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Il Consiglio di stato francese boccia Macron sui limiti alla messa
NEWS 30 Novembre 2020    di Redazione

Il Consiglio di stato francese boccia Macron sui limiti alla messa

La restrizione è sproporzionata e la libertà di culto non è della «stessa natura delle altre», adesso il governo di Parigi ha «tre giorni» di tempo per cancellare il limite di 30 persone per la partecipazione alla messa. Lo ha stabilito ieri il Consiglio di stato francese che ha accolto l’istanza avanzata dai vescovi d’oltralpe, dalla diocesi di Parigi e dell’associazione “Pour la mass” che avevano presentato un ricorso contro il limite di 30 persone alle cerimonie religiose fissato dal governo Macron.

«Nessun’altra attività autorizzata», sottolinea il Consiglio di stato, «è soggetta a tale limitazione fissata indipendentemente dall’area dei locali in questione» e ravvisa «un carattere sproporzionato rispetto all’obiettivo di salvaguardia della salute pubblica e costituisce quindi, tenuto conto del carattere essenziale della componente in questione della libertà di religione, un’ingerenza grave e manifestamente illegale con quest’ultima».

Si deve sottolineare un altro passaggio della sentenza che rappresenta un argomentazione forte in materia di libertà religiosa e diritto di culto. «Se alcuni locali aperti al pubblico diversi dai luoghi di culto rimangono chiusi (come i cinema o i teatri, ndr) le attività che vi vengono svolte non sono della stessa natura e le libertà fondamentali che sono in gioco non lo sono lo stesse». In altri termini, la libertà di culto ha uno status separato e richiede una protezione speciale, più esigente di altre libertà di espressione.

«Il Consiglio di stato», ha twittato monsignor Marc Aillet, vescovo di Bayonne, «ha fatto trionfare il buon senso e il diritto di praticare liberamente la propria religione in Francia. Grazie a tutti quelli che hanno agito per difendere questa libertà fondamentale e hanno richiesto una difesa della salute proporzionata. Grazie a coloro che hanno pregato per questa intenzione».

L’arcivescovo di Parigi, monsignor Michel Aupetit, in prima linea per questa battaglia di libertà, «accoglie con favore il riconoscimento in tribunale della natura manifestamente illegale della decisione presa dal governo». Così si legge in un comunicato pubblicato sul sito della diocesi di Parigi, dove si precisa anche che si potranno ora «celebrare messe senza limitazione a 30 persone, rispettando barriere e distanze di sicurezza, tenendo conto della capacità di accoglienza di ciascuna chiesa, come era stato proposto dalla Conferenza dei Vescovi della Francia e in particolare dalla diocesi di Parigi per diverse settimane».


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