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Caro Garante, le svelo il vero problema di ChatGPT
NEWS 3 Aprile 2023    di Lorenzo Bertocchi

Di vedetta – Il podcast del direttore

Caro Garante, le svelo il vero problema di ChatGPT

Se prima ChatGPT era argomento per feticisti della rete, per adoratori dell’oracolo IA, ora, dopo che il Garante della privacy ha deciso di limitarne l’uso nel nostro Paese, ecco che se ne parla anche al mercato. «Marcello», chiede Franco al barista di fiducia, «ma tu l’hai mai vista questa ChatGPT? Dicono sia un bella donna e anche mascalzona…».

Il miglior prototipo di intelligenza artificiale in libera circolazione sul web, in seguito appunto alla decisione del Garante che ha chiesto conto rispetto alla gestione dei dati privati, ora si è reso inaccessibile dall’Italia, primo e unico Paese occidentale dove ciò avviene. Quasi piccato per essere stato rifiutato, ChatGPT forse semplicemente si vuol far desiderare ancor di più…

La sua capacità di conversare, tra il telefono amico e l’ammicco, con venature professorali o con fare enciclopedico, ha stupito il mondo. Anche se il suo elaborare parole sulla base di un calcolo lo rende un po’ noioso, utile forse allo scolaro svogliato o all’universitario fuori corso, ma un po’ pedante. Noi siamo riusciti a sfidarlo prima che chiudesse i battenti con il Belpaese, proponendogli un confronto: scrivere un editoriale sui migranti contro Mario Giordano (è tutto sul nuovo Timone di aprile, leggere per capire).

Fa quasi tenerezza il nostro Garante che vuole certezze sulla gestione dei dati, come se noi tutti non avessimo già da tempo svenduto la nostra privacy in tutto (dalla salute ai soldi, tanto per citarne un paio). Caro Garante, il suo tentativo, anche nobile, assomiglia a chi vuole fermare il vento con il retino da pesca. Alla fine avremo solo un altro banner sul consenso da cliccare e tutto proseguirà, anche ChatGPT potrà presto tornare a sedurre le signore e i signori d’Italia.

Il punto ci sembra un altro. Proprio in materia di seduzione il miglior prototipo di intelligenza artificiale in libera circolazione sul web, ci rende solo più impotenti. Ci abbandoniamo a ChatGPT a cui chiediamo cosa ci piace, cosa vogliamo, cosa pensiamo. Sempre più incapaci di gestire la sorpresa che poi è l’atto supremo di ogni seduzione, compresa quella dell’intelligenza e dello spirito.

Ciò che manca signor Garante non è questione di privacy. Ciò che manca, diceva Nicolas Gomez Davila, è «la grazia imprevista di un sorriso intelligente», basterebbe quella «a far volare via gli strati di tedio depositati dai giorni» e la riconquista della privacy verrebbe da sé.


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