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14.12.2024

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Bloccanti della pubertà ai bambini, ispettori al Careggi di Firenze
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24 Gennaio 2024

Bloccanti della pubertà ai bambini, ispettori al Careggi di Firenze

Dai ieri un gruppo di Ispettori ed esperti del ministero della Salute sono all’ospedale Careggi di Firenze per avviare un Audit, ovvero un confronto, con i clinici del nosocomio in merito ai percorsi relativi al trattamento dei bambini con disforia di genere e all’uso della triptorelina ossia il farmaco che viene utilizzato off label per interrompere la pubertà in bambini e adolescenti che manifesterebbero disagio con il proprio corpo sessuato al punto di chiedere di inseguire la chimera della “transizione sessuale”. A spiegarlo ieri all’ANSA è stato il capo della segreteria tecnica del ministero della Salute, Mara Campitiello, precisando che la missione «non ha alcun intento punitivo, bensì di conoscenza sul campo dei percorsi messi in atto». L’Ansa spiega inoltre che a far parte del gruppo ci sono rappresentanti dell’Istituto superiore di sanità, del Comitato nazionale di bioetica, della commissione Salute e della direzione del ministero. Secondo la Campitiello inoltre al Ministero «è già pervenuta una relazione da parte della Regione Toscana in merito all’organizzazione del centro per la Disforia di genere».

Lo scorso 20 dicembre già Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato aveva presentato un’interrogazione per approfondire ciò che avviene all’ospedale Careggi rispetto all’uso triptorelina ai bambini che, aveva evidenziato Gasparri «verrebbe somministrata a bambini di 11 anni senza alcuna assistenza psicoterapeutica e con il presupposto, inaccettabile, che con la pubertà bloccata i bambini hanno tempo di esplorare la loro identità di genere e decidere se proseguire il percorso di transizione”. Soddisfazione da parte del capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, che ha presentato 15 interrogazioni sul tema e rimarca «occorre un approccio medico, non culturale e ideologico».

Ma è veramente difficile lasciar fuori l’ideologia da questa storia, dal momento che sul sito stesso del Careggi, c’è una sezione dedicata a «Incongruenza/disforia e stati intersessuali in età evolutiva» in cui si spiega che il centro opera in accordo con le linee guida del World Professional Association for transgender health ossia un’organizzazione dedicata, si legge sul loro sito «alla salute dei transgender. Professionisti, sostenitori e studenti si impegnano nella ricerca clinica e accademica per sviluppare una medicina evidence based e si sforzano di promuovere un’alta qualità di cura per le persone transessuali, transgender e di genere non conforme a livello internazionale». Poche righe dopo il Careggi addirittura usa l’asterisco, segno grafico utilizzato per indicare chi non si sente di appartenere a nessuno dei due sessi, maschile e femminile. Si legge infatti che con il termine “persone con condizioni intersessuali” ci si riferisce a «coloro che sono nati/e/*con caratteristiche anatomiche sessuali o riproduttive diverse dalle classiche definizioni mediche tipiche di maschio o femmina».

Il caso è stato trattato anche nella puntata di Quarta Repubblica andata in onda lunedì sera inoltre, in cui la giornalista Lodovica Bulian in un reportage ha fatto emergere come nel nostro Paese ci siano centri che avviano al percorso endocrinologico che porta ai bloccanti della pubertà, dopo solo «quattro colloqui». La Bulian intervista anche un ragazzo che era stato seguito proprio al Careggi di Firenze, un uomo che era arrivato a fare l’operazione chirurgica di rimozione dei genitali esterni e ricostruzione posticcia di quelli femminili, operazioni dopo le quali l’uomo, con il volto celato, afferma di aver vissuto un periodo decisamente doloroso sfociato, con pensieri suicidi, in un pentimento per aver “cambiato sesso”. Quante altre persone rischiano questo? Quanti bambini sono già stati avviati su questo percorso che, nella migliore delle ipotesi, compromette la crescita, la densità ossea e lo sviluppo relazionale a causa dei bloccanti della pubertà?

Che gli ispettori facciano in fretta. E impongano una marcia indietro.

(Foto: Pexels.com)

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