giovedì 10 ottobre 2024
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Balenciaga e la campagna shock: bambini e accessori bondage
NEWS 1 Dicembre 2022    di Federica Di Vito

Balenciaga e la campagna shock: bambini e accessori bondage

Se ne leggono di titoli e dichiarazioni sulla vicenda della campagna pubblicitaria del marchio Balenciaga. Partiamo dai fatti. Nella recente campagna pubblicitariaGift Shop” della collezione Primavera/Estate 2023 presentata per il periodo natalizio, il brand di lusso Balenciaga ha ben pensato di mettere in scena bambini intenti a stringere o scartare peluche in tenuta chiaramente bondage, con pettorine e lacci di pelle ispirati a pratiche sessuali del sadomasochismo. E se è chiaro che questo sia un accostamento vomitevole, la maison l’ha pensata come una provocazione, che però le ha procurato denunce e accuse di incitamento alla pedopornografia.

Il disappunto è arrivato all’unanimità da ogni canale. Migliaia di utenti nell’ultima settimana hanno promosso video in cui distruggono e fanno a pezzi gli abiti della casa di moda accompagnati dagli hashtag #BoycottBalenciaga e #CancelBalenciaga. Certo, le scuse sono arrivate in men che non si dica, «vorremmo affrontare le controversie che circondano le nostre recenti campagne pubblicitarie. Condanniamo fermamente gli abusi sui minori; non è mai stata nostra intenzione includerlo nella nostra narrativa», ha chiarito Balenciaga, spiegando poi che gli «abiti ispirati al Bdsm sono stati una scelta sbagliata e la responsabilità di questo è solo di Balenciaga».

Tuttavia, risulta difficile accettare queste dichiarazioni dopo aver passato minuziosamente in rassegna i dettagli scelti per questa pubblicità. Perché oltre alle chinghie legate a un peluche di orso bianco che indossa un gilet di pelle sadomaso con un lucchetto al collo, all’interno della campagna compariva un’immagine di una borsa posata sopra una pila di documenti. E agli occhi più attenti non è sfuggito il contenuto di questi documenti che sembrerebbero far riferimento a una sentenza della Corte Suprema del 2008 che ha confermato una legge che criminalizza le immagini di abusi sessuali su minori. Casualità?

Sarebbe facile dilungarsi ulteriormente sui dettagli, sulle colpe della designer Lotta Volkova, il cui profilo Instagram è al limite del satanico, del fotografo Gabriele Galimberti – sul quale due domande sarebbe lecito farsele, a giudicare da un suo post condiviso il 31 luglio in cui si chiede «Perché limitiamo il porno per bambini, ma non le armi?» prontamente sparito dopo le critiche -, del brand o sulle distanze prese da Kim Kardashian, legatissima al brand – che ha dichiarato «come madre di quattro figli, sono stata scossa da quelle immagini inquietanti. La sicurezza dei bambini deve essere tenuta con la massima considerazione e qualsiasi tentativo di normalizzare gli abusi sui minori di qualsiasi tipo non dovrebbe avere posto nella nostra società, punto».

Ma sarebbe come nascondersi dietro a un dito. O additare il capro espiatorio sbagliato. Chi ha saputo centrare la vicenda con grande sapienza è stato l’esorcista Francisco Torres Ruiz. Il sacerdote della diocesi di Plasencia, in Spagna, ha dichiarato che «la pedofilia ha una radice demoniaca in quanto tutto ciò che distrugge la dignità umana viene da Satana stesso». Un altro sacerdote spagnolo della diocesi di Getafe, padre Francisco Javier Bronchalo, ha sottolineato che «la normalizzazione del male e la perversione totale del bene e dell’innocenza è tipicamente demoniaca. Non dobbiamo sorprenderci che nel nostro mondo si intenda fare propaganda della pedofilia, sia in modo larvale che esplicito».

Controcorrente rispetto a tutti i ben pensanti ciechi, che in fondo appartengono allo stesso mondo che criticano, l’esorcista Torres ha messo nero su bianco una triste realtà. La campagna pubblicitaria di Balenciaga è infatti solo «un altro dei tentativi del mondo di ipersessualizzare i bambini facendoli diventare vittime di ciò che intendono normalizzare». Padre Torres ha poi messo in guardia: «Chi si abbandona a queste pratiche sataniche e ad altre dello stesso tipo sta già lavorando il suo destino eterno all’inferno e se non si pentono e si convertono, non potranno salvare la loro anima».

La domanda rimane una. Da cristiani, che cosa potremmo fare? Di sicuro aprire gli occhi sull’opera che il demonio sta compiendo nel nostro tempo che è «sempre più violenta e aggressiva», come dice padre Torres. Non fermarci al primo hashtag per puntare il dito e cadere nello sconforto, ma vigilare sul nostro comportamento, tenere gli occhi aperti sulla realtà. E che le parole di san Paolo, “Guai a me se non annunziassi il Vangelo”, valgono oggi più che mai, perché, ci ha ricordato anche padre Torres, «Dio è più forte del male. Il nemico è potente, ma solo Dio è Onnipotente». (Fonte /Fonte foto: Facebook)

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