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NEWS 4 Novembre 2021    di Francesca Burattin

Allarme rosso per Biden, in Virginia vince il repubblicano prolife

I democratici hanno avuto la peggio nella prima contesa elettorale in grado di saggiare l’umore dell’opinione pubblica americana in vista delle elezioni di Midterm dell’anno prossimo. L’ex governatore della Virginia, Terry McAuliffe, D, ha dovuto concedere la corsa governativa all’uomo d’affari repubblicano, Glenn Youngkin, in un paese come la Virginia, in cui Biden un anno fa aveva staccato Donald Trump di ben dieci punti percentuali.

Dopo solo un anno da quel risultato, il governatore uscente Terry McAuliffe, ha perso con il 48% dei voti contro il 51% dello sfidante. La vittoria di Youngkin pone fine a una lunga serie di sconfitte per i repubblicani in Virginia dato che non ottenevano una vittoria elettorale dal 2009. La vittoria di Youngkin è dunque per prima cosa la sconfitta di Biden, calcolando che, durante la campagna elettorale, sono scesi in campo per il candidato democratico personalità come Barack Obama, Hillary Clinton e Kamala Harris. C’è stata un’affluenza straordinaria, che ha superato i tre milioni di votanti, più di mezzo milione rispetto al 2017 e se Biden aveva pensato di spaventare l’elettorato, avvertendo che «ogni voto a Youngki» sarebbe stato «un voto per Trump», ha evidentemente sortito l’effetto opposto.

Youngkin, un uomo d’affari alla sua prima candidatura, è il primo repubblicano ad essere eletto governatore della Virginia da oltre un decennio. La battaglia politica si è concentrata principalmente sulle questioni sociali, in particolare sulla teoria critica della razza (una persona “bianca” non può non essere razzista), sull’aborto e sulle strategie di contenimento del coronavirus nelle scuole.

McAuliffe, che si è descritto come un “muro di mattoni” a favore dei diritti all’aborto, ha infatti reso l’aborto una parte centrale della sua campagna in particolare dopo che il Texas ha promulgato una legge che vieta l’aborto dopo il rilevamento del battito cardiaco fetale.

Al contrario, in una lettera pubblicata il 17 settembre, Youngkin ha delineato il suo programma a favore della vita e ha criticato il suo avversario per il sostegno all’aborto finanziato dai contribuenti. «Come prossimo governatore della Virginia, difenderò con orgoglio i nascituri e le loro madri. Credo che la vita inizi al concepimento. Le mie opinioni sono formate non solo dalla mia fede, ma anche dalla scienza», ha ribadito Youngkin nella sua lettera.

«Invece di lavorare per espandere l’aborto tardivo in Virginia, sosterrò con orgoglio il limitare gli aborti quando il nascituro può provare dolore. Gli Stati Uniti sono uno dei soli sette paesi al mondo – in compagnia di Cina e Corea del Nord – a consentire aborti tardivi quando il bambino può sentire dolore. Questo è il motivo per cui oltre 20 stati hanno promulgato limiti di Pain-Capable per fermare gli aborti tardivi. Lavorerò instancabilmente per aggiungere la Virginia a questa lista», continuava la lettera, promettendo in aggiunta di «lavorare vigorosamente per impedire ai nostri dollari delle tasse di finanziare gli aborti».

Manca ancora un anno all’Election day dell’8 novembre 2022, dove saranno in palio tutti i seggi della Camera e 34 su 100 del Senato. Il presidente Biden ha tempo di recuperare, ma dovrà capire che slogan politicamente corretti, sostegno all’aborto e insulti a Trump forse non sono la strada giusta per vincere.


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