1. La fivet comporta la distruzione di moltissimi embrioni, necessari per produrre un bambino. Questo significa che per ogni bambino nato vengono uccisi degli embrioni, cioè si compiono degli omicidi. Le percentuali di successo delle tecniche di fivet sono
solo del 12-15% (e secondo alcuni studi sono ancora più basse): dunque, su 100 embrioni prodotti, almeno 85 sono destinati alla distruzione.
2. Abbiamo detto che l’embrione ha una dignità incomparabile, un pregio inestimabile. Ora con la fivet (e con la clonazione) l’atto procreativo viene trasformato in un atto puramente chimico, invece di inserirsi in una relazione affettiva e di donazione reciproca come dovrebbe essere l’atto sessuale. Esso diventa così un’attività di tipo produttivo e l’embrione è ridotto al rango di cosa, trattato come una cosa da produrre. L’embrione diventa un oggetto e viene privato della sua dignità e del suo valore di essere umano.
Lo si vede già solo se ci si sofferma sul concepimento: qual è la dimora adeguata per un essere umano? Gli animali hanno le tane, ma l’uomo può dignitosamente vivere solo in una casa. Allo stesso modo: qual è il luogo di concepimento confacente alla dignità di un essere umano? Solo una persona può essere il luogo adeguato per il concepimento di una persona, non certo una gelida provetta.
3. Si dice che vietando la fivet eterologa si nega il diritto al figlio. Rispondiamo: il diritto al figlio non esiste, perché non esiste alcun diritto di un uomo su un altro uomo. Ogni uomo è uguale in dignità agli altri e nessuno può essere trattato come mezzo per soddisfare i fini di un altro (Kant): bisogna sempre e tassativamente rispettare la dignità umana e nessuno può essere reso strumento di un altro.
4. Un’altra argomentazione vale per coloro che ritengono che Dio esista (cosa, del resto, che si può dimostrare con la sola ragione).
Nell’atto sessuale l’uomo e la donna esprimono la disponibilità alla vita, ma, in definitiva, l’incontro dei gameti e la generazione dipendono da Dio, che è creatore e signore della vita: l’uomo collabora con Dio creatore, prestandosi ad essere pro-creatore, collaboratore del creatore. Con la fivet (e con la clonazione), invece, l’uomo, inconsapevolmente, o consapevolmente (come avviene per alcuni tecnici della fivet), si erge a creatore e padrone della vita, invece di collaborare con Dio, si sostituisce a Lui.
5. Le tecniche di fivet sottopongono le coppie, e soprattutto le donne, a procedure molto estenuanti e frustranti, e fanno irrompere il medico nell’intimità coniugale a dettare la frequenza dei rapporti sessuali (dato che la frequenza di questi ultimi incide sulla quantità degli spermatozoi e degli ovociti).
6. Mentre le argomentazioni precedenti riguardano ogni tipo di fivet, ne aggiungo altre che valgono per la fivet eterologa, dove, cioè, l’ovulo e/o lo spermatozoo sono di genitori biologici esterni alla coppia, che non saranno dunque i genitori legali del figlio concepito. L’eterologa sceglie deliberatamente di rendere un uomo orfano dalla nascita del suo vero padre e/o della sua vera madre.
Si dice che anche l’adozione fa lo stesso; ma nell’adozione l’orfananza non è prodotta da chi affida/riceve un bambino in adozione, bensì è stata prodotta da altre cause. E solo a quel momento interviene l’adozione per migliorare le condizioni di un bambino; invece con l’eterologa essa è scientemente voluta.
7. Carlo Flamigni, il padre della fivet in Italia, uno dei più feroci avversari della legge sulla fivet, ha scritto (quando non immaginava che ciò potesse ritorcerglisi contro): i medici «hanno visto troppo spesso» le donatrici sconosciute di ovuli «dopo la nascita del bambino, inserirsi tra lui e la madre, nella ricerca di un rapporto privilegiato, sollecitate da sentimenti che è facile comprendere.
