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14.12.2024

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Testimoni di Geova: ‘Bibbia alterata’
31 Gennaio 2014

Testimoni di Geova: ‘Bibbia alterata’


Pubblichiamo il testo della conversazione che Gianpaolo Barra, direttore de “il Timone”, ha tenuto a Radio Maria il 6 luglio 2000, durante la “Serata Sacerdotale”, condotta da don Tino Rolfi.Conserviamo lo stile colloquiale e la suddivisione in paragrafi utilizzata per i suoi appunti dall’autore.

1. Questa sera, proveremo che la bibbia utilizzata dai Testimoni di Geova per giustificare ìl loro credo è una falsa bibbia; è una .bibbia manipolata e tradotta malamente, fino al punto di falsificare il significato vero della Parola di Dio.
2. Il libro che i testimoni di Geova chiamano Bibbia non è la vera Bibbia, ma un testo che i loro responsabili hanno modificato,. ingannando i loro adepti quali, in buona parte, non sanno di questa operazione, compiuta dai responsabili della setta.
3. Essi assicurano che la bibbia che loro utilizzano è uguale a quella cattolica, che cambia solo qualche parola ma che si conserva intatto il significato e che, comunque, in caso· di discussione, sono anche disposti a utilizzare la bibbia cattolica.
4. Talvolta si tratta di una bugia perché alcuni testimoni di Geova sanno bene che la loro bibbia è diversa; altre. volte, specialmente·i testimoni appena convertiti al geovismo, sono erroneamente convinti che le bibbie sono uguali. La tesi che vogliamo sostenere – e che dobbiamo provare – dice invece il contrario.
5. Cominciamo con il dire che nella e bibbia dei cattolici si trovano ben sette libri dell’Antico Testamento che non esistono in quella dei testimoni di Geova. In quest’ultima non trovate il Libro della Sapìenza, dove si parla dell’immortalità dell’anima; non trovate il 1° e 2° Libro dei Maccabei, dove si legge che si può pregare per i defunti; non trovate i libri di Tobia,di Giuditta, del Siracide e di Baruch.
6. Attenti bene, cari amici: quello che abbiamo ora detto non è un giudizio di merito, è solo una constatazione. Ci limitiamo a dire che nella bibbia dei testimoni di Geova mancano questi sette libri.
7. Si potrà anche vedere se è giusto considerare questi sette libri come canonici. A noi cattolici basta sapere che essi erano inseriti nella versione dell’Antico Testamento cosiddetta dei Settanta, che era la bibbia in uso tra gli Ebrei al tempo di Gesù.
8. Gesù e gli Apostoli conoscevano bene questa versione dei Settanta·e la prova è data dal fatto che se nel Nuovo Testamento si trovano circa 350 citazioni dell’Antico testamento, ben 300 sono state prese dalla versione dei Settanta.
9. Naturalmente, il fatto che Gesù e gli Apostoli conoscevano ed apprezzavano la versione dei Settanta e che questa sia stata citata ben 300 volte nei Vangeli e nel resto del Nuovo Testamento è sufficiente per ritenere che anche quei sette libri scartati dai testimoni di Geova – e anche dai Protestanti – sono da considerarsi lecitamente Parola di Dio.
10. Facciamo un passo avanti e consideriamo alcune differenze importanti. Come sapete, i veri cristiani credono che Gesù Cristo è il Figlio di Dio, vero Dio e vero uomo. Gesù è la seconda Persona della Santissima Trinità, che si è incarnato nella Vergine Maria e si è fatto uomo.
11. Per i testimoni di Geova, Gesù non è Dio, non è la seconda Persona della Santissima Trinità. In questo caso, la divergenza è sostanziale: per i cristiani la Bibbia svela la divinità di Cristo, per i testimoni di Geova la Bibbia la nega.
12. Naturalmente, è lecito porsi la domanda su chi ha ragione.
Vediamo come rispondere.
