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Germania: monsignor Voderholzer e il nuovo sito “Contributi sinodali”
NEWS 4 Settembre 2021    di Giulia Tanel

Germania: monsignor Voderholzer e il nuovo sito “Contributi sinodali”

Il vescovo di Ratisbona, Rudolf Voderholzer, ha deciso di dare un segnale chiaro: nell’ambito del “Cammino sinodale” si è fatto promotore di un sito web, titolato Synodaler Beitraege (ossia: Contributi sinodali) che ha come scopo principale quello di dare voce alla fazione che, in questi mesi di dibattito e fermento, è spesso finita per rimanere inascoltata, ossia quella più legata alla “dottrina di sempre”.

Il “Cammino sinodale” che vede impegnata la Chiesa tedesca, nelle figure di laici e prelati, oramai da oltre un anno, e che dovrebbe vedere la propria conclusione nel febbraio del 2022, ha infatti messo a tema questioni inerenti il modo in cui si esercita il potere nella Chiesa, la morale sessuale, il sacerdozio e il ruolo della donna. Tutti argomenti tanto importanti quanto in alcuni passaggi dirimenti nella vita di fede, tanto che l’intera Chiesa, anche nella figura stessa di papa Francesco, sta guardando con attenzione (e, almeno nel fronte più “tradizionalista”, con apprensione) a quanto sta maturando nella terra che cinquecento anni fa vide agire Martin Lutero.

Ma, tornando a Voderholzer, ecco quanto ha lasciato scritto nella home page del sito nella giornata di ieri: «Stiamo percorrendo il Cammino sinodale, ma ci stiamo sempre più convincendo che non può arrivare alla meta attraverso le tracce che abbiamo percorso fino ad ora. Siamo convinti che sia buono ed efficace solo un Cammino sinodale che venga percorso con e dentro l’intera Chiesa. E la Chiesa intera non è solo la Chiesa mondiale, ma anche la Chiesa delle origini e la Chiesa dei santi già giunti a destinazione. La sua fonte è il Dio-uomo Gesù Cristo, che è fisicamente presente nell’Eucaristia e da essa edifica la Chiesa».

Finito questo doveroso preambolo, che comunque già delinea in maniera chiara i confini entro cui collocare questa nuova iniziativa, ecco che il vescovo di Ratisbona arriva a illustrare i contenuti del sito, che verranno man mano aggiornati: «In questo sito troverete, tra l’altro, testi alternativi, commenti e dichiarazioni del Vaticano sui vari temi e le sedi del Cammino sinodale nelle quali esprimiamo il nostro punto di vista. Ci affidiamo ad argomenti e “sana dottrina”».

A seguire, una sottile “frecciatina” indirizzata a membri del Cammino sinodale che, ad oggi, costituiscono la maggioranza e stanno dando una precisa linea di sviluppo – di stampo progressista – all’intero percorso: «Gli argomenti qui presentati sono stati inseriti nel miglior modo possibile nel processo del Cammino sinodale. Tuttavia, a causa della maggioranza, non sono stati ancora presi in considerazione».

Ad ogni modo, chiosa Voderholzer, «sappiamo di essere in linea con le posizioni romane», auspicando che il materiale messo a disposizione possa essere utile per avvicinarsi sempre più alla Verità.

Il sito, oltre alla pagina iniziale, si compone di altre 5 sezioni, così denominate: papa Francesco, statuto, forum sinodali, commenti e links, indice. Ognuna di queste contiene già diverso materiale. Tra questo, solo per fare una veloce, per quanto incompleta, panoramica: gli statuti alternativi a quelli poi approvati a larga maggioranza proposti al Cammino Sinodale da Mons. Voderholzer e il cardinale Rainer Woelki, arcivescovo di Colonia; un documento redatto a più mani, e lungo 36 pagine, dal titolo: “Autorità e responsabilità”, che intende essere un’alternativa al testo sottoscritto dai membri del Forum I del Cammino sinodale, dedicato appunto al modo in cui il potere viene esercitato nella Chiesa; la lettera di papa Francesco, datata 29 giugno 2019, “Al popolo di Dio pellegrino in Germania”…

Insomma, questa iniziativa del vescovo Voderholzer, messa in atto a poco meno di un mese dalla data in cui i partecipanti al Cammino sinodale si preparano ad andare a Francoforte, dove dal 30 settembre si svolgerà una sessione plenaria, è un segnale chiaro alla fazione “progressista” teutonica: il dibattito è ancora del tutto aperto e il fronte cosiddetto “tradizionale”, legato a Roma e alla dottrina di sempre, è vivo e vigile.


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