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2022, come fare perché sia davvero buon anno
NEWS 1 Gennaio 2022    di Fabrizio Porcella

2022, come fare perché sia davvero buon anno

Buon anno! Quante volte abbiamo pronunciato il noto augurio, e quante volte lo abbiamo sentito…se avessimo potuto liberare un’anima dal Purgatorio ogni volta che questa frase è affiorata sulle nostre labbra o è planata nelle nostre orecchie, a quest’ora il buon Dio avrebbe già chiuso uno dei Regni dell’oltre tomba.

Eppure…eppure abbiamo bisogno di dirlo e sentircelo dire; desideriamo felicità e non perdiamo occasione per sospirarla, per slanciarci verso di essa. Perché un nuovo anno incipiente è un’occasione per protenderci verso questa realizzazione felice della nostra esistenza?

Ma, soprattutto, come vivere un anno davvero buono?

La Liturgia ci è maestra. Oggi la Chiesa celebra la divina maternità di Maria Ss.ma; che cosa può suggerirci questa solennità per quest’anno tutto nuovo che non abbiamo ancora avuto il tempo di guastare? Se ci lasciamo condurre dall’arte, scopriamo che lungo tutto il I millennio e l’inizio del II, la Madonna è sempre rappresentata con il Bambino. Non è mai da sola.

È lì per dirci: “Guardate Chi vi porto in dono”, e ci indica suo Figlio.

Osservando questa immagine posta come incipit del nuovo anno, sembra che si possa sentire il materno consiglio di Maria: “Volete un anno buono, ma buono davvero come solo Dio sa farlo? Allora guardate a Lui, a Colui che porto in braccio”.

L’antifona d’ingresso della Messa odierna dice “ Salve Madre santa: tu hai dato alla luce il Re che governa il cielo e la terra per i secoli in eterno” La Vergine Santa ci dice d’iniziare questo nuovo anno prendendo una decisione , facendo una esplicita scelta di campo: riconoscere Cristo come nostro Re, come unico – unico! – sovrano e Signore di ogni giorno dell’intero anno, e di tutto ciò che quest’anno porterà con sé. Di questo Re si dice che “governa il cielo e la terra”, cioè tutto. Non è soltanto un re dei cuori, dell’intimo delle coscienze, dei buoni sentimenti o delle sacre stanze. Egli ci è dato dalla Madre per prendersi cura di tutto quanto esiste, di tutto ciò che ha a che fare con la nostra vita.

Anche il Vangelo di oggi ci suggerisce qualcosa. Dei pastori chiamati a recarsi presso la culla del Divino Infante si dice che andarono “senza indugio”. Avranno pur avuto qualcosa da fare, ad esempio mettere in sicurezza il gregge, ma no, essi si precipitano da Gesù. Noi imitiamoli, presentando in ogni giorno dell’anno – senza indugio – ogni ora a Dio, ogni volto che avremo la ventura di incontrare, ogni situazione, gradita o meno.

Solo così metteremo in sicurezza questo tempo che inizia oggi, solo il Bambino che ci è donato dalla Madre ha questo potere, perché – rammentiamolo – non esiste una zona franca tra noi e Dio, tra il tempo presente e il mondo dell’al di là, ma solo la scelta tra far incontrare il tempo con l’Eterno, e dargli così significato, o lasciarlo gestire a noi, con i risultati che tutti conosciamo.

Un anno buono, allora, non è un anno senza scossoni; è un anno vissuto con la lieta certezza che il tempo che scorre è abitato dall’Eterno che non passa, e che vuole che anche noi non passiamo.

Anche nel 2022 Dio è entrato nel tempo, e ci vuole con Sé.

Buon Anno!