13. Gli amici radioascoltatori, che conoscono bene la Sacra Scrittura, sanno che un giorno Mosè chiese a Dio il Suo nome. Questo episodio è raccontato nel Libro dell’Esodo, al capitolo 3, e merita di essere ricordato.
14. Ascoltiamolo: “Mosè disse a Dio: Ecco io arrivo dagli israeliti e dico loro: il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi. Ma mi diranno: Come si chiama? E io che cosa risponderò loro? Dio disse a Mosè: Io sono colui che sono! Poi disse: Dirai agli israeliti: 10~Sono mi ha mandato a voi”.
15. Dunque l’episodio è chiaro e ben descritto. Il nome che Dio dà a se stesso è “lo-Sono”, Io-Sono colui che sono”.
16. Ora, gli amici radioascoltatori, ricorderanno un passo del Vangelo dove Gesù si attribuisce esplicitamente quello stesso nome che Dio ha attribuito a se stesso.
17. Stiamo parlando del Vangelo di san Giovanni, cap. 8, v. 58. Gesù ha appena terminato una lunga discussione con farisei, quando dice di se stesso: “In verità, in verità vi dico, prima che Abramo fosse Io Sono”.
18. Che quell’affermazione di Gesù “Io Sono” fosse una esplicita dichiarazione di identità con il Dio dell’Antico Testamento lo dimostrano due fatti, uno antico ed uno moderno, uno offerto dal Vangelo l’altro – pensate un po’ – proprio dai Testimoni di Geova.
19. Veniamo al primo, quello tratto dal Vangelo: san Giovanni racconta che subito dopo aver pronunciato queste parole, i farisei raccolsero pietre per scagliarle contro Gesù. È questa la prova che avevano capito bene ciò che aveva detto loro Gesù. Per loro, Egli aveva bestemmiato, facendosi uguale a Dio e quindi meritava di essere lapidato.
20. I farisei, come i testimoni di Geova, non credevano alla divinità di Cristo e sentire un uomo che pretendeva di chiamarsi” lo Sono”, come aveva fatto il Dio di Mosè, era per loro una autentica bestemmia.
21. Ma per noi cristiani, Gesù aveva piena consapevolezza di essere uguale a Dio.
22. Veniamo al secondo fatto, regalato dai testimoni di Geova. I loro capi hanno capito che in questo passo del Vangelo Gesù si proclama uguale a Dio, che Gesù si attribuisce lo stesso nome di Dio. Ma siccome i testimoni di Geova non credono alla divinità di Gesù, i loro capi hanno pensato bene di cambiare le parole pronunciate da Gesù, di falsificarle, di mettere in bocca a Gesù una frase che non aveva mai pronunciato.
23. Sentiamo la versione dei testimoni di Geova: “Gesù disse loro: Verissimamente vi dico: Prima che Abramo venisse all’esistenza, io ero”.
24. Avete notato, amici radioascoltatori, la manipolazione? L'”lo Sono” detto da Gesù è stato trasformato, nella bibbia dei testimoni di Geova, in un “io ero”, che Gesù non ha mai detto, ma che i testimoni di Geova sono costretti ad inventarsi per negare ostinatamente la divinità di Cristo.
25. Ora ci pare dimostrato anche ricorrendo solo a questo esempio, che la bibbia dei testimoni di Geova non è uguale a quella cattolica.
26. Veniamo ad un altro passo che riguarda la divinità di Cristo.
27. Gli amici radioascoltatori ricorderanno di quell’episodio raccontato nel Vangelo di san Giovanni al capitolo 14, versetti 9-11. Filippo, uno dei Dodici, chiede a Gesù di poter vedere il Padre, cioè Dio.
28. Gesù gli risponde con parole che tutti conosciamo: “Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico non le dico da me; ma il Padre che è in me compie le sue opere. Credetemi, io sono nel Padre e il Padre è in me” .
