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Alla Bbc va in onda l’antinatalismo da riscaldamento globale
NEWS 6 Marzo 2019    di Giuliano Guzzo

Alla Bbc va in onda l’antinatalismo da riscaldamento globale

Negli Stati Uniti e in Europa la politica non ha ancora fatto in tempo a tornare ad occuparsi seriamente dell’inverno demografico che, già, in Occidente, si sta sviluppando una nuova preoccupante corrente di pensiero: quella dell’«antinatalismo ambientalista». La madrina ideale di quest’ideologia estinzionista può essere individuata in Alexandria Ocasio-Cortez, astro nascente del partito democratico americano che più di qualcuno spera un giorno di vedere alla Casa Bianca. Ebbene, giusto pochi giorni fa costei ha esternato ai suoi 2,5 milioni di follower su Instagram sincera preoccupazione per il rapporto tra sovrappopolazione e crisi ambientale, con particolare riferimento all’opportunità di avere figli.

«È legittimo chiederselo», ha scritto la Ocasio-Cortez, «tutti gli scienziati sono d’accordo sul fatto che le vite dei nostri bambini saranno molto difficili, e questo porta i giovani a domandarsi se sia giusto continuare a fare figli». Ancora più esplicita, a tal proposito, è la posizione di Birthstrike, un movimento di donne del Regno Unito le quali, terrorizzate dal global warming, si battono contro la messa al mondo di nuovi figli. Benché estreme, le posizioni di detto movimento hanno già, manco a dirlo, ottenuto ampia visibilità mediatica.

Si allude, in particolare, a quanto andato in onda nei giorni scorsi nel programma della BBC di Victoria Derbyshire, dove sono state ospitate Blythe Pepino e Alice Brown, due componenti appunto di Birthstrike. Due esponenti, per la verità, non casuali dato che la trentatreenne Pepino di questo bizzarro movimento è la fondatrice ed ha quindi avuto modo, intervistata, di esplicitare per bene il suo punto di vista.

«Ci sono persone là fuori che sono così impaurite dal riscaldamento globale» ha dichiarato, «che sentono che in realtà non possono avere una famiglia […] Il nostro pianeta sta sperimentando una specie di collasso; il mondo naturale sta crollando intorno a noi e sta davvero accadendo proprio ora. E io sono arrivata alla conclusione che non posso mettere un bambino in questa situazione». Anche la Brown è arrivata alle medesime, radicali conclusioni dell’amica: «Essere in sciopero della nascita è una delle cose più importanti che puoi fare per te stesso».

Ma come e perché è nato (almeno quello) Birthstrike? Lo ha spiegato la Pepino: «Ho un compagno e vorrei avere dei figli con lui. Siamo davvero innamorati e sembra la cosa giusta da fare. Ma l’anno scorso ho letto l’ultimo rapporto IPCC (acronimo che sta per Intergovernmental Panel on Climate Change) ed ho capito quanto sarebbe sbagliato mettere un bambino innocente in un mondo sull’orlo del disastro. Ora stiamo cercando altri che la pensino allo stesso modo e che siano disposti a pensarla come noi». L’auspicio delle persone di buon senso non può che essere invece l’opposto, e cioè che Birthstrike segua le stesse orme che augura all’umanità, estinguendosi.

Anche perché il mondo occidentale, e in particolare l’Europa, di tutto ha bisogno fuorché di intensificare un inverno demografico i cui effetti disastrosi sono già sotto gli occhi di tutti. Ma vallo a spiegare ai paladini del nuovo «antinatalismo ambientalista», i quali, come i neomalthusiani, operano nella convinzione che meno bambini ci sono meglio sarà per il destino del pianeta Terra. Un assurdo logico la cui diffusione testimonia come la peggior intossicazione, oggi, sia dovuta all’inquinamento mentale e intellettuale. Un inquinamento che, curiosamente, quasi nessuno si preoccupa di contrastare e neppure di denunciare.


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