dal discorso di Paolo VI ai partecipanti al Simposio sul mistero della risurrezione di Gesù, Roma 4 aprile 1970
«Non si tratta dunque soltanto della sopravvivenza gloriosa del suo io. Siamo in presenza di una realtà profonda e complessa, di una vita nuova, pienamente umana: “La penetrazione, la trasformazione di tutta la vita, compreso il corpo, per la presenza dello Spirito Santo […] Noi realizziamo questo cambiamento d’asse che si chiama fede e che, invece di pensare Cristo in funzione del mondo, fa sì che si pensi il mondo e tutte le cose in funzione di Cristo […] La Risurrezione sviluppa un germe da sempre presente in lui”. Sì, diremo con Romano Guardini: “La Risurrezione e la trasfigurazione ci sono necessarie per comprendere veramente cos’è il corpo umano […] in realtà, soltanto il cristianesimo ha osato porre il corpo nelle profondità più recondite di Dio” (R. Guardini, Il Signore)».
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