29. Ho sottolineato appositamente le espressioni “in me” e “nel Padre”, perché con questo modo di parlare Gesù sta dicendo a Filippo che Lui e il Padre, Lui e Dio, sono della stessa natura divina; sta dicendo che Lui, Gesù, è Dio e che chi vede Gesù ha visto Dio.
30. Anche i capi dei testimoni di Geova hanno compreso bene questo modo di parlare di Gesù, ma piuttosto che riconoscere il loro errore, pentirsi e convertirsi alla verità del Vangelo, preferiscono – ancora una volta – cambiare la Bibbia e ingannare gli ignari lettori della loro presunta bibbia.
31. Ascoltiamo la traduzione di questo brano evangelico tratta dalla bibbia geovista: “Chi ha visto me ha visto [anche] il Padre. Come mai dici: Mostraci il Padre? Non credi che io sono unito al Padre e il Padre è unito a me? Le cose che io vi dico non le dico da me stesso; ma il Padre che rimane unito a me fa le sue opere. Credetemi che io sono unito al Padre e il Padre è unito a me” .
32. Cari amici, qui ci troviamo di fronte ad un’impressionante manipolazione del testo biblico. I capi dei testimoni di Geova hanno aggiunto alle affermazioni di Gesù alcune parole che Gesù non ha mai pronunciato.
33. Infatti, Gesù non ha detto: “Chi ha visto me ha visto [anche] il Padre”, ma una cosa ben diversa: “Chi ha visto me ha visto il Padre” per sottolineare la sua uguaglianza con Dio, la sua divinità.
34. Gesù non ha detto: “lo sono [unito] al Padre”, come è scritto nella bibbia dei testimoni di Geova, ma ha detto: “lo sono nel Padre”.
Aggiungendo arbitrariamente il termine “unito”, i testimoni di Geova vogliono farci credere che Gesù non intendeva dirsi uguale a Dio.
35. Siamo di fronte ad una manipolazione e – per stare al tema che ci siamo proposti – anche in questo passo decisivo possiamo dire che la bibbia dei testimoni di Geova è diversa da quella cattolica.
36. Veniamo ad un terzo passo, che riguarda sempre la divinità Gesù Cristo.
37. Questo passo lo troviamo nella lettera che san Paolo apostolo scrive ai Colossesi, al capitolo 1, vv. 1517. Sentiamo che cosa è scritto nella bibbia dei cattolici: “Egli [si tratta di Gesù] è l’immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura; poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose;
quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni: Dominazioni, Principati e Potestà. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.
Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui”.
38. Anche in questo caso, avrete notato come io abbia sottolineato l’espressione “tutte le cose”.
Perché questa espressione è importante? Perché se tutte le cose, nessuna esclusa, sono state create per mezzo di Gesù Cristo, quindi per opera dello stesso Cristo, evidentemente Cristo non è da ritenersi tra le “cose” create, non è una creatura; e se non è una creatura, questo vuoi dire che Lui è Dio.
39. Ora, i testimoni di Geova negano che Gesù sia Dio e quando si trovano di fronte ad un passo biblico così esplicito, piuttosto che cambiare la loro dottrina, preferiscono manipolare e falsificare la stessa bibbia.
40. Sentiamo che cosa si legge nella loro bibbia: “Egli è l’immagine dell’invisibile Iddio, il primogenito di tutta la creazione; perché per mezzo di lui tutte le (altre)cose furono create nei cieli e sulla terra, le cose visibili e le cose invisibili, siano troni o signorie o governi o autorità.
Tutte le [altre] cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.
Ed egli è prima di tutte le {altre] cose e per mezzo di lui tutte le [altre] cose furono fatte esistere”.
41. Ora, nella bibbia dei testimoni di Geova troviamo per ben 4 volte l’aggiunta “altre”. Facciamo una doverosa precisazione: chi ha a casa la loro bibbia potrà vedere come questa aggiunta della parola “altre” sia stata messa tra parentesi quadra, quasi ad avvertire il lettore che la parola “altre” non si trova nella testo biblico originale, che è una aggiunta del traduttore geovista, tenuta distinta dal testo biblico grazie a questa parentesi.
