Non tutti sanno che…
Hitler e il cristianesimo
Luciano e Simonetta Garibaldi – Adolf Hitler,il tempo della svastica – Edizioni White Star
È noto l’odio sfrenato e diabolico che Hitler nutriva per gli Ebrei, ma anche i cristiani – meglio: i cattolici – non godevano di buona reputazione presso il Fuhrer. Luciano e Simonetta Garibaldi, nel loro corposo Adolf Hitler, il tempo della svastica (Edizioni White Star, 2014) ricordano, per esempio, che per il Fuhrer il Cristianesimo altro non era che una pura «invenzione di cervelli malati», e che non sarebbe intervenuto nella Guerra civile spagnola 1936-1939 contro i bolscevichi, lasciando così tranquillamente sterminare migliaia e migliaia di preti spagnoli, se non ci fosse stato il pericolo di veder dilagare il comunismo in Europa. Una volta poi ebbe a dire testualmente: «Se i preti andassero al potere in casa nostra, l’Europa ripiomberebbe nel più cupo Medioevo». Inoltre, Hitler pensava che la Chiesa «si è sempre infilata nei posti di comando », fin dai tempi di Carlo Magno. Non solo: parlando, in altre occasioni, delle difficoltà che affrontava il Duce in Italia, Hitler indentificava la loro causa anche nella «internazionale dei preti che ha la sua sede a Roma». â–
Verità e misericordia
Vittorio Messori – Pensare la storia – Sugarco
San Massimiliano Kolbe era convinto che tra i nemici mortali del cattolicesimo ci fosse la massoneria ed era altrettanto persuaso che nel gruppo dirigente massonico la componente ebraica fosse importante. Si batté con forza denunciando tali acerrimi avversari della Chiesa e per condurre efficacemente questa battaglia diede vita alla Milizia dell’Immacolata e alla “Città dell’Immacolata”.
Eppure, quando i nazisti entrarono in Polonia – ricorda Vittorio Messori nel suo Pensare la storia (Sugarco, 2006) – migliaia di ebrei cercarono rifugio proprio presso P. Kolbe, che li accolse come fratelli. Anche per questo, il futuro santo venne internato nel campo di concentramento di Auschwitz, insieme a tanti ebrei, e qui offrì la sua vita chiedendo e ottenendo di prendere il posto di un ebreo padre di famiglia condannato a morte. Questo è «vero cattolicesimo», ricorda Messori, capace di un confronto leale, aperto e anche duro in difesa della verità ma al contempo capace di spalancare le braccia per abbracciare le persone con le cui idee si è battagliato. â–
Armi contro il demonio
Marcello Stanzione – Caterina da Bologna, la mistica del Corpus Domini – Gribaudi
Nel trattato autobiografico Le sette armi spirituali, santa Caterina da Bologna (1413-1463), fondatrice e prima badessa del monastero delle Clarisse del Corpus Domini di Bologna, il cui corpo incorrotto, a tutti ancor oggi visibile, si conserva nella cappella del Santuario del monastero stesso, indicava sette armi nella lotta contro il male e contro il diavolo:
1. avere cura e sollecitudine nell’operare sempre il bene;
2. credere che da soli non potremo mai fare qualcosa di veramente buono;
3. confidare in Dio e, per amore suo, non temere mai la battaglia contro il male, nel mondo e in noi stessi;
4. meditare spesso le parole e i fatti della vita di Gesù, specialmente la sua passione e morte;
5. ricordarsi che dobbiamo morire;
6. avere fissa nella mente la memoria dei beni del Paradiso;
7. avere familiarità con la Sacra Scrittura, portandola sempre nel cuore perché orienti tutti i pensieri e le azioni.
Si legga il bel libro di Marcello Stanzione, Caterina da Bologna, la mistica del Corpus Domini(Gruibaudi, 2014). â–
Dono della sapienza
Royo Marin – Teologia della perfezione cristiana – San Paolo
Nel suo Teologia della perfezione cristiana, Royo Marin tratta anche del dono della Sapienza. Ma c’è sapienza e Sapienza. Sapiente è colui che conosce le cose attraverso le loro ultime cause. Tuttavia, non ogni conoscenza è sapienza. Chi contempla una cosa senza conoscerne la causa ha di essa una conoscenza superficiale (per esempio, chi contempla una eclissi senza sapere a che cosa è dovuta). Chi conosce una cosa e ne sa indicare le cause prossime, ha di questa cosa una conoscenza scientifica (l’astronomo di fronte alla eclissi). Chi sa ricondurre le sue conoscenze agli ultimi principi dell’essere naturale, possiede la sapienza filosofica o naturale (metafisica). Chi, invece, guidato dalla luce della fede, scruta con la sua ragione naturale i dati rivelati, per far emergere che cosa contengono e così acquisendo nuove conclusioni, possiede la massima sapienza naturale che si possa raggiungere in questa vita (la teologia). Infine, chi, già in possesso della fede e della grazia, giudica per istinto divino le cose divine e umane attraverso le loro ultime e altissime cause – cioè le loro ragioni divine – questi possiede la sapienza soprannaturale. Questa è precisamente quella propria del dono della Sapienza. â–
Sacrificio
San Tommaso d’Aquino spiegava nella Somma Teologica che offrire sacrifici a Dio è di diritto naturale, tant’è che tutti i popoli nella storia, consapevoli di dipendere da un Essere superiore, hanno manifestato questa dipendenza in modo naturale con segni sensibili.
Ora, il sacrificio è un segno sensibile. Ma il sacrificio esterno è segno del sacrificio interno, cioè il sacrificio dell’anima offerto al suo Creatore e remuneratore. Ma Creatore e remuneratore è solo Dio, dunque il sacrificio si deve offrire solo a Dio. â–