LedonnechehannoseguitoGesù in vita, non lo abbandonano neppure ora, dopo la morte; si recano, la mattina presto, al sepolcro recando con sé gli aromi per l'imbalsamazione.
Ma vengono sorprese da un evento inaspettato: la pietra che sigillava il sepolcro è rimossa ed il sepolcro è vuoto!
Due angeli danno loro l'annuncio di Pasqua: non cercate tra i morti Colui che è vivo. Coloro che camminavano sui noti sentieri della morte, si trovano ora a camminare su una strada nuova, quella della resurrezione dai morti. Capita anche a noi di camminare nella vita senza aspettarci nulla di nuovo, ma solo un ineluttabile precipitare verso una tomba; alla fine tutto è noto, tutto è vecchio, tutto è morte.Sì, cerchiamo magari di rendere più gradevole quel sepolcro, di profumarlo con aromi: così chiamiamo la morte "scomparsa", "dipartita", " è venuto a mancare", ma la direzione dei nostri passi non cambia: destinazione tomba. Nemmeno tutto l'amore che quelle pie donne nutrivano per Gesùle aveva fatte sospettare che ci sarebbe stata la resurrezione.
Spesso, nel percorrere i sentieri polverosi di un'esistenza faticosa, anche noi cristiani ci dimentichiamo delle parole di Gesù. Dicono gli angeli alle donne: "Ricordatevi come vi parlò... bisogna che il Figlio dell'uomo sia consegnato... crocifisso e risorga il terzo giorno".
Ledonne non ci pensavano più; noi, molte volte, non ci pensiamo più, non ci ricordiamo che alla fine del nostro percorso - dopo la Croce! - non c'è la putrefazione di una tomba, ma un sepolcro vuoto, una Pasqua! È vero, non ci viene risparmiato il doloroso camminare, la Croce appunto, non ci viene tolta la tragica esperienza della tomba, ma ci
viene assicurato che se rimarremo fedeli a Cristo anche nella prova, quella tomba non sarà la nostra ultima dimora.
Per cui: Buona Pasqua di resurrezione, con la convinzione che essere uniti al Crocifisso vuol dire essere poi commensali del Risorto e condividere il suo identico destino.