Non siamo a conoscenza di eventuali ulteriori dettagli che possano aver condotto a questa grave decisione, ma dal decreto pubblicato on-line (vedi QUI) si può affermare che il problema fondamentale sembra proprio quello di non rispettare “gli insegnamenti dottrinali e pastorali del Santo Padre Francesco” sui temi legati al recente dibattito sull’esortazione post-sinodale Amoris laetitia.
Si tratta di un caso che testimonia ancora una volta l’estrema confusione che si può costatare nell‘orbe cattolico a proposito delle ricezione dell’esortazione post-sinodale. Solo qualche giorno fa era circolata la notizia che anche il vescovo Mario Grech, pastore della diocesi di Gozo a Malta, avrebbe provveduto a sospendere a divinis quei sacerdoti che negano l’eucaristia ai divorziati risposati. Questa voce è stata ufficialmente smentita dalla diocesi come “assolutamente falsa”, nonostante le linee guida che monsignor Grech, insieme a monsignor Scicluna, hanno scritto prevedendo il possibile accesso all’eucaristia, in certi casi, per le coppie di divorziati risposati conviventi more uxorio.
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