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«Abbiamo voluto salutare Benedetto XVI, un padre nella fede»
NEWS 6 Gennaio 2023    di Manuela Antonacci

«Abbiamo voluto salutare Benedetto XVI, un padre nella fede»

Circa 50.000 i fedeli presenti in piazza San Pietro per dare l’ultimo saluto a papa Benedetto XVI. Cielo plumbeo, ma partecipazione viva e calorosa. Abbiamo raccolto le parole, le impressioni e i sentimenti di chi si è messo in viaggio per dare l’ultimo saluto al Papa emerito.

«Siamo partiti perché ci siamo sentiti chiamati a portare la nostra riconoscenza a Papa Benedetto che ci ha fatto da padre e a chiedere la grazia di non abbandonare la chiesa perché quando è salito alla casa del padre ci siamo sentiti orfani – dichiarano commossi Ottavio Riva, Paola Rigamonti, Sara Ronzoni dalla Brianza- e siamo grati della sua testimonianza e la sua fedeltà al Magistero e perché, dal momento in cui si è raccolto in preghiera, ha continuato ad essere guida per noi. Essere in piazza per il suo funerale ci ha fatti sentire popolo e quindi chiesa in cammino».

Tra la folla dei fedeli presente anche Benedetta Frigerio, giornalista, insieme al marito Federico e ai figli Gregorio di 3 anni e Maria Luce di poco più di un anno. «Benedetto XVI è stato per me un padre nella fede – ha dichiarato senza esitazione – sin da quando è stato eletto. Ho letto tutte le sue encicliche, i suoi discorsi, sin da quando frequentavo l’università. Il suo pensiero mi ha letteralmente segnato. Un grande santo, a mio parere, perché, anche quando il mondo lo ha attaccato, lui non ha mai retrocesso sulla dottrina, anzi, ha sempre detto la verità con carità e con la mitezza e la bontà che lo hanno sempre contraddistinto. Un padre che ci proteggeva le spalle e che ci ha detto che non solo non ci abbandonava, ma che andava sulla croce per noi e credo che quello che ha sofferto e offerto, in questi anni, per la Chiesa, non possiamo nemmeno comprendere quanto sia stato utile. Io stessa– continua- oggi ho chiesto, davanti alla sua salma, la Grazia che i miei figli siano servi della Chiesa, come lo è stato lui. Tuttavia la grande commozione del popolo dei fedeli che oggi si toccava con mano vale ancor più di mille parole».

Presente con un grande striscione con la scritta «Papa Benedetto Magno», che sta già facendo il giro della rete, Leonardo Rossi, 28 anni, della provincia di Firenze, insieme ad un gruppo di giovani intraprendenti provenienti dalla Sicilia e dalla Toscana, che con entusiasmo dichiara: «Sono venuto al funerale di Papa Benedetto XVI, perché sentivo forte il desiderio di salutare e rendere omaggio ad un uomo straordinario, ad un grande e coraggioso pontefice, un teologo sopraffino, un gigante del nostro tempo! La consapevolezza che gli insegnamenti, non solo quelli del suo magistero ma più in generale del suo impegno teologico, continueranno ancora a lungo a portare frutti alla Chiesa, ha spinto me ed un gruppo di amici a creare uno striscione con la scritta “Papa Benedetto Magno”.

La moltitudine di fedeli che si è fermata a fotografare il nostro striscione e a scambiare qualche parola con noi ha testimoniato come la nostra ammirazione e la nostra gratitudine nei confronti di Ratzinger siano ampiamente condivise dal popolo di Dio e come la grandezza morale e intellettuale di questo pastore sia un dato di realtà per tutti. Per questo ci auguriamo che sia presto riconosciuta la sua santità, sia annoverato tra i Dottori della Chiesa e gli possa essere conferito il nome di Benedetto Magno, come merita il più grande teologo dell’età contemporanea».

Non poteva mancare, infine la voce di monsignor Nicola Bux, già collaboratore di Benedetto XVI, durante il suo pontificato, come consultore della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, della Congregazione per la Dottrina della Fede, della Congregazione per le cause dei santi nonché dell’Ufficio delle celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice. Il prelato, subito dopo le esequie del Papa emerito ha twittato «Al funerale, il popolo presente era espressione di una Chiesa messa in movimento da Benedetto XVI, o se vi piace, in cammino, cioè realmente sinodale. Non abbiamo bisogno di una Chiesa che si muove col mondo ma che muova il mondo». (Fonte foto: Facebook)

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