In febbraio Papa Francesco ha approvato il decreto che riconosce il martirio di 124 laici coreani, Paolo Yun Ji-chung e 123 suoi compagni, uccisi in odium fidei in Corea tra il 1791 e il 1888. I 124 martiri coreani saranno quindi dunque presto beati, anzi prestissimo: in agosto.
Anche in previsione di questo importantissimo evento, la Munhwa Broadcasting Corporation, rete televisiva nazionale di Seoul, capitale della Corea, ha recentemente inviato a Roma una troupe per preparare due ore di filmati sulla figura del Pontefice e sui luoghi dei martiri coreani. Durante la lavorazione, la troupe si è avvicinata sempre di più alla Chiesa: «Quando torno a casa – dice uno dei giornalisti – voglio tornare alla parrocchia che ho abbandonato anni fa». Una vicenda bellissima, un piccolo grande tassello nella storia affascinante e toccante della Chiesa di questo Paese ai “confini del mondo” dove, tra mille traversie, la fede comunque cresce e prospera.
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