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Bambina bresciana scrive al Papa: «Chi ha creato Dio?». La risposta del suo collaboratore è figlia dei tempi
NEWS 23 Settembre 2023    di Valerio Pece

Bambina bresciana scrive al Papa: «Chi ha creato Dio?». La risposta del suo collaboratore è figlia dei tempi

Il Giornale di Brescia di ieri riportava una notizia originale, di quelle che spezzano la monotonia. Finalmente nessuna guerra, nessuna polemica, nessuna dichiarazione; solo una domanda, inattesa ma folgorante. Quella di Maddalena, 7 anni, che si chiede: «Se Dio ha creato il mondo e le persone, da chi è stato creato Dio?». Né i genitori, né nonna Vanda, né le maestre, che pure hanno tentato di abbozzare qualche ragionevole risposta, hanno colmato la sua sete di sapere. Ecco allora che Maddalena da Flero (paese alle porte di Brescia noto ai più per aver dato i natali al calciatore Andrea Pirlo) non si dà per vinta, salta ogni altro possibile intermediario, e si rivolge direttamente al Papa. Questa la sua letterina: «Caro papa Francesco, sono Maddalena, una bambina di 7 anni. Ho una domanda importante: se Dio ha creato il mondo e le persone, da chi è stato creato Dio? Tu sicuramente hai una risposta». Firmato Maddalena Morandi. Il biglietto, dalla bella grafia in stampatello, ha un post scriptum ancora più dolce: «Ti regalo un disegno. Se non hai tempo per rispondermi, non c’è problema. Ti voglio bene».

Ma se questa è la parte bella di questa singolare vicenda (una bambina gagliarda e in più con uno “sguardo metafisico” sulla realtà non è certo cosa da tutti i giorni), un po’ meno edificante, forse, è la risposta arrivata da monsignor Roberto Campisi, assessore per gli Affari generali della Segreteria di Stato. Ecco le parole della missiva datata 7 settembre: «Cara Maddalena, il Santo Padre ha ricevuto il tuo bel bigliettino, con il quale gli hai esposto affetto e vicinanza. Papa Francesco, che ti ringrazia per il gesto amorevole, desidera farti sapere che prega per te, affinché tu possa crescere nel sincero desiderio di conoscere e amare Gesù, il vero e fedele amico della nostra vita. Egli, di cuore ti invia la Sua Benedizione, che volentieri estende alle persone vicine». Una risposta certamente garbata nella forma ma alquanto fuori tema nella sostanza. Nessun dubbio sul fatto che il numero di lettere recapitate in Vaticano non consenta al Santo Padre di rispondere di suo pugno a tutti. Nessun dubbio sul fatto che l’arrivo di una lettera su carta intestata della Segreteria di Stato abbia comunque regalato una grande gioia alla bambina e la sua evidentemente “solida” famiglia (esemplare già nel gesto di inviare il biglietto della figlia). Nessun dubbio, infine, nemmeno sul fatto che monsignor Campisi abbia preferito invitare la bambina a coltivare nel tempo la sua curiosità. Ma al di là del fatto che “curiosità” e “risposte” possono integrarsi e crescere insieme (uno degli errori più frequenti commessi negli ultimi decenni in campo pedagogico è stato quello di sostituire completamente “contenuto” ed “esperienza” con il “metodo”), se si è impiegato del tempo per personalizzare con un “Cara Maddalena” quello che sembra essere copia-incolla inviato a stampino urbi et orbi, ci si chiede come si possa eludere completamente la domanda della piccola bresciana. Così precisa, puntuale, sintetica.

I bambini, da sempre assetati di conoscenza e verità, pongono in tutta semplicità domande immense, metafisiche, che vanno cioè oltre quanto fisica e scienza possono spiegare. E lo fanno al punto da risvegliare le domande che spesso gli adulti stessi hanno censurato. Le domande grandi dei bambini (Itaca), fortunato sussidio catechistico scritto da padre Maurizio Botta e don Andrea Lonardo (chiaro già dal titolo), si propone proprio di far partire l’educazione cristiana da ciò che i bambini stessi chiedono (non di rado spiazzando gli adulti). «Ogni catechesi che infantilizza il cristianesimo – scrivono i due sacerdoti – mortifica le loro vere domande. I bambini hanno bisogno di adulti che non hanno paura di queste domande; di adulti che confermino che questi interrogativi sono belli e grandi». Che questo sia oggi l’unico approccio possibile lo testimonia il successo che, anche sui social, hanno le “pillole di fede” di tanti apologeti, forti di vivacità intellettuale, appeal e coraggio. Impossibile non citare, tra i tanti, don Fabio Rosini, don Alberto Ravagnani, don Luigi Maria Epicoco, o laici come Franco Nembrini.

Le domande dei bambini sulla fede sono un “terreno sacro” davanti al quale l’adulto dovrebbe usare tutto il rispetto e la cura possibili. Bypassare la grande domanda di Maddalena («Chi ha creato Dio?») suona, purtroppo, come un’occasione persa. Che la schietta metafisica di Maddalena da Flero aiuti noi adulti a ritornare alla realtà del Logos.

(Fonte foto: plexels.com)

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