Così il Petrarca definì il monastero di S. Benedetto, più noto come il Sacro Speco. Bene descrive il poeta aretino del Trecento la sensazione sovraumana di pace e serenità che trasmette il Santuario al pellegrino che vi giunge e si sofferma in preghiera.
Da Subiaco, a circa 70 km da Roma, salendo l'erta del monte Talèo per circa 4,5 km, si giunge ad uno spiazzo dove poter lasciare la propria auto. Proseguendo a piedi, attraverso un arco ci si addentra subito in un suggestivo boschetto di lecci secolari che sovrastano un sentiero a gradini selciato alla romana. Al termine della vegetazione, attraverso un'angusta scaletta si giunge sullo spiazzo antistante il monastero. Lo scenario che si presenta è incantevole. Sulla sinistra infatti si ergono in tutta la loro imponenza, gli edifici del monastero, risalenti al sec. XIII, incastonati nella roccia del monte Talèo, che strapiomba su di essi.
Giustamente papa Pio II, nel 1461, definì il luogo un vero “nido di rondini”. Questa definizione, oltre che ad essere appropriata perché raffigura con immediatezza la realtà architettonica del luogo, risulta altresì calzante se si pensa che il Sacro Speco, la grotta intorno a cui è stato costruito il monastero, è stata la culla (il nido, appunto) dell'Ordine benedettino.
In quella grotta infatti S. Benedetto si ritirò per tre anni in solitudine e preghiera, nascosto agli occhi del mondo prima di iniziare la sua vita pubblica di insegnamento. In questo periodo di contemplazione e sofferenza il Santo di Norcia ha cominciato a maturare la famosa Regola che caratterizza il suo ordine e che ha poi plasmato l'intero monachesimo d'Occidente.
Dal lato artistico, il monastero è uno scrigno di opere d'arte di talune celebri scuole pittoriche medioevali (tra le altre quelle del Pinturicchio e del Perugino).
La bellezza del santuario è rara ed unica: deriva dalla suggestiva associazione irregolare di pareti murarie, che si immedesimano con quelle rocciose. Il complesso comprende due piccole chiese sovrapposte (la chiesa superiore e quella inferiore) e una serie di cappelle e di grotte riunite da scalinate (la grotta dei pastori, la cappela della Madonna, la cappella di S. Gregorio Magno, il Sacro Speco, la scala Santa, la cappelletti di S. Romano). Innumerevoli affreschi rivestono tutte le superfici. Da ricordare, tra i tanti, è l'autentico ritratto di Francesco d'Assisi rappresentato senza aureola e stimmate, con la scritta “Fr. Franciscus” e dipinto mentre egli era ancora in vita, probabilmente nel 1223, quando il Santo di Assisi si recò in questo posto. L'affresco, nella sua semplicità, rivela con immediatezza l'animo umile e sereno del Santo. La visita alla culla dell'Ordine benedettino non può non destare un profondo desiderio di pace e meravigliato stupore, uniti ad una forte nostalgia del Paradiso dove i Santi qui “incontrati” ci attendono.
Informazioni utili:
II Monastero del Sacro Speco dista 78 Km da Roma e 5 Km dalla città di Subiaco. Orario delle SS.Funzioni e delle Visite
Giorni feriali: SS.Messe ore: 8. Giorni festivi: ore: 9, 10, 11.
Orario delle visite: ore 9-12,30; 15-18,30.
Per maggiori informazioni:
PP. Benedettini Monastero S.Speco – 00028 – SUBIACO (Roma)
Telefono: 0774/85.0.39.
IL TIMONE N. 12 – ANNO III – Marzo/Aprile 2001 – pag. 41