42. Ma perché l’hanno aggiunta?, ci possiamo domandare. La risposta è chiara: perché vogliono farci credere che anche Gesù è una creatura, quindi è solo un uomo. Le altre creature sono state create per mezzo della creatura Gesù. Gesù, il quale, invece, sarebbe stato creato direttamente da Dio.
43. Nella bibbia cattolica, non esistendo il termine” altre”, Gesù non risulta essere una creatura, ma per forza di cose – risulta essere Dio non creato.
44. Torniamo ai nostri testimoni di Geova. Vi ho detto che nella loro bibbia la parola “altre” è messa tra parentesi quadra, cioè non fa parte del testo biblico, ma è una aggiunta.
45. Però – attenti bene – se vi capita di prendere in mano il loro libro intitolato “Accertatevi di ogni cosa.
Attenetevi a ciò che è eccellente”, che è una raccolta di passi biblici divisi per argomento, leggete il brano che abbiamo appena ricordato e che è riportato· a pagina 207: vi accorgerete che la parentesi quadra che racchiudeva l’aggiunta “altre” è sparìta, vedrete che la parolina ” altre”, per ben quattro volte, è inserita nel passo biblico senza parentesi quadra, cioè senza avvertire che si tratta di un termine che non si trova nell’originale.
46. In questo modo il lettore distratto viene facilmente ingannato.
Questo è un autentico tranello nel quale chi è avveduto non deve ovviamente cascare.
47. Ma a noi, questa sera,interessa trovare conferme al fatto che vogliamo dimostrare: la bibbia dei testimoni di Geova è diversa in punti fondamentali da quella dei cattolici.
48. Concludiamo questa Conversazione con un ultimo esempio.
49. La troviamo nella. Lettera agli Ebrei (1,6). Leggiamo nella bibbia dei cattolici: “E di nuovo, quando introduce il Primogenito nel mondo, dice: “Lo adorino tutti gli angeli di Dio” .
50. Questo è un passo importante a favore della divinità di Cristo.
Infatti, si legge che Dio ordina agli angeli di “adorare” il Primogenito,che è Gesù Cristo.
51. Ma, stando alla Bibbia, ai Comandamenti, l’adorazione è un atto di culto che si può rivolgere soltanto a Dio e se da questo passo risulta che gli angeli ricevono l’ordine di adorare Gesù, ne consegue che Gesù è anch’Egli Dio, uguale a Dio.
52. Ma i testimoni di Geova non credono alla. divinità di Cristo e quindi si trovano in imbarazzo di fronte a questo passo. Ancora una volta, piuttosto che cambiare le loro idee, piuttosto che convertirsi e riconoscere che Gesù è Dio, preferì” riescono manipolare la bibbia.
53. Ascoltiamo che cosa si legge nella loro bibbia: “Ma quando introduce di nuovo il suo Primogenito nella terra abitata dice: UE tutti gli angeli di Dio gli rendano omaggio”.
54. Dall’ordine di “adorare” Gesù, dato da Dio agli angeli, si è passati all’ordine di “rendere omaggio”.
Ora, “adorare” e “rendere omaggio” sono due azioni diverse. Infatti, si deve adorare solo Dio, ma si può rendere omaggio ad ogni uomo onesto e santo.
55. I testimoni di Geova cambiano la bibbia e si inventano un “rendere omaggio”. Ma la bibbia non ha detto questo e noi siamo di fronte ad un’altra, grave manipolazione.
56. Bene, credo che con questi sintetici, ma spero chiari, esempi di aver dimostrato la verità della tesi con la quale abbiamo aperto la nostra conversazione: la bibbia dei testimoni di Geova è diversa da quella dei veri cristiani, dei cattolici. Tutti noi siamo avvertiti.
57. Grazie e a risentirei, a Dio piacendo,la prossima volta.

TIMONE N. 20 – ANNO IV – Luglio/Agosto 2002 – pag. 64 – 66

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