocare un corpo istantaneamente; compenetrare un corpo solido con altri corpi, perché solo Dio può conferire a un corpo questo privilegio; profetizzare veramente, anche se possono simulare profezie servendosi di previsioni naturali; conoscere il pensiero e i futuri liberi, anche se possono fare delle congetture servendosi della loro straordinaria potenza intellettuale; produrre in noi fenomeni di ordine puramente intellettuale o volitivo, perché nel santuario della nostra anima, nessuno, tranne Dio, può penetrare direttamente.

I SEGRETI DI LA SALETTE

Nella storia dell’apparizione della Madonna a La Salette (1846) si era creato un vuoto che sembrava incolmabile: i segreti dei due pastorelli Melania e Massimino. Inviati dal vescovo di Grenoble a papa Pio IX nel 1851 e mai rivelati, erano scomparsi e sembravano irrimediabilmente perduti.
Uno studioso francese, l’abbé Michel Corteville, impegnato a Roma in una ricerca per la sua tesi di laurea proprio su La Salette, li ha provvidenzialmente scoperti nel 1999, nell’Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede. Da quel momento, come aveva chiesto la Vergine, i segreti furono resi noti «a tout mon peuple», a tutto il mio popolo. Nel messaggio scritto da Melania si legge: «Il Papa sarà perseguitato da ogni parte, gli si sparerà addosso, lo si vorrà mettere a morte, ma non gli potranno far nulla». Commenta mons. Antonio Galli, autore del bel volume Scoperti in Vaticano i segreti de La Salette (Sugarco), ove si può trovare la fotocopia dei segreti scritti da Melania e da Massimino e una loro approfondita analisi: «Chi non ricorda quel tragico pomeriggio del13 maggio 1981?.

ANTONIO GALLI Scoperti in Vaticano i segreti de La Salette Sugarco Edizioni, 2007


IL CELACANTO E L’EVOLUZIONISMO

Il celacanto è un pesce di cui SI conservano resti fossili risalenti a 60-70 milioni di anni fa. È stato ritenuto dagli evoluzionisti una specie intermedia, dotata di un polmone primitivo, di un cervello sviluppato, di un sistema digestivo e circolatorio pronto a funzionare anche in terraferma e addirittura di un primitivo meccanismo motorio.
Insomma, un ottimo esempio di anello di congiunzione del passaggio dalle specie acquatiche a quelle terrestri. Anello che doveva essersi, ovviamente, estinto.
Ma si dà il caso che, a partire dal 1938, ne sono stati catturati alcuni esemplari, vivi si intende, e si è scoperto che erano praticamente identici a quelli che si conoscevano solo tramite i fossili preistorici. Quale sorpresa! In questo modo, commenta Marco Respinti nel suo bel libro Processo a Darwin.
Un’inchiesta a tutto campo sul darwinismo, per smascherare incongruenze, falsità e luoghi comuni (Piemme), ci troviamo di fronte a «uno stadio intermedio ancora vivo e che dopo milioni e milioni di anni non si decide a evolversi in un animale di terra».
Insomma, il celacanto sfida sfrontatamente Darwin e la sua ipotesti evoluzionista. E vince.

MARCO RESPINTI Processo a Darwin Piemme, 2007

 

 

 

 

 

IL TIMONE N. 70 – ANNO X – Febbraio 2008 – pag. 25

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