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12.12.2024

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Non tutti sanno che…
31 Gennaio 2014

Non tutti sanno che…

 

Il Timone n. 88 – anno 2009 –


 

SEMINARIUM MARTYRUM
Salita al trono d’Inghilterra nel 1559, Elisabetta I, attraverso l’Atto di Uniformità, proibì la celebrazione della Messa cattolica (detta “la Messa papista”) e rese obbligatoria, sotto gravissime pene, la partecipazione dei suoi sudditi al nuovo culto anglicano. Per fronteggiare questa gravissima misura, il futuro cardinale Guglielmo Allen (1532-1594) aveva fondato in Francia un Seminario per formare giovani sacerdoti inglesi da inviare nella loro patria a convertire gli anglicani. Per lo stesso fine, auspice sempre l’Allen, nel 1578 anche il Collegio inglese di Roma fu trasformato in seminario. Poiché per i sacerdoti ivi ordinati era praticamente certa la sorte del martirio nei modi più atroci (impiccati, ma qualche attimo prima della morte erano liberati dal cappio e sventrati), il Seminario romano si meritò ben presto il titolo di Seminarium Martyrum. Si legga il bel libro di Paolo Risso, Fiaccole nella notte, che offre il profilo di 50 sacerdoti che hanno “fatto luce” nelle tenebre del loro tempo (Edizioni l’Amore Misericordioso, se non si trova in libreria richiedere al n. 0758-958268).

EDITH STEIN

Entrata nel convento Carmelitano di Colonia nel 1934, Edith Stein, la filosofa nata in una famiglia ebrea e diventata atea prima della conversione al cattolicesimo, prese il nome di suor Teresa Benedetta della Croce. Una scelta non casuale. Teresa richiamava la grande mistica di Avila della quale la Stein lesse l’autobiografia nell’estate del 1921, che la portò ad abbracciare il cattolicesimo; Benedetto era il santo dell’abbazia benedettina di Beuron nella quale, ritirandosi per le festività, aveva imparato a pregare con la Chiesa; la croce di Cristo perché ad essa doveva tutto. Il nome latino, col quale si era proceduto alla vestizione, era più espressivo: Theresia Benedicta a Cruce, vale a dire: «Benedetta dalla croce». Si legga il bel libro di Francesco Salvarani, Edith Stein. La grande figlia d’Israele, della Chiesa, del Carmelo (Ares, 2009).


DISTRAZIONE

Capita a tutti, purtroppo, di distrarsi mentre si prega. A volte ciò accade per cause indipendenti dalla volontà. Tra le cause volontarie, invece, si segnala la “mancanza di preparazione all’orazione”, distinta in prossima (quanto al tempo, al luogo, alla posizione, al passaggio troppo repentino da un’assorbente occupazione all’orazione) e remota (per il poco raccoglimento, la dissipazione abituale, la tiepidezza della vita, la vana curiosità, l’ansia di leggere un po’ di tutto…).


CINA: DIO È VIVO
Nonostante la dura persecuzione antireligiosa, specialmente anticristiana, scatenata dal regime comunista cinese, dal 1949, anno della presa del potere da parte di Mao Tse Dong, fino ad oggi, si sta verificando in quell’immenso paese una straordinaria rinascita religiosa. Secondo quanto leggiamo nell’agile opuscolo La persecuzione dei cattolici in Cina, curato da Giuliano Rossi e Toni Brandi ed edito da Laogai Research Foundation Italia (www.laogai.it), il numero dei credenti in Dio cresce specialmente tra i giovani. Sembra vi siano in Cina almeno 300 milioni di credenti in Dio, il triplo di quanto stimato alcuni anni fa dal governo, ma il totale aggiornato e realistico potrebbe essere molto superiore. Pare dunque ormai accertato che il sistematico indottrinamento materialista non sia riuscito a cancellare l’ansia di bene, di felicità e soprattutto di Verità che è innato nel cuore dell’uomo. Ne fa fede, per fare un solo esempio, il fatto che nella veglia pasquale dell’anno 2007, nella sola Pechino, siano stati battezzati 1.000 adulti e molte migliaia lo siano stati in altre località.

VANGELO, È STORIA

Tra le tante prove che attestano il valore storico del racconto evangelico, lo studioso Carsten Peter Thiede (1952-2004), nel suo Jesus. La fede. I fatti, pubblicato quest’anno da Edizioni Messaggero Padova, ricorda i graffiti risalenti alla fine del I-inizi del II secolo, scoperti nel sottosuolo della cosiddetta tomba di Davide, sulla collina di Sion, tomba che in realtà era una sinagoga giudeo-cristiana attiva già dalla fine degli anni Settanta del I secolo. In essa vi è una nicchia, rivolta in direzione del Golgota, nella quale sono stati trovati rotoli della Sacra Scrittura. Ma qui furono decifrate anche invocazioni a Gesù e formule cristiane di preghiera. Gesù era dunque ben conosciuto a Gerusalemme, e fin da subito. Non solo: presso l’Università ebraica di Gerusalemme, sono custodite le ossa di un membro della primitiva comunità cristiana di quella città: si tratta di Alessandro, il figlio di Simone di Cirene, l’uomo che ha portato la croce di Gesù (il legno trasversale) nella salita al Calvario. Come si vede, l’archeologia ci offre molte prove della storicità dei vangeli.

 

 

 


IL TIMONE N. 87 – ANNO XI – Novembre 2009 – pag. 25

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