Nuova edizione di un libro di Messori che ha portato un contributo importante alla rinascita del cattolicesimo italiano. In una materia decisiva per legare un popolo alla sua identità originaria.
L’apologetica ha una storia che qualcuno, come il cardo Avery Dulles, ho scritto e che sarebbe auspicabile venisse tradotta nella nostra lingua. Anche la storia ha un posto importante nell’apologetica, come dimostra la nuova edizione del libro di Vittorio Messori Pensare la storia. Una lettura cattolica dell’avventura umana (Sugarco).
Raccontare la storia di questo libro significa ripercorrere la ripresa dell’apologetica in Italia da quando vide la sua prima edizione, nel 1992, frutto degli interventi pubblicati da Messori sul quotidiano della Conferenza episcopale Avvenire, nella celebre e coraggiosa rubrica che si chiamava Vivaio.
L’apologetica, infatti, rinacque soprattutto lì, o almeno attorno a quella rubrica cominciò a ritornare popolare, contribuendo a rianimare un popolo cristiano che resisteva al processo di secolarizzazione e a quello di autodemolizione interno alla stessa compagine ecclesiale, ma non aveva molti punti di riferimento e si sentiva confuso, smarrito. Naturalmente non c’era soltanto Vivaio e altri importanti uomini della Chiesa (penso per esempio a mons. Rino Fisichella, oggi vescovo e rettore della Pontificia Università Lateranense, che nel 1990 insieme a René Latourelle aveva pubblicato un importante Dizionario di teologia fondamentale, oggi esaurito, con le voci relative alla storia dell’apologetica, del già ricordato cardo Dulles, e alla natura e agli scopi della stessa, dello stesso Latourelle) stavano operando perché non si abbandonasse lo sforzo di spiegare la ragionevolezza della fede e si difendesse quest’ultima dalle menzogne e dalle insinuazioni avanzate dalle ideologie dominanti.
Dalla prima edizione di Pensare la storia sono passati quasi quindici anni e oltre venti dall’altro importante libro Rapporto sulla fede (1985) in cui Messori intervista il card. Joseph Ratzinger, un libro che ha rappresentato una svolta epocale nella storia del cattolicesimo mondiale. È cambiato un clima, anzitutto, e ha preso corpo un rinnovato sforzo per evangelizzare il mondo contemporaneo, in particolare la sua cultura segnata dal tentativo di espellere la religione, riducendola a un fenomeno privato e marginale.
In questo nuovo clima culturale, allora giovani intellettuali cattolici hanno preso coraggio e hanno cominciato a trovare editori che non rifiutavano più le loro pubblicazioni, permettendo così la diffusione di una “nuova apologetica” (l’espressione è di papa Giovanni Paolo II), cioè di una proposta e una difesa della fede franca, senza cedimenti né debolezze. Questi giovani trovavano la possibilità di esprimersi nell’emittente Radio Maria (un fenomeno mediatico straordinario, umanamente inspiegabile) e poi andavano, a partire dal 1999, a costituire la “nazionale degli apologeti” del nostro Timone.
Quando nel 1981 il referendum contro la legalizzazione dell’aborto sanciva la sconfitta del mondo cattolico, una rivista (il Sabato) che si era battuta in difesa della vita titolava “Ripartiamo da 32”, che era la percentuale dei votanti a favore della vita. Oggi non so se questa sia ancora a percentua e el cattolici praticanti e militanti (secondo i sociologi non dovrebbe allontanarsi troppo dalla realtà), ma certamente è aumentata in questa consistente minoranza la fierezza della professione cristiana e l’entusiasmo della testimonianza, come ha dimostrato fra l’altro la mobilitazione nel referendum sulla procreazione medicalmente assistita svoltosi poco più di un anno fa, nel giugno 2005.
Sarà necessario un giorno, possibilmente non ontano, scrivere la storia di questa pattuglia di cattolici militanti, impegnati in esperienze ecclesiali diverse, che nell’ultimo quarto del drammatico secolo XX hanno combattuto la buona battaglia guardando al Magistero di Giovanni Paolo II e all’insegnamento dell’allora Prefetto della congregazione per la Dottrina della Fede, oggi Papa Benedetto XVI. E intanto leggiamo di nuovo questo Pensare la storia che tanta parte ha avuto allora nel nutrire e animare quella pattuglia e il mondo cattolico in generale.
IL TIMONE – N. 55 – ANNO VIII – Luglio/Agosto 2006 – pag. 13