La donatrice sconosciuta […] crea fantasmi e paure di ogni genere, alcuni dei quali continuano anche dopo la nascita del bambino». E la donazione di seme maschile crea problemi ancora più gravi, dalla «maggior frequenza di malattie psicosomatiche» per il figlio, alla crisi di rigetto per il padre «ufficiale» (C. Flamigni, La procreazione assistita, Il Mulino 2002, pp. 100-101).
8. Con l’eterologa avremo figli che non conosceranno i loro genitori biologici, potranno esserci più figli da uno stesso padre biologico, a rischio di contrarre matrimonio con dei consanguinei (i loro fratellastri biologici).
9. Si dice che la legge sulla fivet è una legge cattolica, che non si può imporre a chi non è credente; ma ciò è falso, perché le considerazioni fatte finora sono puramente razionali, e non richiedono (eccetto la n. 4) di accettare l’esistenza di Dio (lo dimostrano anche le affermazioni di vari atei che riporto nel box di quest’articolo). Anzi, questa legge consente la fivet omologa, la produzione di 3 embrioni per ogni ciclo di fivet e altre cose, che la ragione (come abbiamo visto) e la morale cattolica non approvano.
10. Sono inaccettabili anche la sperimentazione sugli embrioni, il prelievo da essi di cellule staminali (che non hanno dato nessun risultato terapeutico, al contrario delle cellule staminali adulte!) e la clonazione per ricavare degli organi al fine di guarire dalla malattia. Infatti, l’embrione è come noi, dunque questi interventi ammazzano uno di noi per strappargli degli organi per i trapianti e praticano su di lui esperimenti letali per far progredire la medicina: cose che facevano già i nazisti e che fanno rabbrividire. Guarire una persona è un fine buono, ma un fine buono non giustifica dei mezzi cattivi.
11. Si dice che se resta questa legge le coppie dovranno andare all’estero. Risposta: se una cosa sbagliata (la fivet) viene fatta all’estero, non c’è alcun motivo per farla anche in Italia (se in Svizzera fosse lecita la tortura, non sarebbe un buon motivo per introdurla in Italia).
12. Si dice che questa legge sfavorisce i poveri, che non possono permettersi di andare all’estero. Risposta: oltre a quanto abbiamo appena detto, bisogna sapere che ogni intervento di fivet costa (a seconda dei centri) dai 3.000 ai 10.000 €, in media circa 6.500 €. Inoltre, per avere il 95% di probabilità di produrre un bambino bisogna sottoporsi alla fivet circa 13-15 volte, con una spesa di quasi 90.000 €. Insomma, queste pratiche sono accessibili solo ai ricchi e dietro ai referendari ci sono interessi finanziari enormi. Questo è il motivo per cui sono stati quasi accantonati gli studi per curare l’infertilità e si è puntato quasi tutto sulla fivet.
13. Si dice che questa legge limita la ricerca scientifica. Risposta: la ricerca dev’essere limitata quando è contraria alla dignità umana, altrimenti dovremmo lodare i nazisti per i loro esperimenti su cavie umane.
14. La fivet comporta molti pericoli (alcuni li ha ammessi anche Flamigni) per la salute del nascituro e delle donne, come dimostrano studi di prestigiose riviste scientifiche internazionali, che riporto in uno dei box.
Per queste ragioni al referendum l’astensione (sulla cui legittimità cfr. l’articolo di Mario Palmaro sul Timone n. 42 di aprile 2005)
è doverosa: altrimenti sarà la barbarie.
FIVET: RISCHI PER I NASCITURI
FIVET: RISCHI PER LE DONNE
ATEI CONTRO LA FIVET
Bibliografia
Giorgio Maria Carbone, la fecondazione extracorporea, ESD 2005.
Martin Rhonheimer, Etica della procreazione, Mursia 2000.
www.mpv.org
www.impegnoreferendum.it
IL TIMONE – N. 43 – ANNO VII – Maggio 2005 – pag. 10-12
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